Le stronzate di Pulcinella

Ludovico da Casoria:da falegname a Santo

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view post Posted on 24/11/2014, 18:01
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Pulcinella291 Forum

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ieri 23 novembre 2O14 papa Francesco ha proclamato santo Ludovico da Casoria, al secolo Arcangelo Palmentieri (Casoria, 11 marzo 1814 – Napoli, 30 marzo 1885).
Vediamo chi era.
Terzogenito di Vincenzo, vinaio, e Candida Zenga. Alla nascita gli diedero il none di Arcangelo, cominciò la scuola ma ben presto dovette lasciarla contro la sua volontà, per aiutare la famiglia in difficoltà, e in tenera età cominciò a lavorare presso la bottega di un falegname..Presto però, all’età di 15 anni, perse la madre e, in seguito ad un periodo di lutto il padre si risposò e diede l’opportunità ad Arcangelo di continuare gli studi che lui tanto amava. A 18 anni fu accolto tra i Frati Minori nel noviziato presso il Convento San Giovanni del Palco di Taurano, in provincia di Avellino, proseguì poi gli studi negli istituti di Sant'Antonio ad Afragola, di Sant'Angelo a Nola e di San Pietro ad Aram a Napoli.Trascorse l'anno di noviziato nel convento di S. Giovanni del Parco presso Lauro nel Nolano.


Dal 1841 insegnò fisica, matematica e filosofia in alcuni istituti privati e nel convento di S. Pietro ad Aram di Napoli (nella foto)che sarebbe sorta nel luogo dove la tradizione vuole che il Santo abbia innalzato il primo altare tra il 43 e il 44 dopo Cristo. A tale data, la tradizione fa risalire la conversione di Santa Candida e Sant'Aspreno, diventato primo Vescovo della città di Neapolis. A S. Pietro ad Aram aprì una piccola infermeria per religiosi e iniziò a radunare intorno a sé un gruppo di terziari di ambo i sessi che lo seguissero nell'opera assistenziale verso i bisognosi.
Fu ordinato presbitero il 4 giugno 1847 ed iniziò la sua attività di insegnante di filosofia e matematica presso vari istituti dell'Ordine francescano.


In quello stesso anno successe l'episodio che gli cambiò la vita: mentre era in adorazione dinanzi a Gesù Sacramento nella chiesa napoletana di San Giuseppe dei Ruffi, cadde a terra avvertendo che era giunto il momento di cambiare vita dedicandosi ad un'attività caritatevole che contraddistinse il resto dei suoi giorni.
Mentre era intento a pregare,infatti, fu colto da un improvviso malore e svenne, definì l’accaduto con il termine “lavacro” e lo descrisse come una visione folgorante della luce dell’amore del Signore, attraverso la quale gli indicava un nuovo cammino di vita, al completo servizio dei poveri e degli infermi, da quel momento abbandonò definitivamente l’insegnamento, per dedicarsi completamente alla preghiera, alla lettura del vangelo, alla povertà francescana, e all’aiuto continuo delle persone che vivevano in difficoltà e in piena miseria.
Iniziò a frequentare persone di diverse impostazioni culturali e politiche, tra cui atei e liberali, fondò accademie di cultura religiosa e numerose case di accoglienza per anziani.
Fondo' congregazioni nel basso Lazio e nel napoletano .
Nel 1852, finanziato da ricchi benefattori, acquistò in località Scudillo di Capodimonte, presso Napoli, un edificio che fu detto Casa della palma e che ospitò un piccolo convento francescano e un'infermeria-farmacia per religiosi poveri e malati delle zone di Napoli e Caserta.
Nel 1854, ospitò, presso la Casa della Palma, due ragazzi di colore, arrivati a Napoli insieme a Don Olivari, il fondatore della Redenzione degli Schiavi, che li aveva riscattati dalla schiavitù e battezzati, decise allora di fondare un collegio per Moretti, nel 1856 aveva già riunito presso la Palma nove bambini di colore,l'iniziativa ebbe l'approvazione e l'appoggio finanziario di Ferdinando II, re delle Due Sicilie, e nel 1858 le regole ottennero il nulla osta dai superiori dell'Ordine.


Il 10 Maggio del 1859, in collaborazione con Suor Anna Lapini, inaugurò il collegio delle “Morette”, che sorse a Capodimonte, dove venivano ospitate ragazze di colore e fanciulle povere della città.
Dentro di lui cresceva il desiderio di convertire i paesi laici africani, sostenendo “l’Africa convertirà l’Africa”. Grazie all’approvazione dell’Ordine, del Re e della Sacra Congregazione, il numero degli schiavi riscattati cresceva a dismisura, ci fu quindi bisogno di più istituti e per poterli gestire, fondò due congregazioni, i Terziari Francescani Regolari Bigi, per gli uomini e le Suore Elisabettine Bige, per le donne.
Nel 1865 Padre Ludovico parte verso la sua amata Africa, raggiunge il villaggio di Scellal, dove aveva sede la base missionaria, vi restò, però, poco tempo a causa del colera che si era abbattuto su Napoli, il suo unico pensiero era il pericolo che correvano i bambini del luogo, decise pertanto di fare ritorno in patria.

Tornato in Italia e scongiurato il pericolo colera, intraprese tante iniziative, fondò nel 1886, sempre a Napoli, un collegio per i giovani di classi abbienti e un ospizio marino per vecchi pescatori.
Nel 1868 a Sorrento sorse una scuola agraria con convitto per fanciulli orfani e poveri, una scuola gestita dalle Elisabettine Bige e un ospizio per i poveri.

Nel 1871 ad Assisi, aprì un istituto per ciechi e sordomuti, nel 1874 a Firenze fece edificare una chiesa dedicata al S. Cuore di Gesù.

Nel 1882 in occasione del settimo centenario della nascita di San Francesco d’Assisi, promosse celebrazioni in tutta Italia ed offrì un pranzo a più di cinquemila poveri a Posillipo dove aveva fatto edificare un monumento a San Francesco e ai suoi piedi Dante, Giotto e Colombo.
Nel 1884 creò un opera: il “De’ Casi Disperati”, un fondo di denaro per casi disperati e di estrema gravità.
Padre Ludovico morì il 30 Marzo del 1885 nell’ospizio di Posillipo.
 
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