Le stronzate di Pulcinella

La voglia di crederci

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masquerade.
view post Posted on 3/12/2014, 18:46




Da qualche giorno su un altro forum sto interagendo con un utente che chiede informazioni su argomenti che conosco e che, per quanto affascinanti, sono, al momento, "teorici".
Scopro così che una persona (forse sensitiva?) lo ha fortemente impressionato con un paio di affermazioni facilmente smantellabili.
So che di questi casi è pieno zeppo il mondo, ma al di là del grado culturale e del ceto sociale, cosa può spingere a credere davvero a presunti "professionisti" che ritengono di poter dare risposte (rigardanti la nostra vita) che in realtà solo noi dovremmo cercare?
A che punto si decide di "disconnettere" il cervello?
 
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view post Posted on 3/12/2014, 20:47
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Io credo che la persona più adatta a interloquire in questo topic sia il nostro strizzacervelli, l'amico Winilio.

Io, che non mi sento professionalmente preparato posso solo aggiungere a quello che tu dici che è normale per tutti cercare
di "plagiare" gli altri alle nostre idee e convinzioni. Alla base di tutto quindi c'è lo scontro di personalità,
ma anche il rapporto di fiducia che c'è con l'interlocutore. Pregiudizialmente ho più fiducia di quello che dice mia madre
che non la bidella a scuola, e quindi mamma ha un maggior ascendente su di me di quell'inserviente.

Ma qui siamo nel fisiologico.
Il "disconnettere il cervello" è un fatto anomalo anche se non sempre, non necessariamente, patologico.
Dalla donna di cui sono infatuato posso prendere per vere quasi tutte le cazzate che lei spara.

Naturalmente poi... c'è un limite a tutto!
 
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view post Posted on 4/12/2014, 08:03
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Pulcinella291 Forum

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Come giustamente hai detto, di ciarlatani ne è zeppo il mondo da sempre, siano essi sensitivi o non.A parer mio, il loro è come il canto delle sirene per Ulisse e compagni, riescono ad attrarre e ad impressionare persone gia' disposte e piu' vulnerabili poichè, magari, stanno vivendo momenti di forte disagio o di stress emotivo, proprio per questo il cervello è gia disconnesso e diventa piu' facilmente malleabile e con una certa dose di persuasione, raggiunta con ragionamenti spesso artificiosi ,comincia a credere in cio' che aveva già interesse di credere.
 
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view post Posted on 4/12/2014, 11:02
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L'essere umano è facilmente vulnerabile, il 'tallone d'Achille' ce lo abbiamo tutti, a questo si aggiungone le crepe che man mano si aprono per far passare la creduloneria.

Probabilmente non cadremmo vittime, con la ricerca del 'facile' affare, inventandoci d'esser ricettatori ed acquistando la classica 'fregatura', ma potremmo esser fermati da un giovane/una giovane, che ci dice d'esser la figlia di un nostro amico, parente, che non vediamo da 10 o più anni e dopo un'inutile 'cavalcata' di falsi ricordi, consegnare almeno 50€ perchè le hanno scippato la borsa, gli hanno rubato il portafogli etc etc.

L'altravoragine che si apre è la 'tristezza', me ne avete già accennato.
 
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Il Merovingio1
view post Posted on 4/12/2014, 14:16




Mah...io penso che:

Sciò sciò ciucciuvè,
uocchio, maluocchio... funecelle all'uocchio...
aglio, fravaglio, fattura ca nun quaglia,
corne e bicorne, cape'e alice e cape d'aglio...
diavulillo diavulillo, jesce a dint'o pertusillo...
sciò sciò ciucciuvè... jatevenne, sciò sciò...

se crediamo a tutto che uno ci dice, allora dobbiamo credere alla fortuna e alla sfortuna.
Dico semplicemente che ascoltare và bene, ma poi, se il cervello è collegato, ognuno trae le proprie conclusioni, come dire: non è vero ma ci credo.
Io una volta ho visto un asino volare! Non ci credete? Affari vostri.
Stateve bbuone!
 
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view post Posted on 4/12/2014, 15:34
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Pulcinella291 Forum

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Amici, vi prego di aver un po' di pazienza , a Pinuccio ogni tanto gli va in tilt 'o cervello e da' delle risposte sconclusionate , ma è tanto buono, forse tre vvote bbuono comme 'o nfinfero.
 
