Le stronzate di Pulcinella

Curiosità, stranezze ed aneddoti sui calciatori di serie A

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Pulcinella291
view post Posted on 17/3/2015, 11:43 by: Pulcinella291
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Bob Vieri e Brocchi "Bancarotta da 14 milioni di euro"



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Hanno tentato di diversificare i propri investimenti: da calciatori, fare il grande passo nel mondo della finanza. Un modo per fare fruttare i lauti guadagni incassati in anni trascorsi a inseguire un pallone, prima con il marchio di moda casual, Baci & Abbracci, poi spingendosi oltre, fondando l’ambiziosa Bfc&co, specializzata nel mondo degli arredi di lusso importati da mezzo mondo. Missione naufragata sotto i colpi di un fallimento da 14 milioni di euro. I sogni di un futuro da manager per Christian Vieri e Cristian Brocchi si sono infranti contro un provvedimento firmato dal pm milanese Maurizio Ascione.
Nei guai anche le madri dei due calciatori, Christiane Rivaux e Rossella Cerruti — entrambe con una carica sociale — e l’amministratore di fatto della società, Fabio Arcuri (manager anche del marchio Baci & Abbracci).


Altonen il giocatore preso come contorno, non come primo piatto

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Correva l’anno 1987 e nei Sedicesimi di Finale di Coppa UEFA l’Inter ospita a San Siro una squadra di dilettanti finlandesi, il Turun Palloseura, club sportivo della città di Turku. Sul risultato di 0-0, al minuto 11 del secondo tempo la palla arriva ad un giovane centrocampista mingherlino e biondo, per l'appunto Mika Aaltonen, che da una trentina di metri fa partire una specie di missile terra-aria che lascia di stucco Walter Zenga, portiere della Nazionale: si tratta di un tipico caso di quello che, in gergo, viene definito “eurogol”. Fu così che l’allora Presidente dell’Inter Ernesto Pellegrini si innamorò subito del ragazzo autore del gol-partita di quella gara giocata al “Meazza” e lo acquistò immediatamente. Ma a quel tempo nell’Inter c’erano già Passarella e Scifo e quindi Mika viene spedito in prestito al Bellinzona e l'anno dopo al Bologna. Maifredi allenatore dei felsinei dirà :"l'abbiamo preso come contorno".
Giocò in tutto tre spezzoni di partita, tutti nel mese di Ottobre, per un totale di 37 minuti complessivi. Ad Aprile senza dire niente a nessuno se ne tornò in Finlandia: nessuno se ne accorse.
Attualmente è docente presso l'Università di Turku e il Dipartimento di Scienze Tecnologiche di Helsinki.

Jorge Caraballo:fini' per fare il tassista.
Arrivo' in Italia nel 1982 al Pisa . Si autodefini' il nuovo Schiaffino.Ci vuole poco perché gli applausi che accompagnarono il suo arrivo si trasformino in sfottò: “Caraballo, gioha bene nell’intervallo” .
L’allenatore del Pisa, Vinicio, dall’alto della sua esperienza, si rese subito conto con chi aveva a che fare, e da subito lo confinò in panchina, concedendogli pochissime chanches. L’episodio simbolo della sua disavventura italiana si racchiude nella partita di Coppa Italia Pisa-Bologna: mancano pochi minuti alla fine della gara, il risultato è inchiodato sullo 0-0 e l’arbitro ha appena concesso un calcio di rigore ai toscani. A quel punto Jorge, con una determinazione mai vista in lui, si avventa sulla palla, la stringe fra le mani con rabbia, e guarda la panchina in cerca di un cenno di assenso dell’allenatore, che, seppur controvoglia, approva, alla fine forse convinto dalla grande sicurezza che paventa il giocatore in quel preciso momento. Ottenuta l’approvazione, si avvia verso l’area di rigore, deposita accuratamente la passa sul dischetto, prende la fatidica rincorsa e al fischio dell’arbitro parte con il tiro: la realizzazione è a dir poco impietosa, appena il suo piede colpisce la palla parte una “ciabattata” che termina direttamente in Curva Sud. Inevitabili le risate dell’intero Stadio.
Lasciata in tutta fretta l’Italia, dopo sette partite che il compianto Romeo Anconetani bolla come “oscene”, si trasferì in Ecuador nel Machala. Una leggenda metropolitana racconta che oggi, per sbarcare il lunario, faccia addirittura il tassista tra Caracas e Montevideo: sono voci però non confermate ufficialmente. Circa la sua presunta attuale occupazione (tassista o camionista), ne ha parlato invece Darwin Pastorin in un suo libro, dove è riportato questo lapidario ma azzeccato commento: “Deve usare lo stesso i piedi, ma pazienza”.
 
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