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Per piacere, Dottore
Un tubo incerottato dentro un braccio ed un altro infilato proprio li, nel “pisellino”. perché non bagni il letto e il materasso. Un altro tubo porta l’aria al naso e un quarto, misterioso, che sbuca da sotto le coperte.
Mi scusi, Dottore… per piacere: da tutta quest’idraulica, e dal fatto che mi sento un po’ giù, ultimamente, e dal dolore che non mi lascia mai, da qualche tempo, logicamente deduco che mi sto avviando.
Sono in partenza o, come dite voi, io sto morendo. Dottore, per piacere, vorrei poterlo fare in dignità. Lenitemi il dolore, se potete, e datemi dell’acqua, per la sete. Ma poi, lasciate stare. “Quella” viene, presto.
Viene e mi porta… dove?,… Lei lo sa. Ma voi togliete questi tubi, e risparmiate le vostre “bombe di vitalità”. Io non le voglio Tagliate, per piacere le catene a quella mia sperata eternità.
Lucio Musto 24 giugno 2002 parole 147
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