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| E' una locuzione napoletana ancora oggi molto in voga . Viene usata quando si vuole allontanare da noi un pericolo, una maledizione o qualcosa di funesto. Letteralmente sarebbe "lontano da noi". Poichè chi vi scrive non s'è maie fatte e fatte suoie, è voluto risalire all'etimo della locuzione stessa e con somma meraviglia si è trovato di fronte a varie teorie ipotizzate da studiosi e glottologi del nostro amato dialetto. Durante questo percorso ci si è imbattuti per prima in una soluzione latina, secondo la quale ARRASSUSIA deriverebbe da “adrasum sit”(sia abraso, cancellato), D'altro canto, ci è doveroso ricordare che la lingua napoletana sostitui' il latino nei documenti ufficiali e nelle assemblee di corte a Napoli, dall'unificazione delle Due Sicilie, per decreto di Alfonso I, nel 1442, quindi ci sembra oltremodo possibile una commistione tra le due lingue. Qualche altro studioso collega la locuzione all’avverbio tedesco “raus!” (fuori!) e con tutta sincerita',questa soluzione non la riteniamo accettabile, primo perchè nel napoletano, sebbene troviamo moltissime parole simili o talvolta uguali a termini stranieri dovuti in parte alle conservazioni greche e latine e in parte alle diverse dominazioni che il Regno di Napoli ha subito, non ne conosciamo di origini germaniche. Un'altra soluzione, a parere di scrive piu' che plausibile , potrebbe essere quella che fa risalire l'espressione idiomatica dall'aggettivo arabo arah/arasa = lontano al quale in seguito è stato aggiunto ill verbo atino sit (sia).N.B. Chiunque ha qualche altra soluzione plausibile, puo' senz'altro aggiungerla a questo topic, sarebbe accettata con enorme piacere.Edited by Pulcinella291 - 5/10/2018, 10:34
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