Le stronzate di Pulcinella

contrade e citta' di fondazione fascista:divisi per regioni

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Pulcinella291
view post Posted on 19/12/2014, 09:02 by: Pulcinella291
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Contrade e paesi fondati dal fascismo in Friuli-Venezia Giulia



Torviscosa
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Tristemente famosa come area malarica, la zona vide sporadici tentativi di bonifiche parziali ad opera degli agricoltori locali, scoraggiati peraltro dalla bassissima fertilità del terreno, sino all'opera di risanamento conclusiva avvenuta in epoca fascista nell'ambito di un grande progetto di espansione industriale che le trasformò completamente.
Sono di quest'epoca il razionale assetto viario, arredi, edifici pubblici e abitativi, impianti sportivi e strutture produttive che ne fanno uno degli esempi più interessanti di pianificazione urbanistica del Ventennio
L' area paludosa di Torviscosa, prospicente le lagune di Grado e Marano, fu bonificata a partire dal 1927.
L'attuale centro nacque tra il 1937 ed il 1938 e cosi' pure la fondazione di una fabbrica per la produzione di cellulosa, ricavata dalla lavorazione della canna gentile (Arundo donax) di cui il territorio è ricco, che viene poi utilizzata nella fabbricazione di fibre artificiali; il tutto nel quadro della politica di autarchia inaugurata dal Fascismo negli anni trenta. Nel 1940 fu istituito il nuovo comune di Torviscosa, separandone il territorio da quello di San Giorgio di Nogaro.

Grado :la costruzione del ponte


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Nel 1936 Grado fu collegata alla terraferma con un ponte che pose fine al secolare isolamento dell'isola. Una rapida espansione urbanistica, accompagnata da opere di bonifica e di contenimento delle acque, ha quindi notevolmente ampliato le dimensioni dell'abitato, che ora si estende anche sulla vicina Isola della Schiusa.
Sempre nel Friuli furono poi costruite borgate con l'aiuto dall'Istituto Autonomo Fascista delle Case Popolari.


Contrade e paesi dell'Emilia Romagna



Bologna:Villaggio della Rivoluzione
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Nell'area del parco dell'antica villa De Lucca, nei pressi del nuovo Littoriale, viene inaugurato il Villaggio della Rivoluzione, una piccola "città giardino" voluta dal segretario federale Cesare Colliva e costruita dall'Istituto delle Case Popolari (IFACP). E' destinato alle "famiglie dei caduti, feriti e mutilati per la causa della rivoluzione fascista". Il progetto di Francesco Santini (1904-1976) prevede 56 alloggi, 11 villette, un asilo nido e un rifugio antiaereo. Le strade del "quartiere dei gerarchi" (via delle Camicie Nere, via del Legionario, via dello Squadrista, ecc.) cambieranno denominazione nel dopoguerra: verranno intitolate a partigiani caduti.

Predappio nuova

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Una frana avvenuta nell'inverno a cavallo fra il 1923 ed il 1924 rese indispensabile, per mettere in sicurezza la popolazione e fornire un tetto a chi lo aveva perduto, lo spostamento dell'abitato di Predappio in una posizione più sicura. L'occasione che si presentava alle autorità del nascente regime era più che unica: da una parte, con la creazione di un nuovo centro abitato, era possibile fornire alla popolazione nuove case e migliori condizioni igieniche, dall'altra si presentava la preziosa opportunità per creare una cornice adeguata alla celebrazione del mito delle origini del duce.

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Per la ricostruzione dell'abitato si scelse, per diverse ragioni, la località di Dovia: la zona era infatti più sicura, sul piano geologico, rispetto a Predappio: sorgeva lungo la valle, lontano da potenziali eventi franosi. Era ben collocata, al contrario di Predappio che era arroccata sulle colline, rispetto al tracciato della strada provinciale che congiungeva Forlì a Premilcuore e era la località che aveva dato i natali a Mussolini.
Il 30 agosto 1925, accompagnato da Italo Balbo, giunse in Romagna il segretario del partito fascista Roberto Farinacci con il mandato di fondare Predappio Nuova. Il momento culminante della visita furono l'inaugurazione di una targa celebrativa in bronzo sulla facciata della casa natale di Mussolini (che egli stesso volle, più tardi, che fosse rimossa) e la posa della prima pietra sia delle case popolari sia della chiesa di Santa Rosa da Lima (oggi Sant'Antonio da Padova), che diverrà poi nota per la celebre Madonna del fascio. Alla cerimonia di inaugurazione non partecipò invece Mussolini che decise di non intervenire per evitare che fossero mosse accuse di favoritismo, in un momento delicato della vita politica del Paese, quando ancora il regime non aveva raggiunto un pieno controllo sui sistemi di informazione


Anita villaggio rurale frazione di Argenta

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La frazione venne fondata come "villaggio rurale", inaugurato il 20 dicembre 1939 con la presenza di alti gerarchi del Fascismo. La fondazione era stata preceduta da una serie di bonifiche della zona a partire dal 1921 che avevano portato all'appoderamento del terreno e alla conseguente necessità di un centro abitato.
 
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