Le stronzate di Pulcinella

Lunedì III di Avvento

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view post Posted on 15/12/2014, 12:08
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Lunedì III di Avvento


"" Gesù entrò nel tempio e, mentre insegnava, gli si avvicinarono i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo e dissero: «Con quale autorità fai queste cose? E chi ti ha dato questa autorità?». Gesù rispose loro: «Anch'io vi farò una sola domanda. Se mi rispondete, anch'io vi dirò con quale autorità faccio questo. Il battesimo di Giovanni da dove veniva? Dal cielo o dagli uomini?». Essi discutevano fra loro dicendo: «Se diciamo: Dal cielo, ci risponderà: Perché allora non gli avete creduto?. Se diciamo: Dagli uomini, abbiamo paura della folla, perché tutti considerano Giovanni un profeta». Rispondendo a Gesù dissero: «Non lo sappiamo». Allora anch'egli disse loro: «Neanch'io vi dico con quale autorità faccio queste cose». "" [Mt 21; 23-27]

Questo brano di Vangelo proposto oggi alla nostra attenzione lascia un attimo perplessi.
Perché Gesù dice così?... vuole essere dispettoso, o spocchioso?... sembrerebbe strano, non è nel suo stile. Quando Gesù parla, è per insegnare qualcosa… e per spingerci a riflettere.

E così scopriamo che Gesù, lungi dall'essere "dispettoso" nei confronti di quegli uomini, si mostra invece "rispettoso" dei loro limiti, e per farglielo capire, per far capire anche a noi, li mette in imbarazzo.
La preoccupazione di quei "capi" e di quegli "anziani" (che nel mondo antico coincideva con l'essere "saggi"), non si preoccupano tanto dell'insegnamento e dei suoi contenuti, ma dell'autorevolezza di chi insegnava!... e ciò perché non avevano alcuna apertura mentale, non erano pronti ad accogliere nulla di nuovo, nessuna Buona Novella.
Infatti anche alla domanda provocatoria di Gesù non si preoccupano affatto se il battesimo di Giovanni fosse cosa buona o cattiva, e quindi prendere posizione esponendosi a favore o contro, ma badano solo a che la risposta non li danneggi o non li metta all'angolo del ragionamento!

Ed a noi che vale questo insegnamento?.
Che non è sufficiente conoscere cose buone e proporle ai nostri interlocutori; bisogna prima accertarsi che essi siano aperti all'accoglienza pur se pronti a valutare quello che ascolteranno.
Con chi pregiudizialmente è contro, pervicacemente chiuso e sordo ad ogni ragionamento è perfettamente inutile proporre qualsiasi argomento che sentiamo giusto.

i vecchi adagi popolari "Il miglior sordo è quello che non vuole sentire" o "mettere le perle davanti ai porci", non come dispregio per l'animale ma per incommensurabilità col gioiello esprimono in estrema sintesi questa stessa verità.

E quante volte avremo notato, argomentando o dibattendo con qualcuno, che intere sezioni di discussione vengono del tutto ignorate nel contraddittorio!...
Malizia dell'interlocutore?... non necessariamente, come non necessariamente quei "capi" e quegli "anziani" erano ostili a Gesù, ma semplicemente non aperti mentalmente a concetti diversi da quelli acquisiti e sclerotizzati nella coscienza e nella scienza.

Impariamo quindi ad essere "rispettosi" e non "dispettosi" anche verso coloro che non intendono ascoltarci.

Lucio Musto 15 dicembre 2014
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