Le stronzate di Pulcinella

Una bella notizia - 11 -

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view post Posted on 24/4/2021, 10:59
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Licola 24/4/2021





Chi domanda



Vi sarà capitato che da bambino abbiate ricevuto, io direi subito, delle domande.

“ Che vuoi fare da grande?”

Oppure, Dio mio: “A chi vuoi più bene, a mamma o a papà?”

“Chi è più buono, tu o la sorellina?”


Io ero forse già adolescente quando venne a farmi visita un compariello di papà, situazione di tempi andati. Ero a letto, forse per un’influenza o non so per cosa, era buona educazione visitare il figlio malato del proprio compare e l’intrattenimento si protraeva penosamente, certo per me, ma forse anche per l’ospite, tra luoghi comuni e chiacchiere inutili. Ad un certo punto il visitatore guarda al di sopra della libreria e nota un disegno che avevo fatto a penna, ricordo coll’inchiostro verde-blu della Kores, tra fiori e ghirigori liberty, c’era scritto “un fiore per te”, partì la domanda, accompagnata da uno sguardo complice e comprensivo ad un tempo, come si usa tra amici che si conoscono, ma noi amici non eravamo e la frequentazione tra noi si limitava alla forma: «e chi sarebbe questa “per te”?».

Mi sentii avvilito, non ricordo cosa risposi.



Ora sono adulto e memore contengo la spinta della mia età a porre domande. Mi limito a chiedere ai miei nipoti: “come stai?”, “hai dormito bene?”, “ti piace pasta e piselli?”.

Ma perché gli adulti vogliono sempre sapere? Piuttosto loro sanno che se rispondere è cortesia, chi domanda rompe proprio assai …

Un abbraccio a tutti. Giovanni


e ci hai proprio ragione, Giovanni: su questo tuo "desiderio di oggi" si potrebbe aprire un dibattito interessante e senza fine:
"Quelli che domandano".

Non mi riferisco ai pettegoli ed agli intriganti, non alle capère... Ma per molti il "domandare" è un modo d'essere, una necessità spirituale,
e forse il loro modo di socializzare.
Il rapporto con gli altri è soprattutto un domandare... qualunque cosa, dai fatti personali (quanti anni hai, quante volte sei stato innamorato,
ma tradisci tua moglie, ti piace il tuo lavoro, quanti cugini hai e come si chiamano...) a fatti del tutto estranei ed oggettivi (ma tu apriresti alla Cina,
le scuole vanno aperte o chiuse, meglio l'Astrazèneca o il Jonson, l'amatriciana col guanciale o con la pancetta..)
Domande, domande, domande... niente altro che domande, alle quali finisci per rispondere infastidito, anche se son domande ingenue ed
innocue.

E ti vien forte da domandare a tua volta: "ma a te, te ce hanno mai mannato, a quer paese?..."

Io, fortunatamente o purtroppo non so, sono nell'eccesso opposto: non chiedo mai niente, e faccio la figura del menefreghista e dell'imbecille.
Non conosco il nome dei miei professori, dei compagni di classe, non so se l'amico è scapolo o sposato se ha figli, che mestiere fa...
Tutto fila liscio, ma dopo magari vent'anni di conoscenza qualcuno ti chiede: Ma Mario, è italiano, o è nato in America?... e io, che Mario lo frequento
assiduamente da dieci anni... non lo so: e vado a figura di merda!

 
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view post Posted on 25/4/2021, 07:37
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Certamente, tu non domandi, perché non sei uno stupido e tanto meno un pettegolo, ma sai bene che le domande si fanno anche senza punto interrogativo, quelle sono forse delle richieste e credo che di quelle forse ne facciamo un po' tutti, te compreso, ad incominciare dalle preghiere, per continuare con gli amici ai quali se non altro domandiamo affetto e comprensione.
Hai detto bene, sull'argomento "si potrebbe aprire un dibattito interessante e senza fine", ed allora sai che faccio, mi conservo questa idea nel mio frigorifero, che sa se prima o poi non possa tornarmi utile.
 
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view post Posted on 25/4/2021, 17:24
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Licola 25/4/2021





L’impasto



“Dunque non è l’Io che pensa, ma l’Io è pensato”

“Devo dire a Pina di controllare la lievitazione del pane”

“Mi sveglio sempre prima la mattina. Si dice che ai vecchi accade così: i tessuti cominciano a disseccarsi, le linfe e gli umori a impoverirsi e il sonno diventa leggero, aereo, quasi un dormiveglia e un respiro appena più regolare.”

“Giusto a tempo, prima che finisca nel dimenticatoio, devo preparare le pillole per la giornata”

“E l’ecclesiaste?”



Un bell’impasto nevvero?

Se getto lì sul foglio quello che mi passa nella mente in una frazione di secondo, accavallandosi ed intersecandosi, ottengo un miscuglio di idee anche diametralmente lontane. È un po’ quell’operazione che ti consigliano in alcuni corsi di scrittura creativa.

Io tra idee prese a caso da un autore e pensieri sul da fare nel mio quotidiano faccio un bel miscuglio e col “criscito” che madre natura mi ha dato, tiro fuori il mio pane quotidiano.

È sempre un gioco di equilibrio, il pezzo di pasta va infornato al momento giusto, ben lievitato, ma non troppo altrimenti si “scriscita”.

Un abbraccio a tutti. Giovanni
 
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view post Posted on 26/4/2021, 17:51
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Licola 26/4/2021





Cambiamento



“Chi passa i mari muta il cielo, non l'anima.”

Orazio



Sono stato sempre convinto della validità di questa affermazione.

