| Esimio, vi possono essere indicazioni per uno solo dei due trattamenti, oppure per tutti e due. Alcune patologie, come la schizofrenia, nella quasi totalità dei casi non possono prescindere dalla prescrizione dei farmaci, altre, come la nevrosi isterica, possono aver bisogno della sola psicoterapia. Faccio ancora l'esempio del disturbo da attacchi di panico: lì si gioca il modo di vedere dello psichiatra, che può affrontarlo subito con i farmaci, subito con la psicoterapia, oppure con un trattamento combinato. Diopenderà dall'entità del disturbo, da quanto sia invalidante e da quanto il paziente sia disposto ad affrontare il problema senza la copertura farmacologica. Vi è poi l'inclinazione personale dello psichiatra ( nun fa' 'o nzipete, m'arraccumanno...! ). Può essere eclettico, e quindi aperto a tutte le soluzioni; può essere impostato sulla psicofarmacologia e quindi trattare tutti i pazienti coi farmaci. Personalmente ritengo che l'approccio farmacologico debba venire in seconda battuta, bisogna prima conoscere la persona e inquadrare l'eventuale disturbo all'interno della sua personalità, che è sempre unica e irripetibile. Poi potranno venire gli psicofarmaci, da usare, in ogni caso, con la giusta cautela. A sua completa disposizione per eventuali ulteriori delucidazioni, ove mai quaste mie brevi note risultino insufficienti. Winilio. P.S.: domanda per il tifoso napoletano: dal momento che i turchi del Trabzonspor, per antichissima tradizione, usano sparare fuochi d'artifico al minuto 61 di qualsivoglia partita e qualunque sia il risultato ( antica reminiscenza della resistenza ottomana agli arabi del 1461, quando poi capitolarono, ultima delle città turche ), credi tu che i napoletano organizzeranno per il ritorno un'adeguata risposta pirotecnica?
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