Le stronzate di Pulcinella

Buoni o cattivi

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masquerade.
view post Posted on 17/3/2015, 16:15




No, non faccio riferimento alla canzone di Vasco Rossi. ;)

Spesso tendiamo a definire le persone buone o cattive, in modo alquanto semplicistico.
Io credo che in ognuno di noi esiste la parte buona e cattiva.
Con il tempo decidiamo forse quale alimentare di più, ma l'altra parte non scompare del tutto. E' sempre lì pronta a riaffiorare, forse perchè necessario... forse per perdita di controllo...
Io ad esempio sono definita come una persona buona, a volte troppo. Tendo sempre a consigliare di non fermarsi alle apparenze, perché all'occorrenza posso diventare una belva. :shifty:
Oppure mi è capitato di incrociare sul mio cammino persone prive di scrupoli, capaci di gesta degne di lode che lasciano spiazzati.
Nella stessa misura in cui lascio spiazzati io quando mi trasformo in una belva, ovviamente. :lol:
O ancora persone prevalentemente buone o cattive che ad un certo punto della loro vita hanno scelto la strada "contraria" alla loro indole iniziale.

A tal proposito, riporto una leggenda che quasi sicuramente conoscerete, visto il giro che fa in rete da tempo:

La leggenda cherokee dei due lupi

"Nonno, perché gli uomini combattono?"
Il vecchio, parlò con voce calma.
"Ogni uomo, prima o poi è chiamato a farlo.
Per ogni uomo c'è sempre
una battaglia che aspetta di essere combattuta,
da vincere o da perdere. Perché lo scontro più feroce
è quello che avviene fra i due lupi."
"Quali lupi nonno?"
"Quelli che ogni uomo porta dentro di sé."
Il bambino non riusciva a capire.
Attese che il nonno rompesse l'attimo di silenzio che aveva
lasciato cadere tra loro, forse per accendere la sua curiosità.
Infine il vecchio che aveva dentro di sé la saggezza
del tempo riprese
con il suo tono calmo.
"Ci sono due lupi in ognuno di noi.
Uno è cattivo e vive di odio, gelosia, invidia, risentimento,
falso orgoglio, menzogna ed egoismo."
Il vecchio fece di nuovo una pausa, questa volta per dargli modo
di capire quello che aveva appena detto.
"E l'altro?"
"L'altro è il lupo buono.
Vive di pace, amore, speranza, generosità, compassione, umiltà e fede."
Il bambino rimase a pensare un istante a quello che il nonno gli
aveva appena raccontato. Poi diede voce alla sua curiosità ed al suo pensiero.
"E quale lupo vince?"
Il vecchio Cherokee si girò a guardarlo e rispose con occhi puliti.
"Quello che nutri di più."




E voi?
Avete scelto quale dei due lupi nutrire?
Se sì, pensate di aver sconfitto definitivamente l'altro?
Oppure pensate di essere solo buoni o cattivi?
 
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view post Posted on 17/3/2015, 19:51
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La saggezza del vecchio indiano è saggia
e l'immagine è efficace, ma
la conclusione è equivoca.

Ognuno di noi nutre se stesso,
non il lupo che è in lui, ed il lupo
non è qualcosa di diverso da noi.

Se oggi sono "lupo buono", o dottor Jekyll, come diremmo noi europei,
oppure sono mister Hyde, il "lupo cattivo", mi nutrirò comunque,
e godrò, e soffrirò del mio stato.

La scelta va fatta a monte, ed in un piano differente.


------------------------------------------------------------------------------------------------

Mi sono riletto e non mi sono capito, ma ho deciso di lasciare lo stesso quello che ho scritto.

Mi piacerebbe essere sempre buono e santo. Su questo non ho dubbi.
Ma egualmente spesso sono perverso e cattivo, e questo è un fatto oggettivo di cui sono ben consapevole.
Spesso, ma non sempre.
A volte mi riesce di essere buono e santo come vorrei essere sempre, senza più impegno, o più fatica di quando sono maligno.
 
