Le stronzate di Pulcinella

la televisione dai prima passi ad oggi

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view post Posted on 3/3/2015, 12:44
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Pulcinella291 Forum

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Questo esemplare è un raro prototipo italiano, costruito dai fratelli Giovanni e Bruno Fraccaro di Castelfranco Veneto all'inizio degli anni Trenta. Sull'esempio inglese, i due imprenditori veneti, titolari della Fracarro Radioindustrie, propongono un kit di montaggio con cui potersi costruire in casa il proprio televisore.


La tecnologia televisiva muoveva i suoi primi passi agli inizi degli anni Trenta del Novecento. Questo è un modello di televisore meccanico di produzione inglese e si deve all'inventore scozzese John Logie Baird, considerato da molti l'inventore della televisione. Dopo una serie di sperimentazioni, questo è il primo apparecchio fabbricato industrialmente e destinato al pubblico. Erano circa mille gli esemplari venduti in tutta Europa: l'appassionato e facoltoso pubblico poteva così vedere le prime trasmissioni che la BBC diffondeva in via sperimentale dal 1929.La televisione di Baird fu in seguito definita televisione elettromeccanica perché l'apparecchio di ripresa delle immagini e quello di visione si basavano su un dispositivo elettromeccanico inventato il 24 dicembre 1883 da Paul Gottlieb Nipkow, il disco di Nipkow. Fu definita elettromeccanica per differenziarla dalla televisione elettronica inventata negli anni seguenti e tuttora utilizzata.

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È l'inventore americano Philo T. Farnsworth a costruire nel 1927 il primo sistema televisivo elettronico con tubi catodici anche se lo schema teorico è descritto già nel 1908 sulla rivista Nature in una lettera dello scozzese A. A. Campbell Swinton. All'inizio degli anni Trenta esistono due opzioni per la trasmissione e la ricezione televisiva - meccanica ed elettronica - entrambe da sviluppare e migliorare.

Questo televisore è stato costruito dalla Magneti Marelli di Milano alla fine degli anni Trenta. Questi apparecchi sono tra i primi modelli costruiti in Italia con tecnologia elettronica e tubo catodico.


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Questa fu la prima telecamere con la quale nel nel 1939 furono effettuate le prime sperimentazioni milanesi di ripresa televisiva.
In questo periodo pionieristico non esistevano ancora veri e propri studi televisivi e le riprese si svolgevano in sale di fiere o in locali riadattati degli studi radiofonici dell'EIAR (oggi Rai). Con l'inizio della Seconda Guerra Mondiale le sperimentazioni vengono sospese e l'inaugurazione ufficiale della tv italiana è rimandata agli anni Cinquanta.
Il 22 luglio del 1939 entra in funzione a Roma il primo trasmettitore televisivo da 2 kW presso la stazione trasmittente EIAR di Monte Mario, che effettuerà per circa un anno regolari trasmissioni utilizzando lo standard a 441 linee sviluppato dalla Telefunken in Germania. Nel settembre dello stesso anno un secondo trasmettitore televisivo della potenza di 400 W viene installato a Milano sulla Torre Littoria (oggi Torre Branca) ed effettua trasmissioni sperimentali in occasione della XI Mostra della Radio e della XXI Fiera Campionaria di Milano.

Gli apparati trasmittenti di entrambe le stazioni erano stati progettati e costruiti dalla ditta SAFAR (Società Anonima Fabbricazione Apparecchi Radiofonici) di Milano, mentre altre ditte del settore quali RadioMarelli e Allocchio Bacchini misero in produzione apparati riceventi.
Le trasmissioni ebbero improvvisamente termine il 31 maggio 1940 per ordine del governo, asseritamente per via di interferenze riscontrate nei primi sistemi di navigazione aerea. È presumibile che l'imminenza dell'entrata in guerra dell'Italia abbia giocato comunque un ruolo in questa decisione.
Durante l'occupazione l'esercito tedesco fece smantellare e trasportare in Germania tutti gli apparati trasmittenti dell'EIAR di Roma, incluso il trasmettitore televisivo che verrà in seguito recuperato dagli alleati dopo la fine della guerra e restituito alla RAI (nuova denominazione dell'EIAR dal 1944), che nel gennaio del 1949 lo installa a Torino in località Eremo, sulla collina torinese e alle nuove antenne installate sul tetto della sede RAI di Via Verdi. Riprende così la sperimentazione che porterà alla prima trasmissione televisiva ufficiale del 1954.

