Le stronzate di Pulcinella

Ernesto Bonino:una storia commovente

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view post Posted on 25/1/2015, 09:49
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Quella di Ernesto Pietro Bonino (Torino, 16 gennaio 1922 – Milano, 29 aprile 2008), un cantante molto noto tra gli anni 40 -60, è una storia commovente che vale la pena raccontare e ricordare.
Iniziò la sua carriera nei locali della sua città natale verso la fine degli anni trenta. In quel periodo, Torino era un ambiente molto vivace dal punto di vista musicale: anche Fred Buscaglione muoveva i primi passi esibendosi nei night.
Il suo debutto radiofonico avvenne il 5 gennaio 1941 con la canzone Tango argentino. Fu subito un successo, a cui ne seguirono molti altri: La Paloma, Se fossi milionario, La famiglia canterina (cantata insieme al Trio Lescano), A zonzo, Musica Maestro, Il giovanotto matto (uno dei suoi più grandi successi, composto da Lelio Luttazzi), Ti comprerò l'armonica, Conosci mia cugina?. Negli anni quaranta Ernesto Bonino, soprannominato "Mister Swing" (grazie alla sua voce chiara e disinvolta, perfetta per il ritmo sincopato), rivaleggiava in popolarità solo con Natalino Otto, Oscar Carboni e Alberto Rabagliati.
Piu' tradi ebbe un enorme successo anche all'estero, specialmente in sud america e riusci' a conquistare anche Cuba con la canzone Chinito chinita.
Nel 1952 si trasferì negli Stati Uniti, dove realizzò il suo sogno di cantare i classici del jazz nei migliori club di New York, Chicago e Miami. Rientrò temporaneamente in Italia solo nel 1955, per partecipare alla commedia musicale di Garinei e Giovannini La granduchessa e i camerieri, con Wanda Osiris. Finita la stagione teatrale, tornò a lavorare negli USA fino al 1958.

Ernesto Bonino partecipò un'unica volta al Festival di Sanremo 1962, piazzandosi al terzo posto con la canzone Gondolì, Gondolà scritta dalla coppia Carosone-Nisa. Dopo il Festival, Carosone lo ingaggiò per il suo spettacolo, che portò in giro per l'Europa.
Poi la parabola discendente , continuava a cantare in piccoli locali, finchè nel 1986 Bonino perse la voce in seguito ad una operazione. Nel dicembre 2000 lo Stato italiano gli assegnò un assegno vitalizio in base alla Legge Bacchelli. Dal 23 aprile 2003 fino alla morte fu ospite della casa di riposo per artisti Giuseppe Verdi di Milano.
 
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