Le stronzate di Pulcinella

La verità

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masquerade.
view post Posted on 25/1/2015, 18:37 by: masquerade.




CITAZIONE (Lucio Musto @ 25/1/2015, 17:47) 
@ Masquerade

naturalmente la risposta non è, e non potrebbe essere univoca. Non è univoca la verità, come l'intendi tu, ma ci sono molte cose vere, non siamo univoci noi, nel senso che in quest'istante sono in vena di confidenze e fra due ore sono immusonito, non sono univoche le circostanze e le opportunità.

Diciamo che in linea di massima io tendo ad essere sincero, nel senso che preferisco esprimere la verità se mi pare il caso, oppure astenermi, o infine mentire se inevitabile.
Diciamo anche che sono spinto a dire la verità se mi sembra che questo possa procurare un vantaggio (il caso del tumore da te citato) e non importa quanto sia il doloroso doverlo dire, ovvero elegantemente glissare se vantaggio non c'è o ancor più se c'è nocumento (come il dire ad una persona che è proprio ignorante) anche se mi darebbe sfizio lo spararglielo in faccia.

C'è poi una menzogna "caritatevole" come il sorridere ad una persona repellente e con l'alito cattivo.

Finale per Marzullo. Una cosa può essere vera vera o solo apparentemente vera. Ma non dipende da questo il doverla dire o meno.
Dire o meno una cosa deve essere funzione dello scopo che si intende raggiungere.
Se è uno scopo buono, se è per risultati positivi, meglio dirla, la "verità".
Se è per malizia, per far danno, per rabbia o vendetta, o anche solo per rompere il cazzo, meglio tacerla.

Più che menzogna caritatevole, un sorriso ad una persona repellente e con l'alito cattivo è educazione. Come è educazione non fargli notare che gli puzza l'alito... tranne se non te lo chiede espressamente e in quel caso a te la scelta se trasformare l'educazione in menzogna caritatevole. ;)
Per malizia, danno o vendetta a Napoli non la si chiamerebbe proprio verità, ma con altro termine decisamente partenopeo. :shifty:

Quindi (per te) tra una verità nascosta ed un'illusione crollata, non c'è differenza di intensità di dolore. Ho ben capito? Perché la domanda Marzulliana questo voleva sapere.

Io, ad esempio, credo che la verità possa sempre essere positiva.
Un tempo avrei detto QUASI sempre. Oggi, invece sempre.
Io la voglio la verità. E voglio conoscerla. Anche se fa male. Soprattutto se fa male. Prima la affronto, meglio è.
E non amo imporla. Se conosco una "verità", tendo a provare a capire se una persona è pronta o meno a conoscerla la verità. Non gliela impongo di certo, ma se mi fa una domanda, non mento, semplicemente chiedo se vuole una risposta o una risposta di comodo. Perché la seconda non son pronta io a darla, quanto quella persona non è pronta ad ascoltarla. A loro la scelta.
E sì, c'è stato chi ha scelto di non voler sentire, di voler continuare con l'illusione. Finché l'illusione è sfumata e la realtà-verità ha colpito duro più che mai. (non mi riferisco all'esempio del tumore che ho fatto prima.)
Quel che ho potuto riscontare da un'osservazione, sia personale che da "esterna" è che se una verità l'affronti subito è un'esplosione che fa danni, ma se non la affronti subito, è una bomba che si "carica" di potenza nel tempo e i danni sono sempre più gravi.

Però di certo non è una "verità assoluta" la mia, ma solo, come detto un'osservazione. Per questo mi piacerebbe conoscere pareri altrui soprattutto al riguardo.

Proprio oggi ho letto questa citazione in rete. ^_^
"Le persone non vogliono ascoltare la verità perché non vogliono vedere le proprie illusioni distrutte."
Friedrich Nietzsche
 
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27 replies since 23/1/2015, 16:55   385 views
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