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Dagli anni cinquanta la diffusione della TV crebbe a ritmi stupefacenti, come precedentemente accaduto sul mercato americano. In quegli anni la televisione era un bene di lusso che pochi italiani potevano permettersi, tanto che i bar o le case dei propri vicini diventarono luoghi prediletti per visioni di gruppo, soprattutto in occasione delle trasmissioni del primo e subito popolarissimo telequiz italiano, i primi pionieri furono Mario Riva con Il Musichiere, e Mike Bongiorno con Lascia o raddoppia?.

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view post Posted on 3/3/2015, 22:07
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Visto che siamo napoletani, diciamo che le trasmissioni televisive a Napoli cominciarono alcuni giorni prima del Natale del 1956.

Io attendevo con ansia questo 'momento' e mio nonno mi accontentò. E' vero che l'avevo vista in funzione a Milano (ed anche a Venezia), ma la volevo a casa MIA e cosi andammo da Teleradio in via V4erdi ed acquistammo il TV Grundig 21 pollici che troneggiava in soggiorno su di un alta consolle Luigi XIV.

In quegli anni i TV si vendevano con schermi di 3 misure : 17 pollici, 21 pollici ed anche 24 pollici che adottavano i locoli aperti al pubblico ed i cinema al giovedi quando c'era la trasmissione di Mike Buongiorno "Lascia o raddoppia"

Ero affascinato ed accendevo, prima delle trasmssioni regolari, per 'acchiappare', magari, qualche trasmission di prova, ma non capitò mai, dovetti attendere come tutti l'inizio e, affascinato, restavo a guardarla fino al termine delle trasmissioni quando l'antenna disegnata a spirale, saliva verso l'alto recando il cartenno "fine delle trasmissioni" "Riprenderanno domani alle ore XXXX con ,,,,"

Per avere un'alternativa all'unico progtamma, dovemmo attendere il 1961, ma ......

Le trasmissioni analogiche televisive avvengono a determinate frequenze e queste frequenze, raggruppate si chiamo 'bande', quindi abbiamo prima seconda terza quarta e quinta banda, un pò come con le trasmissioni radio si avevano onde medie, corte, lunghe e cortissime.

Il canale televisivo di base italiano, poi chiamato RAI 1 veniva trasmesso in 1^ banda oppure in III ^ banda, con onda chiamate VHF (Very High Frequency), mentre quello che arrivò nel 1961, RAI 2 ed i successivi RAI 3 e poi le televisioni 'libere' trasmetteranno in 4^ e 5^ banda, conosciute anche con numeri da canali 21 a canale 69 (magari un altro giorno vi spiego la larghezza di banda ed altre cosine inerenti) e le onde irradiare sono in UHF (Ultra High Frequency), vale a dire con una frequenza ancora maggiore.
La prima e la terza banda, a differenza della 4^ e della 5^ si identificano con lettere, anzicchè con numeri ed è questo che aiuta a comprendere di che onde si parla cioè se sono VHF o UHF

Arè, ci hai parlato di 1-3 - 4 - 5, ma la 2^ banda non l'hai nominata, te la sei 'mangiata'?
La seconda banda, sempre in VHF è quella riservata ed utilizzata alle radio a MF (modulazione di Frequenza)

:L'aereo, o antenna, ha una grandezza proporzionata alla lunghezza d'onda che deve ricevere. L'antenna per il canale B ex 1° canale RAI analogico da Faito era molto molto grande, quella che riceveva dai Camaldoli canale 6 (se la memoria non m'inganna) era molto più piccola.
In realtà, con l'avvento delle televisioni libere ci sarebbe voluta un'antenna per ogni canale, ma c'inventammo le antenne larga banda derivandole dalle logaritmiche, ma qua entriamo in qualcosa che forse non v'interessa.

C'è solo d'aggiungere che queste onde che vagano nell'aria, devono essere 'catturate' cosi come vengono trasmesse e cioè se la trasmissione è con un ripetirore che trasmette orizzontalmente, anche l'antenna avrà disposizione orizzontale per via della 'polarizzazione'.

Mi fermo
 
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