Le stronzate di Pulcinella

IL MIO BREVE VIAGGIO IN VERMONT

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view post Posted on 1/8/2016, 16:41
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Il mio breve viaggio in Vermont



Per una persona del nostro tempo è davvero difficile crederci, eppure, come sempre accade a chi arriva su quella terra di sera, appena svegli, la mattina dopo, vi potreste trovare immersi in un acquerello di boschi che in autunno si tingono di colori inverosimili.
Mark Twain lo definì un rifugio per spiriti liberi in cerca di una terra quieta e contadina.



Mucche, cavalli, piccole case in legno e a volte grandi case in pietra scura, alberi e colline e, strada dopo strada, curva dopo curva, ancora mucche, colline, alberi, case in legno e colori.
Ogni tanto, on the road, qualche mini-emporio con l'immancabile pompa di benzina e annessa insegna al neon che scintilla come un diamante al sole.


Dovreste provare a percorrere quelle sue incredibili strade di campagna, oltrepassando fienili, ponti che vi riportano con la fantasia a duecento anni indietro, bancarelle che vendono sciroppo d'acero e formaggio di fattoria, vi assicuro che potreste...eh no! Non voglio raccontarvi storie, non vi mentirò, in Vermont non ci sono vedute maestose quali l'America ha abituato un po' tutti, né scenari mozzafiato; niente canyon, niente cascate da farvi sentire il cuore in gola, né scogliere a picco...ci sono colline, montagne, boschi e...poi d'autunno, sempre che abbiate l'animo ben predisposto, potreste trovarvi a scivolare in un universo di tonalità soffuse che s'incendiano del rosso dell'Estate Indiana, per non dire cosa succede da Ottobre a Maggio...si vive, più o meno, immersi nella neve, e muoversi a volte diventa un problema.
Il Vermont è uno degli stati meno popolosi dell'intera confederazione americana, il più piccolo del New England, appena 600 mila abitanti su una superficie pari a quella della nostra Sicilia.


Però accidenti se vale la pena andarsi, è la terra delle mille colline, e il nome Vermont celebra proprio i «verdi monti» che coprono circa il 90 per cento della superficie.
Chiunque arrivi su quella terra, non fa storie perché sa di dover accettare le leggi della natura, di cui deve assorbire i ritmi e impararne i silenzi.
Viveteci due settimane e vi riconoscerete diversi.
Gli abitanti del Vermont, infatti, sono famosi per la loro scarsa loquacità, e il resto degli Stati Uniti rimprovera loro di avere un vocabolario estremamente limitato che non va molto oltre uno scontroso no o un altrettanto scontroso sì.

Parlare in generale di «abitante del Vermont» non è in realtà molto corretto, o, quanto meno, non è molto indicativo: circa l'80 per cento della popolazione è arrivata tra gli anni Settanta e Ottanta.


Prima gli yesmen in fuga dalle trappole di cristallo delle metropoli e gli spiriti liberi europei che a Boston si sentivano ancora troppo prigionieri del vecchio Continente.
Poi è stata la volta degli americani intellettuali, neoagricoltori alla ricerca di un modo d'essere diversi senza necessariamente essere alternativi.

È a loro che il Green State deve due dei college più amati degli Stati Uniti (A Bennington e Middlebury).


Nella capitale Montpelier vivono più o meno 8 mila anime, ed è nota per la vivibilità del suo centro cittadino, tra l'altro è anche l'unica capitale statunitense a non avere un ristorante McDonald's, e non è poco!
Vi rendete conto? Una capitale di 8 mila persone intorno a un palazzo del governo simile al Partenone, da cui si diramano un paio di deliziose stradine.
Però un punto controverso c'è: si chiama Stowe, una località che minaccia di trasformare il Vermont in una Disneyland di montagna con tutte le attrezzature per gli sport e i divertimenti invernali.


Questa ex-tranquilla cittadina non è l'unico polo di attrazione.
Folle di americani in vacanza si riversano anche a Woodstock e a Grafton, dove la natura ancora vergine e, soprattutto, la popolazione eterogenea, composta per lo più da amanti dell'arte, nuovi ecologisti ed ex-hippie, sono diventati un'attrazione turistica. Con il risultato che i «fuggiaschi» devono subire l'invasione proprio di coloro dai quali erano scappati.



I veri «proprietari» del Vermont vivono nella parte nord-occidentale, intorno al lago Champlain o sui monti Adirondacks, al confine con il Canada.
Lì si può incontrare nella vecchia stazione ferroviaria di Swanton, il quartiere generale degli indiani Abenaki, che nella lingua algonchina significa «Popolo dell'alba»


Sono loro «i primi abitanti»: si stabilirono li migliaia di anni prima che i «visi pallidi» iniziassero ad insanguinare la loro terra, «assassinando» poi i boschi con la costruzione delle località sciistiche.
Soltanto in qualche villaggio si riconoscono ancora quelli che, con orgoglio, si fanno chiamare indigeni.
Lì si trova a Guildhall: duecento anime che vivono in candide ville con veranda Old America vicino a un tribunale in stile neoclassico.
Anche Montpelier ospita i (presunti) «veri» cittadini.

Decine di laboratori di ceramica, una infinita varietà di fattorie «Farm» creano un'atmosfera in cui si respira libertà.
Volete sentirne una? Per esempio; da quelle parti, tranne che in qualche isolato caso, le recinzioni ai giardini sono malviste e il Vermont è l'unico stato americano dove i pannelli pubblicitari sul ciglio delle strade sono vietati.
Il Vermont, con tutta la sua gente, acquisita e non, ha sempre cercato, il più delle volte riuscendoci, di rimanere una terra anomala, rispettosa e quieta.



Fin dai primi tempi: dopo aver dichiarato la propria indipendenza, 1770, è stato il primo Stato americano ad abolire la schiavitù e ad inviare le truppe più numerose nella guerra contro il sud razzista.
Lì, tra le mille colline innevate o dipinte di smaglianti colori, c'è davvero ancora spazio per la fantasia e per gli ideali.
C'è ancora il gusto delle piccole cose.




Edited by mcb - 2/8/2016, 06:47
 
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costanza pocechini
view post Posted on 2/8/2016, 06:48




CHE MERAVIGLIA

GRAZIE MCB

(là m'aspetta un amico e il suo lupo Mosè, chissà...)
 
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view post Posted on 4/8/2016, 07:06
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Mbc grazie x condividere con noi queste perle emozionali di vita
 
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2 replies since 1/8/2016, 16:41   1472 views
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