Le stronzate di Pulcinella

una nuova vita in Australia:storie di emigrazioni

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view post Posted on 23/1/2015, 09:15
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Pulcinella291 Forum

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Fu solo dopo il 1920 che il numero di italiani immigrati in Australia si fece molto consistente mentre al primo censimento del 1881 risultavano quasi 2.000 cittadini italiani residenti in Australia, concentrati nel Nuovo Galles del Sud e nello Stato di Victoria, la maggior parte di questi erano minatori o taglialegna.

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Nel periodo compreso tra il 1922 ed il 1930 si contarono circa 30.000 nuovi arrivi dall'Italia.
L'immigrazione si ridusse notevolmente durante la seconda guerra mondiale, periodo durante il quale, gli italiani d'Australia subirono grosse discriminazioni e molti di loro vennero addirittura internati in campi di detenzione per quelli che erano considerati nemici di guerra, come italiani e tedeschi. In questi campi venivano impiegati soprattutto come contadini o come fattori.
Finita la guerra, l'immigrazione italiana in Australia riprese in modo ancor più massiccio rispetto al passato e, nel periodo che va dal 1949 al 2000, fu il terzo gruppo etnico per numero di immigrati dopo britannici ed irlandesi con circa 390.000 persone provenienti da tutte le regioni della penisola, con un notevole apporto dal Veneto, dalla Calabria e dalla Sicilia.Dopo il conflitto, l’atteggiamento degli australiani nei confronti italiani gradualmente è iniziato a cambiare con il crescente apprezzamento della loro importanza per lo sviluppo economico.
Allo stesso tempo, l’esperienza bellica ha contribuito a rimuovere gran parte dell’attaccamento politico e sentimentale che in precedenza gli italiani avvertivano verso il loro paese.
Di conseguenza, la fine della guerra, ha incoraggiato la naturalizzazione di molti immigrati catturati come nemici allo scoppio del conflitto mondiale.Alla fine del 1947, solo il 21% degli italiani residenti in Australia non era stato ancora naturalizzato.

Quanti sono gli Italiani in Australia attualmente


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Secondo il censimento del 2006 risulta che 852.421 persone residenti in Australia hanno ascendenze italiane e rappresentino il quarto gruppo etnico, dopo Inglesi, Irlandesi e Scozzesi.
Nel censimento del 2011 il numero ammonta a circa 916.100 persone, che rappresentano il 4.6% della popolazione totale.
Tuttavia, secondo alcune importanti associazioni culturali italo-australiane, le persone che possiedono una qualche discendenza italiana nella loro famiglia sono stimate intorno ad un milione di persone, concentrate principalmente intorno alle grandi aree metropolitane di Sydney e Melbourne.
Attualmente secondo il Rapporto Italiani in Australia 2013, i connazionali con un visto di residenza temporaneo sono aumentati 116% negli ultimi ventiquattro mesi. Richieste le professioni legate all'hospitality.
Dal 2001 si contano 10.078 italiani che in occasione di cerimonie ufficiali hanno acquisito la nuova cittadinanza.

Perchè dopo la guerra aumento' l'emigrazione


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La scarsa industrializzazione, le distruzioni dovute alla guerra e il ritorno dei soldati italiani dai vari fronti generò un surplus di popolazione per cui l’emigrazione era l’unica alternativa alla povertà.
Entro i primi anni 1950, le autorità australiane formalizzarono accordi per la migrazione con i Paesi Bassi (1951), la Germania e l’Austria (1952). Essi hanno inoltre introdotto un sistema di chiamate personali, aperta agli italiani, al fine di consentire alle famiglie separate dalla guerra di potersi riunire (pienamente efficace nel 1952).
La chiamata personale era una garanzia di assistenza agli immigrati e di contatti al loro arrivo in Australia, al fine di aiutarli a valutare tutte le possibilità di occupazione.A differenza del periodo ante-guerra la maggior parte degli immigrati degli anni 1950 e 1960 è partita prevedendo di stabilirsi permanentemente in Australia.

I giovani e la speranza di una vita nuova.

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Abbiamo detto che secondo il Rapporto Italiani in Australia 2013, i connazionali con un visto di residenza temporaneo sono aumentati 116% negli ultimi ventiquattro mesi ed è questo un monito nei confronti di un paese che non sa dare la cosa più importante per i giovani: la speranza di costruirsi un futuro dignitoso.
Non c'è nulla di facile nel lasciare il proprio paese e la ricerca di maggiori opportunità, di meritocrazia, di stipendi più alti, insomma di una qualità di vita diversa, non è certo privo di dolore e, spesso, di nostalgia e difficoltà. Iniziare una nuova vita all'estero non è facile: un susseguirsi di aspettative, di piccole vittorie e di qualche sconfitta, di slanci e di paure.
Un viaggio che affrontano sempre in più, laureati o meno, nella speranza di trovare lavoro in un nuovo Paese e mettere a frutto gli studi di una vita. E allora l'Australia sembra una meta opportuna. Gli stipendi sono alti, il costo della vita è equilibrato, il tasso di disoccupazione è abbastanza basso (6%) e in generale si vive molto bene. Questi sono i giovani di oggi , hanno più di 25 anni e meno di 40, disposti a tutto pure di trovare un lavoro, una condizione di vita più soddisfacente o semplicemente sganciarsi da una realtà in cui ci si sente un po’ stretti. E pensare che si continua a parlare di fuga di cervelli, ma alla politica veramente interessa l'allontanamento di questi cervelli? Noi crediamo di no. Nonostante i diplomi e le lauree o si adattino a sbarcare il lunario nei call center o a fare i camerieri o per la speranza di una vita migliore non resta che partire.


N.B. Ringraziamo anticipatamante i nostri connazionali che vogliono raccontarci le loro storia o le loro esperienze in Australia , basta registrarsi al nostro forum.
 
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