| Ho purtroppo, (e dico purtroppo a causa del luogo non certo per le persone), tre napoletani sabato scorso, eravamo entrambi al padiglione 6 del S Martino di Genova, e chi lo conosce sa che quel luogo puo' fare la differenza tra la vita e... Il primo, un giovane gentile che si è premurato di spiegarci che l'entrata non era dove pensavamo e dove pareva ovvio che fosse, ossia sulla facciata principale ma invece sul retro del padiglione. Il secondo incontro fu con una donna, anche lei di Napoli o provincia, anche lei con un parente ricoverato, gentilissima aveva capito la mia "prima volta" in qual posto e si è subito spesa in consigli e avvertimenti su come indossare la profilassi di rito. Il terzo napoletano, il caso più duro, con lui abbiamo scambiato le nostre esperienze, le nostre ansie, sua sorella stava per affrontare un lungo periodo di ricovero con la speranza di vedere un giorno una luce in fondo al suo dramma. Un ricovero lungo il suo, forse più di 150 giorni Il padiglione aveva un qualcosa di surreale, un singolare silenzio avvolgeva le cose e le persone, anche gli alberi accarezzati dal vento non tradivano le consegne del silenzio. Ho atteso alcune ore prima che potessi rendere visita al ricoverato, si entra uno alla volta, l'ho trascorso ora passeggiando tra i viali dei vari padiglioni, ora chiaccherando con i parenti in visita. Mi sono venuti in mente i giorni trascorsi al Gaslini, da allora sono passati molti anni, decenni, ma non è cambiato nulla per i meridionali, questi due ospedali rappresentano la "Speranza" affrontando fatiche, spese, viaggi. Ho raccolto nel tempo tanti racconti, tante storie, la loro traccia è sempre comune, purtroppo per molti di loro la speranza, anzi come spesso viene invocato il "Miracolo" lo devono cercare al Nord. Tutto questo per dire che non esiste un Nord, Sud, Est ed Ovest, esistono le persone e queste non hanno confini geografici.
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