Le stronzate di Pulcinella

Sapevi che a Napoli.....curiosità che forse non sai

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view post Posted on 7/12/2020, 10:50
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Longoba', nuje cca stamme! Quando vuoi venire , la porta è aperta.
Grazie per la visita e buone feste!
 
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view post Posted on 23/5/2021, 09:19
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I Borboni ed il freno agli scarichi selvaggi delle industrie inquinanti
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Si era nel nel 1735 quando i Borboni primi al mondo tentarono di frenare gli scarichi inquinanti delle industrie.
Possiamo affermare, quindi, che furono i primi ad avere moderna visione ecologista.
Nominarono, infatti, una commissione di controllo che chiamarono “dei Veleni”, era composta da vari magistrati incaricati di scoprire i delitti dell’inquinamento e punirli severamente.


Se amate il trekking urbano dovete venire a Napoli
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Sono oltre 200 le scale di Napoli e costituiscono dei complessi sistemi urbanistici e monumentali caratterizzati da vie gradinate che congiungono varie zone della città. La storia di queste rampe è riconducibile soprattutto alle espansioni fuori dalle mura del XVI secolo.
Sono scaloni che dal mare vi condurranno alla collina. Nell’antichità erano considerate un vero e proprio sistema viario in grado di collegare i vari punti della città. Cadute in disuso oggi sono state recuperate ed è possibile percorrerle in tutta la loro bellezza. Lo scalone monumentale di Montesanto, la Pedamentina di San Martino, il Petraio, le scale di Santa Maria Apparente sono solo alcune delle maestose scalinate di cui Napoli è ricca.


Il miracoloso teschio di Lucia


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Nella città di Napoli, parallelamente alla santa “ufficiale”, è molto sentito il culto nei confronti di un’altra Lucia, una ragazza morta di tisi a soli 16 anni e che oggi è considerata la “protettrice” delle donne che non riescono a trovare marito o impossibilitate ad avere figli.
E' una delle tante “anime pezzentelle”che si trovano nel sottosuolo della chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco e dei cui teschi i credenti, in cambio di protezione, si prendono cura con fiori e preghiere per rendere loro meno difficile il passaggio nel Purgatorio.


 
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view post Posted on 26/5/2021, 10:54
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Quello che vediamo qui è un attrezzo divenuto necessario per evitare di insozzare uffici del Municipio di Napoli. Visto che, nell’800, le strade erano sterrate e lo sterco dei cavalli, che trainavano carrozze, imbrattava facilmente le calzature dei passanti., fu una innovazione molto interessante. Era sufficiente, quindi, sfregare la suola sulla lamina di metallo più volte per eliminare il fango (o, appunto, lo sterco) dalle scarpe evitando quindi di insozzare il pavimento di austeri uffici ed eleganti sale con la fanghiglia attaccata alla suola delle loro scarpe.


perché i Colli Aminei si chiamano cosi


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I Colli Aminei sono una zona del comune di Napoli facente parte della municipalità Stella-San Carlo all'Arena, segnatamente del quartiere Stella.
Il nome "Colli Aminei" è stato coniato in epoca antica: la bellezza dei luoghi, adibiti ad orto cittadino, colpì gli abitanti partenopei, che li definirono colli ameni, da cui per deformazione ne derivò il nome attuale. Un'altra interpretazione fa risalire il nome "Aminei" ad una popolazione della Tessaglia, ricordata anche da Aristotele, che colonizzò la zona nel periodo dorico, impiantando sulla collina oggi chiamata di Capodimonte numerosi vigneti che producevano il famoso vino amineo, citato da Macrobio, che i Romani chiamarono Falerno.
Fin dall'epoca romana, i Colli, insieme a Capodimonte, erano considerati un rinomato luogo di villeggiatura e di aria salubre, grazie alla presenza di folti boschi. La presenza romana è testimoniata dai ruderi del Mausoleo della Conocchia, un monumento sepolcrale romano, che ebbe molta fama anche in età romantica, contribuendo ad attirare nell'area viaggiatori stranieri e turisti.