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view post Posted on 18/3/2015, 13:15
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Come recita il saggio di Xunzi: la natura dell'uomo é cattiva. La sua bontà é acquisita e frutto dell'educazione. La natura dell'uomo ha innata la brama di guadagno. Assecondandola, esplodono conflitti e ruberie, e si annulla la cortesia. La natura dell'uomo ha innato il male e l'odio. Assecondandoli, scaturiscono l'oppressione e la violenza e crollano la lealtà e la fiducia. La natura dell'uomo ha innato il desiderio dei sensi ed ama soddisfarli. Assecondandoli, ne deriva la dissolutezza e la licenza, e la fine della correttezza, della giustizia e delle norme di comportamento civile.... Nell'antichità, i saggi sovrani erano consapevoli della malvagità della natura umana, dell'ingiustizia derivante dal suo egoismo, e del disordine derivante dai suoi istinti. Perciò decisero di creare i criteri di correttezza e di giustizia, e di stabilire le leggi, per regolare e rettificare la natura e le passioni umane, e per civilizzarle e guidarle.... Alla domanda: "Se la natura dell'uomo é malvagia, da dove vengono la correttezza e la giustizia?" , rispondo: "Tutti i principi di correttezza e di giustizia sono il risultato della coltivazione dei saggi e non sono innati nella natura umana. Così, il recipiente di ceramica che il vasaio ha prodotto, impastando l'argilla, non deriva dalle qualità innate dell'artigiano, ma dalla sua abilità acquisita".

Io invece dico che l'uomo è: buono e cattivo - chiaro e scuro - ombra e luce.
Il Male e il Bene convivono reggendo su una spalla un angelo e sull'altra un demone e così il nostro comportamento dipende da chi diamo più ascolto.
Se ci facciamo guidare dallo Spirito la nostra reazione agli stimoli esterni sarà, a prescindere, di compassione, tolleranza, sacrificio, pazienza, comprensione e sopportazione. Insomma saremo forti e non vulnerabili. Lasciarsi invece plasmare dagli eventi e dalla cattiveria altrui si diventa altrettanto cattivi, acidi, pungenti, vendicativi, egoisti.
Gli altri ci insegnano noi impariamo e cresciamo coi valori sia negativi che positivi che ci vengono dati. Sta alla nostra saggezza discernere su quali di questi valori decidiamo di vivere la nostra vita e visto come va oggi il mondo la deduzione e che molta umanità ha scelto i valori negativi.

Dulcis in fundo comme songh'ije? Io sono buona, ma che dico buonissima figuratevi che stamattina mi sono alzata con un cerchio alla testa, non ci crederete ma mi era spuntata un'aureola!!!!!!
.........e po' pe' suppurtà a Pullecenella ce vo' tanta bravezza ca nun 'o putite immagginà.

Edited by sefora1 - 18/3/2015, 13:33
 
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view post Posted on 18/3/2015, 16:27
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ce lo immaginiamo... ce lo immaginiamo, povera Seforuccia bella!...
 
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view post Posted on 22/3/2015, 17:27
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Seforaaaaaaaaaaaaa co dic a fa sul perche' o suppuort a Pulcinellin nuost nu sai quanta devuzion tien a parta miaaaaaaaaaaaa ahhahahahahha
 
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masquerade.
view post Posted on 24/3/2015, 16:52




CITAZIONE (Lucio Musto @ 17/3/2015, 19:51) 
La saggezza del vecchio indiano è saggia
e l'immagine è efficace, ma
la conclusione è equivoca.

Ognuno di noi nutre se stesso,
non il lupo che è in lui, ed il lupo
non è qualcosa di diverso da noi.

Se oggi sono "lupo buono", o dottor Jekyll, come diremmo noi europei,
oppure sono mister Hyde, il "lupo cattivo", mi nutrirò comunque,
e godrò, e soffrirò del mio stato.

La scelta va fatta a monte, ed in un piano differente.


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Mi sono riletto e non mi sono capito, ma ho deciso di lasciare lo stesso quello che ho scritto.

Mi piacerebbe essere sempre buono e santo. Su questo non ho dubbi.
Ma egualmente spesso sono perverso e cattivo, e questo è un fatto oggettivo di cui sono ben consapevole.
Spesso, ma non sempre.
A volte mi riesce di essere buono e santo come vorrei essere sempre, senza più impegno, o più fatica di quando sono maligno.

In effetti anche io ti ho letto e non ho ben compreso, lo ammetto. :lol:
Mi sa che questa discussione ti ha confuso, un po'.
Per la seconda parte, invece, credo che sia quasi impossibile essere sempre buoni. Soprattutto quando la pazienza è messa a dura prova.

CITAZIONE (sefora1 @ 18/3/2015, 13:15) 
Io invece dico che l'uomo è: buono e cattivo - chiaro e scuro - ombra e luce.
Il Male e il Bene convivono reggendo su una spalla un angelo e sull'altra un demone e così il nostro comportamento dipende da chi diamo più ascolto.
Se ci facciamo guidare dallo Spirito la nostra reazione agli stimoli esterni sarà, a prescindere, di compassione, tolleranza, sacrificio, pazienza, comprensione e sopportazione. Insomma saremo forti e non vulnerabili. Lasciarsi invece plasmare dagli eventi e dalla cattiveria altrui si diventa altrettanto cattivi, acidi, pungenti, vendicativi, egoisti.
Gli altri ci insegnano noi impariamo e cresciamo coi valori sia negativi che positivi che ci vengono dati. Sta alla nostra saggezza discernere su quali di questi valori decidiamo di vivere la nostra vita e visto come va oggi il mondo la deduzione e che molta umanità ha scelto i valori negativi.

