Le stronzate di Pulcinella

Massimo Silva :le maggiori soddisfazioni? Ad Ascoli

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view post Posted on 16/12/2014, 13:37
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Nato a Pinarolo Po (PV) il 24 agosto del 1951, ha iniziato la sua carriera di calciatore nelle giovanili dell’Inter. Centravanti di movimento e di discreta tecnica, ha raccolto, però, i maggiori consensi in provincia e soprattutto nel campionato cadetto. Dai nerazzurri successivamente si è accasato con Rovereto, Cremonese, Lazio (per pochi mesi), Ascoli, Milan, Monza, Pescara, Sambenedettese, Messina e Monopoli. Con la maglia dell’Ascoli si è tolto soddisfazioni importanti, salendo dalla B alla A nel ’74 ed esordendo in massima divisione il 20 ottobre del ’74 al Del Duca proprio contro la sua Inter. In seguito alle buone prestazioni nelle Marche si è guadagnato gli interessi del Milan, anche se la sua parentesi in rossonero è durata una sola stagione. Tuttavia con Monza e Pescara ha rivelato le sue migliori doti di attaccante. Terminata la carriera agonistica, Silva si è avventurato in quella di allenatore, conseguendo il patentino di prima categoria nelle aule di Coverciano. I suoi risultati in panchina conseguiti nelle ultime stagioni parlano effettivamente già chiaro. Nella stagione 2000-01 ha pilotato il Taranto alla vittoria nel Girone C della Serie C2. Subentrato a Sergio Buso all’altezza della 18esima giornata sulla panchina degli jonici, ha vinto il campionato superando sul filo di lana il Campobasso, che vantava ben sei lunghezze di vantaggio. I pugliesi non lo hanno ripagato poi come meritava e Silva è andato al Sant’Anastasia, compiendo un altro capolavoro, salvandosi in largo anticipo con una squadra allestita in notevole ritardo rispetto alle antagoniste. Allenatore senza troppi fronzoli e realista, predilige il 4-4-2 e il 4-3-3, disdegnando al contempo inutili e complicate alchimie tattiche. Dopo alcuni anni nelle serie minori, nella stagione 2004-2005 in Serie B arriva sulla panchina dell'Ascoli del presidente Roberto Benigni. In quella stagione, in collaborazione con Marco Giampaolo (tecnico emergente non in possesso del patentino di prima categoria) conduce l'Ascoli prima ai play-off e poi, grazie anche a cattive gestioni societarie di alcune squadre (Torino, Perugia, Genoa) con una migliore classifica ma costrette alla retrocessione per fallimento o illecito sportivo, al ripescaggio in Serie A.

Nella stagione 2005-2006, l'Ascoli guadagna sul campo la salvezza con due giornate di anticipo chiudendo il campionato a quota 43 punti.

Nella stagione 2007-2008 subentra a Franco Giugno (esonerato dopo otto giornate) come allenatore del Brindisi in Serie D, dove otterrà, nella stagione 2008-2009, la promozione in Lega Pro Seconda Divisione e, nel 2009-2010, la qualificazione ai play-off per la promozione in Lega Pro Prima Divisione, classificandosi quarto nella stagione regolare e venendo eliminato nella semifinale play-off dalla Cisco Roma dopo un doppio 0-0 (0-0 al "Franco Fanuzzi" e 0-0 al "Flaminio").

Dal 6 dicembre 2010, quando è subentrato ad Antonio Toma, al 26 gennaio 2011, ha allenato, per poco più di un mese, in Serie D il Virtus Casarano, venedo esonerato dopo la sconfitta per 3-1 contro il Gaeta; il 2 novembre 2011 viene chiamato a sostituire l'esonerato Fabrizio Castori sulla panchina dell'Ascoli, in Serie B, ultimo in classifica con -1 in classifica per i punti di penalizzazione. Ottiene una sconfitta in casa all'esordio col Cittadella, seguita da tre vittorie consecutive, per poi ottenere l'abbandono dell'ultimo posto con la vittoria per 2-1 contro il Gubbio. Riesce a salvare la squadra, partita con 7 punti di penalizzazione, all'ultima giornata.






 
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