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Il Merovingio1
view post Posted on 4/12/2014, 22:26




Ma dai Seb...era un modo scherzoso per dire di non lasciarsi abbindolare da maghi, cartomanti ecc...
Sai quante zingarelle vogliono leggere la mano per qualche euro? Dobbiamo credere alle sciocchezze che ci raccontano?
E' facile indovinare che: ehhh la tua salute, devi stare attento! Oppure: fai atttenzione al tuo vicino di casa, parla male di te, è invidioso...e via di questo passo.
Sono cose generiche a cui tutti siamo assoggettati. Guarda caso non ti danno mai una buona notizia...che so: giocati questi tre numeri al lotto. Giocati e vinto. Mai.
Dunque quale credibilità hanno questi presunti professionisti? Io non ci credo, sarà la vecchiaia o le delusioni della vita. Certo se qualcuno mi viene a dire: tu in quel dato giorno a quella certa ora, troverai quella persona che ti aspetta in quel bar per darti una bella notizia e succede tutto, allora sì che mi porrei delle domande.
Ma ancora non mi è capitato.
 
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masquerade.
view post Posted on 5/12/2014, 14:52




CITAZIONE (Lucio Musto @ 3/12/2014, 20:47) 
Io credo che la persona più adatta a interloquire in questo topic sia il nostro strizzacervelli, l'amico Winilio.

Io, che non mi sento professionalmente preparato posso solo aggiungere a quello che tu dici che è normale per tutti cercare
di "plagiare" gli altri alle nostre idee e convinzioni. Alla base di tutto quindi c'è lo scontro di personalità,
ma anche il rapporto di fiducia che c'è con l'interlocutore. Pregiudizialmente ho più fiducia di quello che dice mia madre
che non la bidella a scuola, e quindi mamma ha un maggior ascendente su di me di quell'inserviente.

Ma qui siamo nel fisiologico.
Il "disconnettere il cervello" è un fatto anomalo anche se non sempre, non necessariamente, patologico.
Dalla donna di cui sono infatuato posso prendere per vere quasi tutte le cazzate che lei spara.

Naturalmente poi... c'è un limite a tutto!

Sì, c'è un limite a tutto, almeno spero.
Io non dico che non sia giusto cercare risposte a cose che non riusciasmo a spiegare, ma che non è giusto attendere che altri ci forniscano risposte che noi, e solo noi, dovremmo impegnarci a cercare.
Il problema maggiore, poi, è quando manca proprio questo rapporto di fiducia, quando non ci sono le basi per averne. Se io non ti conosco, non imparo a conoscerti (il minimo indispensabile, perché conoscere veramente qualcuno è utopia)che fiducia posso concederti?
E infatti spesso queste situazioni capitano per una "donazione" impropria di fiducia.
In amore poi, una spiegazione per disconnettere il cervello ci sarebbe pure: uno tsunami di ormoni che investe ogni neurone esistente, temo.
E non sto scherzando. Ho letto due interessanti libri un anno fa circa, riguardo al potere degli ormoni. Pensa che persino l'amore sarebbe regolato da un ormone: l'ossitocina. Da perderci la poesia, eh? ;)

CITAZIONE (Pulcinella291 @ 4/12/2014, 08:03) 
Come giustamente hai detto, di ciarlatani ne è zeppo il mondo da sempre, siano essi sensitivi o non.A parer mio, il loro è come il canto delle sirene per Ulisse e compagni, riescono ad attrarre e ad impressionare persone gia' disposte e piu' vulnerabili poichè, magari, stanno vivendo momenti di forte disagio o di stress emotivo, proprio per questo il cervello è gia disconnesso e diventa piu' facilmente malleabile e con una certa dose di persuasione, raggiunta con ragionamenti spesso artificiosi ,comincia a credere in cio' che aveva già interesse di credere.

Vulnerabili, ok.

Nel caso che accennavo sopra e di cui non entrerò minimamente nei dettagli, siamo davanti a due persone che neanche si conoscono realmente, ma solo vagamente e virtualmente, un po' come me e te, per fare un esempio.
Quindi, comprendo che qualcuno attraversi un periodo difficile (e chi non l'ha mai attraversato), ma se io venissi a parlarti di "guarigioni miracolose", tu mi crederesti?
Oppure... "vorresti" crederci?

CITAZIONE (arecata @ 4/12/2014, 11:02) 
L'essere umano è facilmente vulnerabile, il 'tallone d'Achille' ce lo abbiamo tutti, a questo si aggiungone le crepe che man mano si aprono per far passare la creduloneria.