 
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view post Posted on 7/11/2021, 10:09
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Ji’ truanno a Cristo int’ e lupine


Letteralmente sarebbe:"“Cercare Cristo nei lupini”.
A Napoli si usa questa metafora per definire qualcuno che cerca sempre ("'o peleo") il pelo nell’uovo.
Ma qualcuno forse non sa che l'espressione deriva da una leggenda religiosa: la fuga in Egitto.
San Giuseppe, Gesù bambino e la Madonna per ricompensare il pino che li aveva aiutati a nascondere il figlioletto, fecero in modo che all’interno dei pinoli l’embrione avesse la forma della mano del Divino figlio. Lo stesso privilegio non fu dato alla pianta di lupini che invece non gli aveva dato nessun aiuto. Pertanto cercare Cristo nei lupini equivale ad una cosa inutile, mentre una traccia della mano di Cristo potete ritrovarla nei pinoli.
Questo episodio, entrato a far parte del nostro patrimonio culturale, ce lo racconta Concetta Barra (Testo e musica di Roberto De Simone)

 
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view post Posted on 1/5/2022, 16:47
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A Napoli c'è un bar che prepara ancora il caffe' con la cuccuma
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Per chi non lo sapesse la cuccuma che a Napoli si chiama "cafettera", e' quel recipiente di alluminio o di altro metallo che , una volta, era usato per la preparazione del caffè in famiglia.

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Ma molti di voi non sapranno che nel centro storico di Napoli, in via San Giovanni Maggiore Pignatelli, c'è un bar che ancora conserva, custodisce, ma soprattutto tiene in vita, questa un'antica usanza.
Qui viene preparato il caffè come si faceva un tempo, con la cuccuma, anche detta cuccumella o napoletana, ovvero la vecchia caffettiera da cui prende inspirazione anche il nome il bar: Cuccuma Caffè. Un posto dove la bevanda si gusta alla vecchia maniera, con calma. La fretta non esiste. C'è chi sorseggia il caffè mentre legge un buon libro, e chi sceglie di gustarlo in compagnia di amici o familiari. Ma c'è tutta un'usanza da scoprire prima di arrivare alla degustazione del tanto amato caffè alla napoletana.


NAPOLI E' LA CITTA' CON PIU' TEATRI IN ITALIA
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Sul territorio Napoletano infatti sono ben 32, tra antichi e moderni.
Capo classe è sicuramente il Teatro San Carlo, il più antico teatro d'opera in Europa e del mondo ancora attivo, essendo stato fondato nel 1737, nonché uno dei più capienti della penisola, potendo ospitare più di duemila spettatori. Data le sue dimensioni, struttura e antichità è stato modello per i successivi teatri d'Europa.

 
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view post Posted on 2/5/2022, 06:18
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Grazie, alcune le sapevo già, altre sono assolutamente nuove per me. Tutte molto interessanti e mi risvegliano l'orgoglio di essere napoletana. Con questo post hai reso un grosso servizio ai nostri lettori e un grosso omaggio alla nostra Napoli! :abbr:
 
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view post Posted on 28/11/2022, 18:44
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La strana storia legata a Piazza Pblebiscito

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Piazza Plebiscito è certamente la piazza piu' imponente ed affascinante di Napoli.
A questa piazza, pero', è legata, tra le tante, una storia, una sorta di maledizione lanciata dalla regina Margherita.
Si narra che una volta al mese la sovrana concedeva ad un prigioniero la possibilità di essere liberato nel caso in cui fosse riuscito ad attraversare bendato la piazza passando tra le due statue equestri.
Pare che a causa della maledizione lanciata dalla stessa regina nessuno è mai riuscito ad ottenere la liberazione.
Al di là dell’affascinante leggenda ci sarebbe una spiegazione tecnica per la quale è piuttosto difficile riuscire nell’impresa.
Pur trattandosi di un percorso da percorrere in linea retta, per cui piuttosto agevole, la piazza presenta due elementi caratteristici che spiegano il disorientamento del pedone: una superficie ampia e la pendenza irregolare del suolo.


Lo sapete che San Gennaro è piu' ricco della regina Elisabetta?

