Le stronzate di Pulcinella

La storia della calcolatrice con foto d'epoca

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view post Posted on 28/11/2014, 12:57
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Pulcinella291 Forum

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Il primo strumento di calcolo fu usato sin dal 2000 a.C. in Cina e utilizzato in seguito anche tra i Greci e i Romani. Questi precursori delle odierne calcolatrico erano gli abachi :


Erano spesso costituiti da una struttura di legno che sosteneva dei fili su cui scorrevano delle palline. Gli abachi furono usati durante i secoli precedenti all'introduzione delle prime calcolatrici meccaniche e sono stati largamente usati fino ad epoche molto recenti dai mercanti e dagli impiegati in Russia, Cina ed altrove.
Un abaco, nella sua forma più comune, è costituito da una serie di guide (fili, scanalature, ...) parallele, che convenzionalmente indicano le unità, le decine, le centinaia e così via. Lungo ogni guida possono essere spostate delle pietruzze (dette calcoli, da cui il termine moderno di accezione matematica) o altri oggetti mobili per eseguire le operazioni aritmetiche. I materiali usati per la costruzione degli abachi e la loro foggia costruttiva variano moltissimo a seconda del luogo e dell'epoca storica, però il funzionamento si basa sempre sul principio fondamentale che il valore di una configurazione di calculi dipende dal posto che occupa, ossia dalla guida su cui è posizionata. Cioè le pietruzze su linee diverse indicano grandezze di ordine diverso, anche frazionarie. Tale principio sarà poi alla base di ogni sistema di numerazione posizionale.
Presso i popoli orientali erano in uso attrezzi simili: in Cina sono stati ritrovati abachi risalenti al VI secolo a.C., che utilizzavano come calcoli bastoncini di bambù. Sempre in Asia, in Corea è rimasto, fino al XIX secolo, l'utilizzo di abachi di quest'ultimo tipo. Oltre alla Cina anche in Giappone l'uso di questo strumento è durato a lungo nel tempo (più di quanto sia accaduto nell'Occidente.



Nel 1623, Wilhelm Schickard costruì il primo prototipo di una calcolatrice, chiamato Orologio calcolatore, di cui restò traccia solo in lettere a Giovanni Keplero, anticipando di circa 20 anni Blaise Pascal, che a lungo fu ritenuto l'inventore della prima macchina meccanica in grado di eseguire operazioni aritmetiche.


Questo orologio callcolatore, pur essendone precedente di oltre vent'anni, era per molti versi superiore alla celebre Pascalina di Pascal (1642). In particolare, era molto più agevole eseguire sottrazioni.

La pascalina di Blaise Pascal


Il secondo tentativo di costruzione di una macchina aritmetica fu quello di Blaise Pascal (1623 - 1662) matematico, fisico, filosofo e teologo francese.
L'ingegno di Pascal produsse quella macchina che oggi viene ricordata con il nome di pascalina, un addizionatore a ruote simile a quello di Schickard. Dopo vari tentativi e la ricerca di un abile artigiano che la costruisse, nel 1645 riuscì a presentare la sua invenzione a Pierre Seguire, cancelliere di Richelieu, ottenendone apprezzamento e l'incoraggiamento a migliorarla.
Nel 1649 il Re Sole, Luigi XIV, concesse a Pascal il "privilegio" che gli garantiva l'esclusiva di unico produttore e commercializzatore. Contrariamente a Schickard, Pascal pubblicizzò la sua invenzione in tutta Europa, grazie alla corrispondenza con molti sapienti dell'epoca.
La parte forse più innovativa della pascalina era il suo meccanismo di riporto, che permetteva una certa affidabilità, anche quando si doveva propagare su più ruote successive, come nella somma 9999 + 1. Il meccanismo ideato impediva però la reversibilità del movimento e la sottrazione poteva essere eseguita solo ricorrendo al trucco della "somma con il complemento".
Con l'aiuto di un orologiaio di Rouen, Pascal produsse pascaline di varie dimensioni - forse una cinquantina -, comprese versioni non decimali per il calcolo di pesi e valute. Alcuni esemplari furono donati ad importanti personaggi europei, come la regina Cristina di Svezia e Maria-Luisa Gonzaga, regina di Polonia. Tramite il fisico olandese Christian Huygens, un modello raggiunse Londra, dove fu presentato alla Royal Society, ottenendo lodi anche da Robert Hooke, che era inizialmente piuttosto scettico.

altri costruttori
In seguito, il matematico tedesco Gottfried Leibniz realizzò la prima macchina calcolatrice, lo Stepped Reckoner, in grado di eseguire anche le moltiplicazioni grazie ad un innovativo meccanismo chiamato traspositore, basato su un cilindro a scalini con rilievi di diversa lunghezza. All'inizio del secolo successivo, Giovanni Poleni introdusse un nuovo traspositore, basato su una ruota con pioli sporgenti mobili. Questi due dispositivi furono alla base di quasi tutte le macchine in grado di eseguire moltiplicazioni realizzate nei secoli seguenti.

Arriviamo al secolo XX
In questo secolo, grazie allo sviluppo dell'industria meccanica, vennero messe in pratica le idee dei secoli precedenti e realizzate le prime calcolatrici meccaniche prodotte industrialmente.

Nel 1820 Xavier Thomas de Colmar inizia la produzione del suo Aritmometro ,

basato sul progetto di Leibniz. Bisognerà attendere la fine del secolo per vedere altre calcolatrici in grado di porsi come valide alternative.

Alla fine del 1884, Dorr Felt realizzò la Comptometer,

la prima addizionatrice a tasti, a cui fece seguire la Comptograph, la prima calcolatrice scrivente. Tuttavia, il merito di aver introdotto lo scontrino viene normalmente attribuito alla calcolatrice di Burroughs di poco successiva. Sempre in quegli anni, Frank Stephen Baldwin

e soprattutto Willgodt Odhner

realizzarono le prime calcolatrici che riprendono la ruota a denti mobili di Poleni e che avranno un enorme successo nel secolo seguente.

 
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