Le stronzate di Pulcinella

una gita a Pettorano sul Gizio:un borgo da vedere

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view post Posted on 15/4/2015, 12:28
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Pulcinella291 Forum

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E' un piccolo borgo in provincia dell'Aquila con circa 1400 abitanti, dove vi respira il Medioevo appena ingentilito dai portali e dagli arzigogoli barocchi sparsi qua e là -.
I vecchi acciottolati delle rue, gli stemmi dei Cantelmo incisi dal tempo, i portali barocchi e le iscrizioni sulle facciate che ancora si danno delle arie ducali, e poi la pietra delle antiche case, il percorso delle mura e la montagna che avvolge il borgo come per imprigionarlo in un incantesimo: Pettorano non si dimentica.
La sua struttura urbana ha assunto la forma odierna nel tardo medioevo, quando fu costruita la cinta muraria con le sei porte, cinque delle quali sono ancora visibili: Porta S. Nicola (sopra lŽarco un affresco seicentesco raffigura S. Margherita che sorregge il paese con la mano sinistra), Porta Cencia, Porta S. Marco, Porta del Mulino (da cui si accede al parco di archeologia industriale costituito dai resti dei mulini fatti costruire dai Cantelmo lungo il fiume Gizio) e Porta S. Margherita.

AllŽinterno delle mura molti sono gli edifici di pregio, per la maggior parte frutto di demolizioni e ricostruzioni, in epoca tardo-rinascimentale e barocca, di edifici antecedenti al XV secolo.

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Gli imponenti resti del Castello dei Cantelmo, oggi ristrutturato, hanno vegliato il borgo nel lungo periodo di abbandono seguito al venir meno delle esigenze difensive e di controllo dei commerci nella valle.

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Il Palazzo Ducale era lŽaltro regno dei Cantelmo, la loro residenza privata, articolata in tre volumi intorno a una corte quadrata che ha un lato aperto sulla vallata. Nella corte interna (ora piazza Zannelli) si ammira la bella fontana.

Lo sguardo, infine, si posa sui molti e bei palazzi che rievocano, anche con un senso di abbandono, il periodo dŽoro del borgo: Palazzo De Stephanis, la cui facciata è un trionfo di gusto rococò, Palazzo Croce, che conserva al suo interno lŽunico frammento rinvenuto in Occidente dellŽEditto di Diocleziano (301 d.C.), Palazzo Giuliani, altro imponente edificio del XVIII sec., e Palazzo Vitto-Massei.

Cosa mangiare a pettorano


Fino gli anni Ž50, la polenta ha rappresentato il piatto unico per tutti i pettoranesi che passavano lunghi periodi lontano da casa ad estrarre carbone muniti di roncole e asce.

Per gli umili carbonai, la polenta, appena insaporita con qualche aringa, era colazione, pranzo e cena.È la polenta rognosa rigorosamente cotta nel paiolo di rame e tagliata a fette con un filo.

Tipici del luogo anche i mugnoli e cazzarielli, gnocchetti lavorati con farina e acqua e conditi con verdura.
 
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