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Per quanto possa sembrare strano, è proprio così. Molti pensano che il meraviglioso tesoro della Regina Elisabetta II sia uno dei più ricchi al mondo – e questo è vero – ma pochi sanno che non solo non è il più ricco in assoluto, ma che il Tesoro di San Gennaro lo supera in valore.
Conservato da secoli al Duomo, durante gli eventi bellici della Seconda guerra mondiale il Tesoro di San Gennaro fu portato in Vaticano per essere conservato e riportato in Cattedrale nel 1947 per tramite di Giuseppe Navarra, soprannominato "o rre di Poggioreale", che riuscì a far pervenire i preziosi intatti nelle mani dell'allora arcivescovo Alessio Ascalesi.
Un capolavoro di arte orafa dal primo all’ultimo pezzo, che potrai ammirare a pochi passi dal Duomo di Napoli e che può lasciarti a bocca aperta: il Tesoro di San Gennaro va visitato assolutamente!
 
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view post Posted on 12/12/2022, 18:24
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Lo sapevi che la prima guida turistica per stranieri era Napoletana?


La prima guida turistica per stranieri era Napoletana, il tripadvisor di Napoli nacque nel 1845 e si chiamava: Manuale del forestiero in Napoli. Fu creato durante l’inaugurazione dell’Osservatorio vesuviano.
Nell’autunno del 1845 si tenne a Napoli il settimo Congresso degli scienziati italiani. In città arrivarono 1.408 studiosi di agronomia, zoologia, geologia, mineralogia, medicina, chirurgia, chimica e fisica.
E in quell’occasione fu inaugurato l’Osservatorio vesuviano. Per far conoscere la capitale delle Due Sicilie fu stampata una guida da regalare a ogni illustre ospite.
La guida conosciuta come “Il Manuale del forestiero in Napoli“, con le sue 384 pagine, fu pubblicato in 15 giorni. L’autore, il magistrato municipale Gabriele Quattromani, dava notizie storiche e pratiche sulla città, abitata all’epoca da più di 400mila persone, e riportava anche alcune recensioni proprio come si fa oggi.


Lo sai chi e’ stato il primo sindaco di Napoli?
Michele Filangieri, è stato il primo sindaco della città di Napoli, carica che gli fu conferita nel 1808, durante la dominazione francese. Fu dapprima membro del corpo del senato, poi Presidente ed infine primo cittadino partenopeo dal 1808 al 1823.
Fratello del più famoso Gaetano, tra i più illustri intellettuali del tempo e appartenente alla famiglia dei principi di Arianello, una delle maggiori casate del regno di Napoli, anche se non ricchissima, il cui palazzo era situato nel cuore della metropoli al largo Arianello.
Nel corso del suo quinquennio di governo a Napoli, a causa delle vicende storiche dell’epoca, quali guerre antifrancesi, emigrazione, industrializzazione, nascita della repubblica napoletana, fu segnalata una forte diminuzione demografica. Filangieri portò a termine il suo mandato di sindaco senza infamia e senza lode. Dopo di lui Napoli ebbe altri sindaci di caratura, come Marino Carafa, Principe di Belvedere, Michele dei Medici, Principe di Ottajano, Giuseppe Pignatelli, marchese di Casalnuovo e così via. Dal 1889 la nomina a sindaco divenne elettiva, tra i membri del consiglio comunale. Tornando al Filangieri, nel 1813, comunque, concluso il suo incarico, fu insignito della carica di Intendente della provincia di Napoli in luogo di Andrea Coppola, duca di Canzano.


 
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view post Posted on 14/12/2022, 11:47
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Nel 1853 Napoli ha costruito la prima tangenziale in Italia.

