Le stronzate di Pulcinella

Il Clan dei Pesciaroli e lo scontro con quelli della Magliana

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view post Posted on 20/1/2015, 10:02
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Pulcinella291 Forum

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Erano i titolari di banchi del pesce ai mercati rionali di piazza San Giovanni di Dio e di via Donna Olimpia, i Pesciaroli, chiamati così appunto per via della loro attività, ma erano anche gestori di alcune case da gioco e, soprattutto, dediti ad attività illecite quali l'usura e la gestione delle scommesse clandestine.
Il loro clan era strutturato a livello familiare, era formato, infatti, essenzialmente da fratelli, cugini e consanguinei. Capofamiglia era Giovanni Proietti, nato nel 1909 e padre di undici figli, tra cui, attivi nella banda c'erano: Fernando detto il Pugile, Maurizio detto il Pescetto, Mario detto Palle d'oro ed Enrico. Altri componenti significativi del clan erano: il cugino Enrico detto er Cane (figlio di Mariano, il fratello di Giovanni Proietti) e i suoi tre figli, Mauro, Orazio e Mariano.
Ben inseriti nell'ambiente degli ippodromi romani, i Proietti erano molto vicini al boss Franco Nicolini, conosciuto come Franchino er criminale e gestore delle scommesse clandestine nell'ippodromo romano di Tor di Valle. Quando, la sera del 25 luglio 1978, Nicolini venne ucciso a colpi di pistola da alcuni componenti della neonata Banda della Magliana che da allora impose il suo controllo nel mondo delle scommesse romane, i Pesciaroli persero di colpo tutti i privilegi derivanti dal controllo di quel territorio.


Il 13 settembre del 1980 arrivò la loro vendetta verso chi aveva osato privarli di quel redditizio giro di scommesse. Fernando il Pugile e Mario Palle d'oro attesero che Franco Giuseppucci, detto er Negro e boss della Banda della Magliana, uscisse dalla sala biliardo del bar Castelletti di piazza San Cosimato (a Trastevere) e, mentre stava per avviare il motore della sua Renault 5, lo freddarono con un solo colpo al fianco per poi sparire in sella ad una moto Honda 500.[3] Il loro piano prevedeva anche l'esecuzione di un altro componente della banda, Domenico Zumpano detto Mimmo il biondo, amico e accompagnatore del Negro che, però, non venne scovato.
La sanguinosa rappresaglia della Banda della Magliana venne portata avanti dagli amici del Negro con sanguinosa pervicacia e senza alcuno scrupolo per i successivi due anni, una faida che non risparmiò anche persone incolpevoli e che finì per decimare il gruppo dei Proietti.

Il 27 ottobre 1980, mentre Enrico Er Cane stava per salire in macchina, una Fiat 132 lo affiancò e partirono alcuni colpi di pistola e di fucile che gli trapassarono un polmone ferendolo.
Il 27 febbraio e il 31 ottobre del 1980, prima Orazio e poi suo padre Enrico Er Cane, vennero entrambi feriti in due agguati dai quali però, anche loro, riuscirono comunque miracolosamente a sfuggire.

Andò peggio invece a Orazio Benedetti, collaboratore legato ai pesciaroli, che il 23 gennaio del 1981 venne freddato a morte in una sala giochi di via Rubicone, al quartiere Salario, reo di aver brindato alla notizia dell'uccisione di Giuseppucci.
La sera del 16 marzo 1981, Maurizio detto il Pescetto e suo fratello Mario Palle d'oro (quest'ultimo già sfuggito miracolosamente ad un altro agguato il 12 dicembre 1980), mentre in compagnia delle rispettive famiglie facevano rientro alle loro abitazioni di via di Donna Olimpia vennero intercettati da due componenti della Banda della Magliana (Antonio Mancini e Marcello Colafigli) e, nello scontro a fuoco che ne seguì, Maurizio fu colpito a morte.

Nell'elenco dei Proietti da eliminare ce n'era ancora uno, Fernando Il Pugile, che s'era salvato perché arrestato la sera stessa dell'omicidio Giuseppucci. Quando lasciò il carcere, nel 1982, quelli della Magliana si misero subito sulle sue tracce e venne assassinato il 30 giugno del 1982.

Infine, anche Mariano (figlio di Enrico), venne ucciso il 14 dicembre 1982 ma, stavolta, da elementi estranei alla Banda della Magliana.
 
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