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| Se ci troviamo col mare alquanto mosso e vogliamo fare una buona pesca ai saraghi dobbiamo seguire delle tecniche precise. Cominciamo col dire che i saraghi, specialmente quelli di grossa taglia, preferiscono le ore notturne per abbandonare le loro tane in cerca di cibo, ma li posiamo trovare nche di prima mattina o al tramonto. Abbiamo bisogno di due cose di una scogliera e un'attrezzatura decente. Poichè c'è vento sono da scartare le canne lunghe , è preferibile la bolognese, monteranno in bobina un monofilo dello 0,16 (eventualmente dello 0,18). Comperiamo anche terminali all’altezza della situazione (0,14-0,16) e galleggianti da 2/3/4 grammi con forme tali da affrontare il mare mosso durante la scaduta. Pescheremo con bigattini e pastureremo con grosse palle di pastura bianca ricca di formaggio e aglio.I saraghi più grossi hanno un carattere prettamente curioso ma vivono un po’ distaccati dai gruppi composti da pesci di taglia minore. Prediligono sia fondali rocciosi, sia fondali misti con roccia e melma. I denti del sarago sono micidiali, quindi non hanno difficoltà nel nutrirsi di vermi, alghe, cozze e cercano riparo negli anfratti che offrono anche occasione per ripopolamento. Ovviamente le scogliere naturali offrono fauna e flora di notevole gradimento per il sarago, mentre quelle artificiali, costituite da tetrapodi o massi per la protezione delle barriere portuali, sono decisamente meno “attraenti” perché mancano proprio di vegetazione e pertugi. Sulla base di queste considerazioni, sceglieremo scogliere colme di vita, rigogliose, popolate da alghe e cozze che richiamano i pesci verso riva. Spesso, durante la scaduta, i saraghi escono dalle buche a caccia di nutrimento e si muovono nella schiuma, giocando tra le onde. In questi frangenti l’ambiente marino ci dà una mano con una “pasturazione” quasi naturale, costituita dal materiale che si distacca dalle rocce e resta in sospensione.
Edited by Pulcinella291 - 28/11/2018, 13:28
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