| "Disoccupato cerca un posto qualsiasi, anche a tavola", era l'inserzione che Antonio, un senza lavoro oramai avanti negli anni, aveva scritto su delle fotocopie che andava dispensando all'uscita di supermercati, cinema e teatri. Per anni aveva gridato al vento la sua disperazione, ma per lui c'era sempre l'afa, Viveva alla men peggio, ricorrendo alla mensa della Caritas e alla piccola pensione della madre e cosi tirava avanti sempre con grande dignita'. Non sempre ci riusciva, ma ogni tanto racimolava qualcosa pulendo gli androni di vecchi palazzi o andando a fare la spesa a qualche anziano che si fidava di lui. Chi lo conosceva da tempo, dice che Antonio, da giovane, era quello che si dice un bel ragazzo e un gran lavoratore. Si, aveva lavorato come magazziniere in un centro di spedizioni , poi una storia d'amore gli cambio' la vita, una storia che non gli permise piu' di vivere serenamente. I suoi sentimenti erano stati calpestati, la sua anima era stata spezzata dall'amore per una donna che, al momento del matrimonio, lo abbandono' per fuggire col suo migliore amico. Lascio' il lavoro e come era solito dire, si diede alla macchia. Poi col passar degli anni imparo' a convivere col dolore e riusciva persino a sorridere a chi gli dava una mano. Tutti i giorni faceva una visita fugace alla vecchia madre per assicurarsi delle sue condizioni di salute, ma non sempre si fermava a dormire , preferiva, specialmente d'estate i cartoni nella sala d'aspetto della stazione. E furono proprio quei vecchi cartoni il suo ultimo letto, Antonio mori' in stazione colto da un malore, davanti agli occhi delle persone che in quel momento stavano attendendo il treno.Quando fu dato l'allarme per Antonio non ci fu nulla da fare, forse era morto durante la notte. Si consumo' cosi' l’ennesimo dramma della solitudine, il dramma degli invisibili, dei dimenticati.
Edited by Pulcinella291 - 24/11/2014, 07:41
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