| E lloco mi hai trovato impreparato, o quasi. Perché una esperienza precedente ce l'ho, e qui te la racconto.
Era un Natale freddo e nevoso di alcuni anni fa, e Giovanni keller ed io, e la sua famiglia e la mia eravamo tutti quanti ad Artstetten da mia figlia a celebrare la Nascita... Niente cefalo ovviamente, o capitone... e manco 'o baccalà! Ma il nostro anfitrione, per farci onore, ci approvvigiono di una tinca... oddio Pullecnè con ogni rispetto possibile e no per squarcioneria... ma era sei vote la vostra!... e fresca altrettanto e splendida di livrea e di aspetto.
Si da il caso che a Zwettl (luogo della celeberrima abbazia e dell'altrettanto celebre fabbrica di birra, c'è anche un evoluto assai allevamento di questi splendidi animali acquatici... che dice che se l'acqua è d'eccellenza per la birra, lo sarà pure per la tinca.
"Ma", precisò l'anfitrione nel suo accettabile italiano "io di pesci acquatici non ne capisco e dovrete vedervela voi che siete napoletani..." (manco si po' 'o rieto d'o cucinato nun 'o facessemo noi lo stesso...) E ci parve anche giusto!... ma di tinche né io, né il dotto Keller, non ne avevamo mai trattate...
La cucinammo, si, a puntino, si, con tutte le cure che un simile esemplare sembrava meritare...l'aglietto, il prezzemolino, il pomodorino, il nonnulla di timo, l'olietto, 'o ppoco e Wertliner bianco secco.... e venette 'na munnezza!
Nel senso ca tu a mangiave?... e pareva fango. l'addoravi? e teneva l'addore e fango... te l'alliccave? comme metter 'a lengua dinta 'a lota...
E meno male ca primma... il dottor Keller ed io ci eravamo fatti una bella foto vicino alla bestia!.... chella fu la parte migliore. e se la foto la ritrovo, ve la faccio vedere.
A tinca?... jettatela!
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