| .
I Cerchi
Questa è un’altra di quelle mie immagini vecchissime che ho raccontato mille volte e che d’un tratto mi rendo conto di non aver mai scritto. Per questa, lo faccio ora.
E subito scusandomi con tutti quelli cui l’ho raccontata prima. La scrivo ora perché non mi sento più dentro l’ardore che avevo una volta nel raccontarla, nel parteciparla a tutti come una scoperta degna d’esser detta. La scrivo ora, così come mi riesce, perché non la so più dire, ma perché pure credo ancora che meriti di esser detta.
Una volta, i Gen mi parlarono di una loro visione del mondo spirituale suddiviso in “cerchi”. Ma non intesi come separazione di caste, ma piuttosto come livelli di comprensione dell’Amore di Dio; e mi commosse, come solo possono commuovere le storie Gen, per la freschezza del dire, per la semplicità delle parole, per la profondità dei concetti.
Non è vero che i Gen avessero creato quest’immagine del mondo dei figli di Dio. Non si era mai sentito. Nessuno dei “Perni”, cui riferii di quest’immagine ne aveva mai sentito parlare… “Erga…” me l’ero inventata io…. Ed allora… Nel tempo me ne sono effettivamente attribuita la paternità, e quindi ho trasformato le immagini e poi i concetti a mio arbitrio, ci ho aggiunto un po’ di autobiografia… insomma…, nessuno me ne voglia!
«L’insieme delle anime degli uomini ( o degli spiriti, o delle coscienze, o delle ‘Energie’… o di come le volete chiamare voi!, non cominciamo ad impastoiarci nei termini, ché tanto ci siamo capiti!) può essere, a mio avviso, visualizzato in cerchi, o forse meglio in sfere concentriche “gerarchiche”. Ove per “gerarchia” voglio solo indicare il livello di comprensione delle verità, o di Dio (se preferite) da ognuno raggiunto in un certo momento della vita.
Al centro, al cerchio più interno, cioè al massimo grado di comunione con l’Assoluto concesso ai viventi , ci sono quelli in cammino nel “Santo Viaggio”, come dicono i Gen. Tutti quelli cioè che hanno già fatto la loro scelta di Dio e sono in cammino, con più o meno ostacoli o difficoltà non importa, verso il traguardo personale che è l’obiettivo di tutti gli uomini: la santità.
Per coloro che si atteggiano ad atei o non credenti o ‘neo… qualsiasi cosa’, esprimerò il concetto in termini a loro comprensibili: sono nel “Santo Viaggio” tutti quelli che in una qualunque ed ognuna azione della loro vita si sforzano (incazzandosi con sé stessi ogni volta che non ci riescono) di agire secondo coscienza, cioè a dire come vorrebbero che si comportassero tutti gli altri. A queste persone vorrei anche consigliare: non vergognatevi di dichiararvi credenti. Lo siete!
Tutt’intorno, al secondo cerchio, ci sono quelli che potrebbero definirsi “i prudenti”, tutti coloro cioè che stanno approfondendo dal proprio punto di vista il problema escatologico, riservandosi quindi di decidere da che parte mettersi e come organizzare la propria vita. Con il Dio dei cristiani, con un altro Dio, con nessuno…
E mi pare giusto che stiano lì nel secondo cerchio: rendersi conto è legittimo ed anzi meritevole, perché è così che ci si assume le proprie responsabilità. E poi è bene che stiano lì perché se ci si mette ad approfondire… si arriva certamente a Dio.
Al terzo cerchio io ci vedo gli “ostili”. Cioè quelli che sembra non possano vivere senza oltraggiare qualsivoglia cosa che sia sacra o santa, osteggiare qualunque iniziativa ispirata dall’Amore, distruggere ogni frutto della Carità divina o umana. I signori e le signore che amano il florilegio nella bestemmia, il sarcasmo nel commento, il vituperio costante per tutto ciò che attiene allo spirito.
Li metto qui credo a buon diritto, poiché io vedo tutti costoro come tanti Saulo sulla via di Damasco, cioè tanti S. Paolo “in pectore”. Basta che Dio abbia un attimo da dedicar loro per rivelarsi e chiamarli, e questi rivolgono tutta l’energia finora impegnata nell’ostilità in fervore ed apostolato… e ce li ritroviamo tutti santi.
Più lontano dal centro, ci troviamo un altro cerchio, una zona ben affollata di anime, in cui ci vedo ruzzolare anche la mia… Ci vedo tutte quelle persone che le cose le sanno, che non hanno bisogno di farsi spiegare da che parte sta il bene e dove il male, il giusto e lo sbagliato… Lo sanno bene ma non si decidono a buttarsi a vivere come Dio vuole e Gesù ci ha insegnato: amando sempre e senza compromessi tutte le persone, completamente e senza giudicare, senza scartare lo storpio, lo sgradevole, il capufficio… Mai.»
Eppure trovai l’ “amico sincero” che subito trovò da obiettare:
« Ma siete tutti uguali, voi cattolici! – disse – sempre pieni di voi stessi e saccentoni!… anche quando, come nel tuo caso, vorreste far finta di non esserlo!… Ecco, ti sei messo nell’ultimo cerchio non per umiltà, come vorresti far credere a chi ti ascolta, ma per via di quei vostri ritornelli secondo cui “gli ultimi saranno i primi…”, “mettiti in fondo così il padrone viene per farti mettere davanti”… le solite cose! .»
Mi venne il maligno subito e subito cedetti alla tentazione:
«E no, mio caro – replicai subito – Qui ti sbagli, perché il quarto cerchio non è l’ultimo, il più lontano dal centro dell’Amore… Ce ne è ancora un altro, il quinto. Ed è quello degli “ignavi”; di quelli cioè come te, che per pigrizia o vigliaccheria cercano di evitare il problema. Distraendosi e pensando ad altro o, quando proprio non ci riescono, nascondendo la testa nella sabbia come gli struzzi. Gli ignavi, quelli che non sanno e preferiscono non sapere, quelli che vegetano cercando di svicolare… quelli sì, che sono davvero i più lontani!…»
Lucio Musto 7 gennaio 2002 parole 937 ________________________________________________________________________
|