Dulcis in fundo comme songh'ije? Io sono buona, ma che dico buonissima figuratevi che stamattina mi sono alzata con un cerchio alla testa, non ci crederete ma mi era spuntata un'aureola!!!!!!
.........e po' pe' suppurtà a Pullecenella ce vo' tanta bravezza ca nun 'o putite immagginà.

Concordo di più con la tua tesi, Sefora.

L'immaginazione c'è, quel che non c'è (almeno per me) è la notizia di fondo: perché Pulcinella devi sopportarlo tu? :blink:
 
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view post Posted on 25/3/2015, 12:09
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Mi pareva di essere vicino a capire, senza riuscire però a capire, come capita di essere vicini a ricordare e non riuscire a ricordare.
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Sia il bene che il male sono propri dell'essere umano ma è vero anche che sono concetti morali catalogati dall'uomo. Ciò che è bene per uno può esser male per l'altro, ma non voglio andare fuori tema. Forse potremmo indicare il male come istinto primordiale per ciò che abbiamo ereditato in quanto figli della natura, di logiche materiali e di "sopravvivenza" e ciò che ci spinge al bene invece frutto della coscienza e di una morale che ci distingue dagli animali, che si costruisce anche passando attraverso il sentimento del male stesso. Il bene è uno scambio produttivo e volontario, è intelligenza, altruismo, indipendenza ma non siamo sempre così forti da metterlo in pratica.
 
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view post Posted on 25/3/2015, 13:50
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ecco... questo è il modo più diretto per mandarmi nel pallone... soprattutto
in quel limbo incerto di coscienza razionale fra pranzo e pennichella...
 
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masquerade.
view post Posted on 26/3/2015, 19:56




CITAZIONE (Morgan› @ 25/3/2015, 12:09) 
Sia il bene che il male sono propri dell'essere umano ma è vero anche che sono concetti morali catalogati dall'uomo. Ciò che è bene per uno può esser male per l'altro, ma non voglio andare fuori tema. Forse potremmo indicare il male come istinto primordiale per ciò che abbiamo ereditato in quanto figli della natura, di logiche materiali e di "sopravvivenza" e ciò che ci spinge al bene invece frutto della coscienza e di una morale che ci distingue dagli animali, che si costruisce anche passando attraverso il sentimento del male stesso. Il bene è uno scambio produttivo e volontario, è intelligenza, altruismo, indipendenza ma non siamo sempre così forti da metterlo in pratica.

Per quanto possano essere catalogati dall'uomo o dalla morale, possiamo appurare con cognizione di causa credo che determinati "istinti" possano essere nocivi per chi ci circonda e, in eccesso anche per noi stessi.
Faccio un esempio a caso: l'aggressività.
Impossibile dire che non fa parte di noi, ma modularla rende sicuramente più facile la nostra vita e anche quella di chi ci circonda.
Morale o non morale, non credo sia auspicabile un mondo fondato sull'istinto aggressivo.
Resteremmo davvero in pochi.
Mia opinione, eh.
E tuttavia credo sia anche impossibile eliminarla completamente da noi. A volte può anche tornarci utile.
Ricordo un giorno in particolare in cui mi si avvicinò un malintenzionato (presumo scippatore) ed io senza preavviso alcuno, reagii in modo così (almeno credo) aggressivo che si sentì lui minacciato e scappò via.
Dopo ridevo da sola, ok. Ma inutile dire che in quel caso quella parte di me che in genere controllo così bene, prese il sopravvento e fu altrettanto "produttivo".
No, non siamo sempre così forti da mettere in pratica il bene.
E mi fa riflettere questa tua considerazione, perché di recente ho affrontato argomenti al riguardo. E forse, la vera forza, è proprio riuscire ad orientarci verso il bene.
Non sempre ci riusciamo, è vero. Ma la differenza la fa comunque l'impegno con cui ci proviamo.
Almeno credo.
 
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view post Posted on 26/3/2015, 20:04
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forza ragazzi, approfondiamo quest'argomento e pigliamola larga, perché c'è un mucchio di cose da dire!
 
