Le stronzate di Pulcinella

Gli Italiani:foto della seconda guerra mondiale

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Pulcinella291
view post Posted on 18/3/2015, 11:36 by: Pulcinella291
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Trieste e l' Istria alla fine della guerra:il dramma delle foibe


1 maggio 1945: Trieste è pronta a festeggiare la fine di una guerra, lunga e dolorosa. Il giorno precedente i Volontari della Libertà, gli uomini del C.L.N. guidati da don Marzari, hanno preso il controllo della città, sottraendolo alle truppe tedesche ( e la mediazione del Vescovo mons. Santin è riuscita anche a salvare il porto e le altre strutture della città).

La guerra è dunque finita ed i Triestini si accingono a festeggiare la pace, come armai si fa in tutt’Italia ed in tanta parte d’Europa. Ma la realtà che scoprono, quella mattina del 1 maggio, è tutt’altra. I nuovi arrivati, le truppe comuniste jugoslave del maresciallo Tito, non sono portatori di pace, sono oppressori quanto e più delle truppe naziste che se ne sono appena andate e che per due lunghissimi anni avevano governato la città.
Le truppe titine iniziano subito con il dare la caccia proprio agli uomini del C.L.N. e assieme a loro a migliaia e migliaia di triestini, alcuni caratterizzati politicamente (sia perché fascisti che in quanto comunque esponenti di movimenti politici, anche se antifascisti), altri, tantissimi altri senza nessuna apparente ragione di ordine politico, con un meccanismo perverso di pura casualità (in un certo numero di casi sono vicende e rancori personali a sostituirsi alla casualità).

Per tutto un lunghissimo mese Trieste vive questa sorta di mattanza. Migliaia e migliaia di suoi figli che, sottratti ai propri cari, spariscono nelle grinfie della cosiddetta Milizia Popolare per non fare mai più ritorno. Buona parte di costoro finisce in quelle nere cavità carsiche che portano il nome di “foibe”. Il rituale è ben definito: vengono legati a due a due, portati sull’orlo della voragine e poi ad uno dei due viene sparato un colpo alla nuca affinché, cadendo, si trascini anche l’altro nella voragine.

Un rituale tragico e barbarico (prevedeva anche il lancio finale, nella foiba, di un cane nero sgozzato) con il quale sono stati trucidate migliaia e migliaia di esseri umani: il tutto a guerra finita!

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