Le stronzate di Pulcinella

Alexander e Martina quelli dell'acido.Retrosceni scabrosi

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view post Posted on 21/2/2015, 09:25
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Pulcinella291 Forum

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Lei, Martina Levato, lui, Alexander Boettcher. sono quelli che, lattina d’acido e martello, hanno conquistato l’ultimo podio degli amanti diabolici. Lei, incinta di manco due mesi, e il futuro padre, ora sono in carcere.
Dalle indagini sono venute fuori verità scabrose, poichè sembra che tra i due ci fosse un rapporto “morboso” e “totalitario”. Martina è una studentessa della Bocconi, Alexander gestore di un patrimonio immobiliare, candidato alle ultime elezioni regionali lombarde con la lista “3L” di Tremonti e sposato con una moglie ignara delle “passioni” sessuali del marito.
Una morbosità che si sarebbe tradotta nella volontà di coinvolgere la vittima, Pietro Barbini (22 anni), ex fidanzato della ragazza, in un “triangolo amoroso malato“. Così gli investigatori, durante una conferenza stampa in Questura, hanno motivato l’aggressione con dell’acido subita dal 22enne, il 28 dicembre, a Milano, da parte dei due amanti.
Secondo quanto emerso dalle indagini condotte dall’Ufficio prevenzione generale della polizia, diretto da Maria Josè Falcicchia, e coordinate dal procuratore aggiunto Alberto Nobili e dal pm Marcello Musso, la decisione della coppia nasce dal rifiuto del giovane di partecipare ai giochi sessuali dei due fidanzati e che gli è costato una secchiata di acido che lo ha ferito alla faccia e all’addome. “Mi infastidiva con sms e messaggi su Facebook”, ha raccontato Levato, che nei mesi scorsi aveva già cercato di evirare un suo ex, agli agenti che l’hanno arrestata. In realtà era lei, definita dagli stessi investigatori “una studentessa modello” durante il periodo del liceo, che sei mesi fa aveva contattato dopo molto tempo il suo ex fidanzato per raccontargli i particolari “allucinanti” del suo rapporto “borderline” con Boettcher e cercare di coinvolgerlo: nell’appartamento dell’uomo sono stati ritrovati del cloroformio e dei bisturi, usati per “incidere il suo nome sul corpo delle ragazze che lo desideravano”.
Anche Levato era stata “marchiata” dal 30enne, visto che gli investigatori hanno notato una cicatrice a forma di “A” sulla sua guancia. Barbini aveva così rifiutato di entrare in un rapporto così morboso e ha più volte consigliato alla ragazza di troncare la relazione con l’uomo di origine tedesca. Nei giorni successivi, è stato direttamente Boettcher a contattare il giovane, dicendo che Levato non meritava niente e che entrambi avrebbero dovuto “coalizzarsi” contro di lei.
Dopo il definitivo “no” del 22enne, sono iniziate le chiamate in cui gli veniva detto che avrebbe dovuto ritirare un pacco. Chiamate più volte ignorate dal ragazzo che, il 28 dicembre, ha deciso di presentarsi, accompagnato dal padre, all’appuntamento con i fantomatici corrieri. Ore 18, via Giulio Carcano, zona sud-est del capoluogo lombardo: Barbini è arrivato sul luogo fissato per l’incontro, ma al posto dei dipendenti della ditta di spedizioni, il giovane ha trovato la ex e il nuovo compagno. Appena lo hanno visto, la ragazza gli ha gettato addosso dell’acido e il 30enne ha tentato di colpirlo con un martello. Solo l’intervento del padre ha impedito che l’uomo infierisse sul ragazzo.
Barbini è stato trasportato all’ospedale Niguarda in codice giallo: oltre al volto e all’addome, gli sono state trovate ferite minori anche alle mani e alle gambe

Il loro complice Andrea Magnani,
Le indagini hanno portato ad un altro arresto quello di Andrea Magnani, bancario, che secondo gli inquirenti sarebbe ancora piu' pericoloso degli altri due.
Secondo il Gip "ha contribuito in modo determinante e decisivo" con Martina Levato e Alexander Boettcher. “La pericolosità di Magnani è addirittura superiore a quella degli altri due”, scrive ancora il gip. Se il gip stigmatizza la “freddezza degna di esperti criminali” con cui Boettcher e Levato hanno adottato “misure di cautela” per non essere identificati “che si vedono solo in indagini di alto spessore”, di Magnani afferma che la sua “pericolosità” emerge dal fatto che ha agito anche “se non aveva alcun movente diretto”.Emerge poi dal fatto che ha concorso ad aggredire con l’acido un 22enne solo per “compiacere l’amico, compiacere il soggetto con il quale - per sua stessa ammissione, ma anche per evidenza dei fatti - ha una relazione di soggezione”. E non solo, “egli si lascia coinvolgere non in una sola, ma in diverse vicende dai contorni foschi e criminali, senza la capacità (e la volontà) di dire no. Non è neanche - stando alle parole dello stesso Magnani - capace di rifiutarsi di andare a fare una folle telefonata con una parrucca finta. Il suo comportamento è doppiamente futile”. Ebbene - conclude Gennari - se questa è la sede per valutare la personalità del soggetto, quella di Magnani è una personalità oltremodo pericolosa”.
 
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