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masquerade.
view post Posted on 26/3/2015, 20:10




Ne sono convinta anche io, Lucio. C'è davvero tanto da dire.
E' fin troppo facile catalogare persone o fatti semplicemente come "buoni" o "cattivi".
Mi torna in mente un esempio forse semplicistico, però efficace: alle elementari, quando la maestra si assentava, assegnava sempre a me il compito di fare in sua assenza la lista dei "buoni" o dei "cattivi". Credo fosse usanza comune anche delle altre classi e delle scuole in generale. Non so se a te o ad altri sia mai capitato.
Un impegno abbastanza inadatto ad ogni bambino, credo. Soprattutto visto che poi si catalogava come cattivi chi magari si alzava semplicemente dal proprio posto e non è che facesse chissà cosa! ^_^
 
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view post Posted on 30/3/2015, 09:51
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Mi pareva di essere vicino a capire, senza riuscire però a capire, come capita di essere vicini a ricordare e non riuscire a ricordare.
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CITAZIONE (Lucio Musto @ 25/3/2015, 14:50) 
ecco... questo è il modo più diretto per mandarmi nel pallone... soprattutto
in quel limbo incerto di coscienza razionale fra pranzo e pennichella...

:D

CITAZIONE (masquerade. @ 26/3/2015, 20:56) 
Impossibile dire che non fa parte di noi, ma modularla rende sicuramente più facile la nostra vita e anche quella di chi ci circonda.

è proprio questo quello che volevo dire. :)
 
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Markus²
view post Posted on 26/6/2015, 22:17




Io penso che una volta esclusi santi e criminali, le persone "normali" non siano né buone né cattive ma soltanto persone da capire.
 
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view post Posted on 27/6/2015, 04:13
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Grazie Marco quadro di aver riaperto questo thread interessante che rischiava di perdersi nella massa.

Forse possiamo riprendere, accordandoci innanzi tutto su alcune pregiudiziali.

1) prima e credo fondamentale credo possa chiamarsi "L'atteggiamento Soggettivo"
cioè a dire che qualunque uomo, in ogni azione della sua vita, fatte salve poche eccezioni di natura autolesionistica e patologica,
agisce nella convinzione che la sua azione sia "opportuna" o "ben fatta" o "adeguata" al momento ed alla circostanza.
Cioè non tanto in base alla considerazione se quel gesto sia "buono o cattivo" in assoluto, secondo una scala di valori
universale ed assoluta, ma in base a considerazioni "ambientali", nel senso più ampio della parola.
Con un esempio semplice, ipotizzo che possa capitare che il grassatore di strada si ben convinto in animo suo che rapinare
la vecchietta sia cosa mal fatta, ma giustifica il suo gesto, e lo trova quindi "buono", col suo stato di necessità (soggettivo, ovviamente!)
ed il suo diritto ad appropriarsi di quel borsellino.
O (altro esempio semplice) la vezzosa che respinge in malo modo il suo spasimante: "così impara a rispettarmi e capisce chi deve comandare...

2) Bene e Male sono parole molto difficili da definire, ed associare "Buono" a chi fa il bene e "Cattivo" a chi fa il male è spesso a metà strada
fra il superficiale e l'azzardato. Troppi, troppi parametri vengono necessariamente tralasciati, esprimendo il giudizio tanto da mettere in dubbio
ila validità del giudizio stesso. Fondamentale è quindi il "punto di vista"
Fare la guerra e dare uno sculaccione (il solito esempio semplice) sono male, e non ci piove... ma certamente poi possono portare frutti positivi
o ridurre guai peggiori... ma questo domani!... ed il domani ci è sconosciuto; per cui ci pare di poter dire "bene e male in questi casi sono
sinonimi di previsione ingarrata o sbagliata?...
Sulla bomba atomica (cosa cattiva per antonomasia) lanciata su Hiroscima, ancora dopo settant'anni si discute se sia stata una salvezza per l'umanità o un atroce delitto, mentre per quella identica di Nagasaki siamo (quasi) tutti d'accordo che la si poteva (e doveva) evitare
sostituendola con una dimostrazione incruenta e ben preannunciata in un luogo deserto...
Gli americani, in quella circostanza, furono dei salvatori dell'umanità, o quelli che pensarono alla propria supremazia?...
i trionfatori in una guerra assurda, o i fomentatori di altre guerre da condurre da protagonisti?

Concludo dicendo che di bene e male, di buoni o cattivi se ne può anche parlare, ma con estrema prudenza e chiarendo a priori
"In riferimento a che"
 
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Markus²
view post Posted on 27/6/2015, 09:27




Chi pratica l'eutanasia è buono o cattivo? E' buono colui che stacca la macchina evitando così una morte che priva la persona della propria umana dignità, oppure è cattivo chi preferisce lasciarla in vita fino a detta fine? Se mi cogliesse un cancro come quello che ha ucciso mia madre, se potessi parlare, sarei cattivo supplicando mio figlio per pietà e umana bontà di farlo?
 
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