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Tra i primati di Napoli spicca senza dubbio il Corso Vittorio Emanuele la prima tangenziale in Italia. La sua realizzazione verso la metà del XIX secolo si deve alla volontà di Ferdinando II che alla fine del 1852 commissionò il progetto a un gruppo di cinque architetti ed urbanisti: Errico Alvino, Francesco Saponieri, Luigi Cangiano, Antonio Francesconi e Francesco Gavaudan, con l’intento di poter avere un asse viario che mettesse in diretto collegamento due parti della città poste agli antipodi e, soprattutto, la città bassa col quartiere del Vomero.
I progetti scissero la strada in tre tronconi: il primo andava da Piedigrotta al convento di Suor Orsola Benincasa, il secondo da qui fino all’Infrascata (dal 1869 chiamata via Salvator Rosa) e infine il terzo, mai realizzato, sarebbe proseguito verso Capodimonte per poi terminare in piazza Ottocalli. La nuova strada, fu chiamata Corso Maria Teresa in onore della regina.
il percorso sinuoso della nuova arteria stradale (destinato dai progetti Borbone a cingere l’intero nucleo urbano) viene finalmente prolungato fino all’Infrascata (all’altezza dell’attuale piazza Mazzini), intitolato al primo re dell’Italia unita Vittorio Emanuele. Oltre alla funzione urbanistica cruciale di raccordo dei percorsi collinari trasversali, assume valenza paesistica degna dello scenario ambientale che intercetta: una prescrizione reale lungimirante (31 maggio 1853) vieta costruzioni che compromettano la visuale panoramica sul golfo e sulla città sottostante.
Nel 1860, dopo la conquista di Garibaldi, la strada fu intitolata al primo re d’Italia. I lavori per completare il secondo troncone della strada tuttavia partirono dopo il 1873, data del nuovo progetto di questo tratto elaborato da quattro dei cinque architetti originari, infatti a Saponieri, che intanto era morto, subentrò Pasquale Francesconi, fratello di Antonio.

Portato a termine nel 1870, il corso può considerarsi una sorta di tangenziale ante litteram della metropoli moderna, malgrado il progetto più ambizioso sia rimasto incompiuto: il collegamento tra Mergellina e Capodimonte si arresta di fatto a piazza Mazzini, all’innesto con la Cesarea.



 
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view post Posted on 3/1/2023, 19:35
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Cose che forse non sai sul Borgo Orefici di Napoli
Il Borgo Orefici è uno storico rione di Napoli ricadente nel quartiere Pendino.
All'interno sono concentrate tutte le più antiche ed importanti botteghe cittadine specializzate nella lavorazione artigianale di prodotti di oreficeria, argenteria e gioielleria.
La prima notizia certa della caratterizzazione del luogo risale al medioevo, quando le botteghe, già esistenti in gran numero, ottennero il riconoscimento ufficiale da Giovanna d'Angiò e si radunarono in corporazione. I primi maestri orafi erano francesi giunti a Napoli al seguito degli angioini, ben presto affiancati da artigiani locali, che seppero ben presto soppiantare i maestri francesi e riuscirono a creare una tradizione ed una scuola napoletana, conosciuta in tutta Europa fino alla caduta del Regno di Napoli.
Successivamente, verso la fine del XVII secolo, il Marchese del Carpio, viceré di Napoli, stabilì l'obbligo di esercitare l'arte degli argentieri e degli orefici unicamente nella zona del borgo, creando di fatto un monopolio a favore della corporazione, che oggi si è evoluta, diventando un consorzio cui hanno aderito la quasi totalità degli operatori orafi della città.
Tra il 1890 e il 1903 il borgo è stato oggetto di una riqualificazione urbanistica, nell'ambito del Risanamento di Napoli, che ne ha modificato l'assetto. Molti vicoli ed edifici, sia civili che religiosi, furono demoliti per dar spazio a strade più larghe (come nel caso dell'attuale via Saverio Baldacchini).
Qui che sono state fuse, battute e realizzate le celebri e preziose statue del tesoro di San Gennaro, nonché gli arredi sacri di moltissime altre chiese napoletane.
 
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view post Posted on 15/1/2023, 00:09
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view post Posted on 13/11/2023, 17:35
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I BORBONE E LA DOPPIA "R "
Sui piedritti del palazzo segnato col numero civico 152 in via Duomo a Napoli si nota,incisa nel piperno una doppia "R" cerchiata, questa era il simbolo che contrassegnava gli edifici della Real Riserva Borbonica destinati ad accogliere ospiti della Casa Regnante
 
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view post Posted on 2/12/2023, 13:23
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si racconta che fino ai primi del '900 a Napoli, al Borgo Santa Lucia, e soprattutto a Santa Lucia, si usava scommettere su chi riuscisse a ingoiare più uova in un certo tempo (ovviamente bevendo vino). Addirittura, per fare prima, non erano pochi quelli che riuscivano ad ingoiarle complete di guscio.
 
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