Probabilmente non cadremmo vittime, con la ricerca del 'facile' affare, inventandoci d'esser ricettatori ed acquistando la classica 'fregatura', ma potremmo esser fermati da un giovane/una giovane, che ci dice d'esser la figlia di un nostro amico, parente, che non vediamo da 10 o più anni e dopo un'inutile 'cavalcata' di falsi ricordi, consegnare almeno 50€ perchè le hanno scippato la borsa, gli hanno rubato il portafogli etc etc.

L'altravoragine che si apre è la 'tristezza', me ne avete già accennato.

Ma la truffa, se ben congegnata, può fregare tutti, anche il più furbo tra i furbi.
E poi te ne rendi conto che finisce lì.
Però in casi come quello di cui parlo io, siamo davanti a persone che potrebbero dirci qualsiasi cosa di un campo che non conosciamo e definirsi esperti. Un tipo di caso in cui il rapporto non finisce alla truffa momentanea.
A che pro crederci senza voler verificare?

CITAZIONE (Il Merovingio1 @ 4/12/2014, 22:26) 
Ma dai Seb...era un modo scherzoso per dire di non lasciarsi abbindolare da maghi, cartomanti ecc...
Sai quante zingarelle vogliono leggere la mano per qualche euro? Dobbiamo credere alle sciocchezze che ci raccontano?
E' facile indovinare che: ehhh la tua salute, devi stare attento! Oppure: fai atttenzione al tuo vicino di casa, parla male di te, è invidioso...e via di questo passo.
Sono cose generiche a cui tutti siamo assoggettati. Guarda caso non ti danno mai una buona notizia...che so: giocati questi tre numeri al lotto. Giocati e vinto. Mai.
Dunque quale credibilità hanno questi presunti professionisti? Io non ci credo, sarà la vecchiaia o le delusioni della vita. Certo se qualcuno mi viene a dire: tu in quel dato giorno a quella certa ora, troverai quella persona che ti aspetta in quel bar per darti una bella notizia e succede tutto, allora sì che mi porrei delle domande.
Ma ancora non mi è capitato.

Ecco, farsi delle domande, verificare è la cosa più saggia. Perché anche se dovesse accadere questo fatto straordinario, è importante, a mio avviso, stare attenti.
Ad esempio: la previsione viene fatta e poi accade. Ok. Magari accade perché chi l'ha fatta (la previsione) l'ha organizzata!
Non potrebbe essere?
Ecco: anche qui esce fuori la "tommasiana" che è in me. ^_^

(E ovviamente no, non ci credo che hai visto un asino che vola!:lol: )
 
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view post Posted on 5/12/2014, 15:41

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Ragazzi,
la questione è interessante, ma talmente ampia che è difficile dare una risposta esaustiva.
Che l'uomo sia disposto a "credere", e lo voglia, è un fatto antico quanto l'uomo stesso. Tutto confina con il senso del magico. Il magico è quella forma di pensiero che, nei voti, è in grado di superare il pensiero stesso, che, come si può capire, è limitato per definizione. Per quanto possa essere ampio, pensiamo ai genii, è comunque limitato. Il pensiero magico, invece, travalica tutti i confini, non ha regole o restrizioni. Può soddisfare, quindi, tutti i desideri e i bisogni che abbiano radici infantili, di quel mondo, cioè, a cui appartiene il pensiero magico. Quando siamo bambini, anche infanti, ma non solo, il pensiero che ci accompagna è proprio quello magico. Tracce più o meno consistenti di esso resistono nell'età adulta e portano a "credere". Ecco come proliferano gli imbonitori, i truffatori, i "professionisti del miracolo". Questo sistema di pensiero tocca, mi dispiace dirlo, anche il pensiero religioso, non solo con il concetto di miracolo ( che, "miracolosamente" si attribuisce ad un'entità superiore ), ma anche con il concetto di promesse varie, di soluzioni di problemi, Siamo, insomma, alle prese col solito sistema di pensiero umano: è affascinante pensare di poter avere tutto, se incontro limiti mi rifugio nel pensiero magico. Conseguenza di questo è anche l'amore per il gioco d'azzardo, anche quello è una forma di pensiero magico. Attenzione: come già dissi in un intervento di tempo fa, non è il gioco ad essere patologico, sono le modalità di esso, che ci rendono schiavi, a farne una cosa patologica. In altre parole: una spruzzata di pensiero magico è fisiologica in ognuno di noi, addirittura alimenta il nostro eventuale romanticismo, o la nostra idea di amore.
A proposito di amore, e qui mi rivolgo a Masquerade: Non solo l'ossitocina, ma anche la dopamina, concorre alla fase "biochimica" dell'innamoramento. Dopamina che, nello scacchiere delle funzioni ormonali del cervello, si situa spesso all'opposto della serotonina che è considerata, in questo quadro, l'ormone dell'appagamento e dell'equilibrio. Ma è delittuoso ridurre le questioni di amore ad uno schieramento di ormoni! Io prima comincio ad innamorarmi, un attimo di frazione di attimo prima, poi si dispiegano gli ormoni, i quali sono al servizio del nostro modo di sentire. Altrimenti se io volessi disinnamorarmi, e considerando quello che abbiamo detto prima a proposito della serotonina, sarebbe sufficiente una buna somministrazione di quell'ormone per non essere più innamorato... Jamme, ve voglio 'nu sacco 'e bene..!
Approfitto di questa sede per rispondere sempre a Masquerade: ho recuperato il ricordo delle crisi epilettiche, ne avevo parlato a proposito dell'odore di rose di Pulcinella. Ditemi in quale rubrica posso rispondere, non vorrei appesantire questa risposta già ampia.
Saluti dalla Svizzera, dove mi trovo in questi giorni.
Con affetto,
Winilio.
 
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masquerade.
view post Posted on 5/12/2014, 20:37




Della dopamina ricordo poco, ma sicuramente se ne parlava. I due libri sono stati davvero interessanti e abbastanza recepibili anche da una comune lettrice come me, che poco mastica l'argomento.
Quel che ho capito è che il sistema ormonale è un po' "la benzina" dei neuroni.
Mi colpì molto l'associazione ossitocina-amore.

Spiegazione come sempre interessante.
E che, ahimé, genera altre domande. Ne farò solo una: esiste un nesso tra tendenza a credere a tutto e religione?
Provo a spiegarmi meglio: è possibile che "statisticamente" sia più predisposto a credere anche alla magia chi già crede in qualche religone?
Un ateo ha minori probabilità di cascarci?

(Per la risposta sulle crisi epilettiche, forse potrebbe essere postata nel thread "Miracolo", dove se n'è parlato?)

Grazie :)
 
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view post Posted on 8/12/2014, 11:51

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Quello che si può dire è che un modo di vivere la religione in modo radicale e acritico è associato alla predisposizione al pensiero magico. Le due cose, quindi, sono blandamente connesse, come accennato nell'intervento precedente.
Winilio.
 
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masquerade.
view post Posted on 8/12/2014, 18:21




Grazie.

Vorrei invece aggiungere che non credo alle coincidenze e quindi non definirò tale l'esser stata "costretta" a vedere un film al cinema quando ne volevo vedere un altro.
Se poi il film è Magic in the Moonlight di Woody Allen...

Il tema principale della storia, ambientata nel 1928, è la voglia di credere nella magia, ciò che ci spinge a farlo e l'uso che se ne fa.
Quella magia che toglie potere alla ragione e ne concede troppa alla fede. La stessa magia che riesce ad alimentare una felicità effimera e che muove le trame stesse dell’amore, che, come si dimostra nel film, è forse l’unica vera magia che esista.
Allen in fondo è un gran romantico. O forse semplicemente innamorato dell'amore. ;)
E a quel punto il confine che separa l’illusione dalla realtà diventa quasi impercettibile.

Insomma... questo film risponde un po' al thread e sotto diverse angolazioni. Vi ho rivisto anche le risposte qui scritte.
Non lo faccio per pubblicità, ma, soprattutto dopo questa discussione, è un film da vedere per riflettere. :)
 
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view post Posted on 8/12/2014, 18:49
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ma insomma lo consigli, Manfred?... l'altra sera ci siamo quasi andati, RO ed io, ma all'ultimo momento abbiamo virato per "scusate che esisto"
che era da più tempo in programmazione, con una Cortellesi bravissima ed un Raul Bova che nel ruolo del frocio ci sta proprio a suo agio..

Ma dopodomani (fra il martedì che è domani ed i festeggiamenti per Santa Lucia anticipati all'11 per motivi logistici ci vorremmo andare...
 
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masquerade.
view post Posted on 8/12/2014, 19:46




Manfred?
Se lo chiedi a Manfred muta resto.
Se lo chiedi a me invece... beh... sì, lo consiglio, proprio in connessione a questo thread.
Anche io volevo vedere Scusate se esisto. -_-
 
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view post Posted on 8/12/2014, 20:56
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evvabbè me so sbagliato!.... e quanno sì' permalosa 'n cuollo a nu povero viecchio 'nzallanuto!
aggio chiesto a te e m'è asciuto 'o nomme della Prof!
 
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