Certo Quinto Orazio Flacco non era vissuto solo a Roma, veniva da Venosa, poi aveva studiato ad Atene, era quindi andato a guerreggiare in Macedonia. Questi spostamenti gli avranno dato la possibilità di constatare la validità della sua asserzione.

Anch’io ho viaggiato un po’ ed ho cercato sempre di portare con me la mia anima, sempre quella, ho cercato però di rifocillarla lungo il viaggio, per riportarmela arricchita.

Un abbraccio a tutti. Giovanni
 
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view post Posted on 27/4/2021, 16:38
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Licola 27/4/2021





La prima volta



A volte ce ne stupiamo, a volte no, per la nostra prima volta.



Ma quante prime volte ho avuto? Non posso proprio dirlo. E poi parliamoci chiaro, chi se le ricorda le prime volte? Se mi volto riesco a stento ad individuarne qualcuna, mentre so per certo che la mia strada è disseminata di prime volte.

Ed ecco che oggi vivo una mia prima volta in maniera consapevole, chi sa quante me ne sono sfuggite, le ho lasciate lungo la via sottraendo al mio profitto l’esperienza di analizzare una nuova situazione, ho negligentemente trascurato l’occasione, sciupando un’avventura.

Come spesso mi capita, sto leggendo un libro che sarebbe eufemistico definire impegnativo, ne leggo poche pagine al giorno ed a volte anche con un certo sforzo, io però sono cocciuto e costante. Ieri non ho resistito e pur non mettendo da parte il lavoro in corso, ho iniziato a leggere un romanzo che mi ha attratto e che il mio amico Giorgio mi ha prestato, da buon uomo di mare qual è, come fosse una ciambella di salvataggio.

Non mi era mai capitato e così oggi per la prima volta nella mia vita leggo in contemporanea due libri.

Niente di che, ma un fatto eccezionale.

Un abbraccio a tutti. Giovanni


beh... diciamo una "prima volta" di non grande spessore, da "dover essere ricordata".

Però, a pensarci bene, libri scolastici a parte, anch'io posso risalire a "la prima volta" che ho letto due libri in contemporanea....

Ecco, fino al '59 di bagni in casa ne avevavamo uno solo. Da allora, ne ho sempre avuti due, o più.
 
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view post Posted on 28/4/2021, 17:59
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Deduco da discorso dei bagni che anche tu, come me, devi leggere, perché non cachi a memoria ...
 
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view post Posted on 28/4/2021, 22:28
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per me non è questione di memoria (o almeno non solo), ma di cultura profondamente sentita!

Ed ho preso esempio da mia cugina/affine Vittoria che per prima pretese, avendone l'autorità nella sua prima casa di sposa,
che nel bagno. in prossimità della tazza, fosse posto un decoroso amadietto con anta capace di una quindicina di libri almeno...

La motivazione?....
"Mica posso pretendere di sapere a priori cosa mi piacerà leggere durante l'Atto!"

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Licola 28/4/2021

Lina



Dopo una breve ricerca non sono riuscito a trovare la presentazione riguardante Lina. Solitamente scrivo qualche rigo per i nuovi arrivati nella mailing list de “il mio desiderio di oggi”.

È già da un po’ che Lina percorre questo tratto di strada con noi e spesso mi regala le sue considerazioni, com’è accaduto proprio l’altro ieri.




Lina è una cara amica regalatami dalla mia frequentazione al coro.

Col tempo si è creata tra noi una buona sintonia, è una cara persona, sensibile e che si dà da fare nel sociale per aiutare bambini in situazioni difficili, così quello che nella sua vita lavorativa ha fatto con impegno, assistendo i piccoli da un punto di vista medico, ora continua a farlo quasi come missione.

Grazie Lina per avermi chiesto di essere inserita in questo gruppo di persone che ormai da tanto mi seguono quotidianamente, ma che costituiscono comunque una bella rete di affetti.

Infine voglio raccontarvi uno degli aspetti interessanti del mio legame con Lina: Mariettiello. Sì, col marito di Lina è nata un’amicizia semplice e spontanea, ma basata su di una solida base: fa’ ‘na frittat’e scammere troppo buona.

Dalla prima volta che è venuto alla nostra convention annuale “il coro in campagna”, Mario propone una super frittata di vermicelli di antica tradizione monastica, la frittata cosiddetta di scammere, io ne sono ghiotto e devo dire anche conoscitore, visto che la faceva molto buona una mia cara zia e la fa buonissima anche il mio amico Lucio.

Un abbraccio a tutti. Giovanni
 
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view post Posted on 29/4/2021, 15:03
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Licola 29/4/2021





Affidiamoci



Nobody knows the trouble I´ve seen,
Nobody knows but Jesus!




È la mattina degli spirituals, come mi sono piaciuti, già ne ho scritto dei versi sul gruppo di famiglia, ora le dita ripropongono sulla tastiera altri due versi di questo tipo di canto.

La vita dura e piena di ambasce sembra non dia alcun barlume di speranza ma il lamento dello schiavo nelle piantagioni americane termina con “but Jesus”. Le traduzioni dicono “solo Gesù”, a me piace intendere “ma Gesù”, ossia c’è Gesù, provvede Lui, solo Lui cancellerà le mie pene.

Affidiamoci, anzi senza nascondermi, mi voglio affidare.

Non ne faccio un discorso di appartenenza ad una dottrina, è certamente un discorso di fede che nasce anche dall’aver fiducia.

Perché la mia fede vacilla sempre nell’affidarmi a …?

Perché non sono in grado di dare forza all’affidamento, credendo fermamente nel positivo che posso ottenere da quella forza incredibile e misteriosa che ho dentro di me?

Tutti abbiamo le stesse possibilità, ognuno dà un nome a queste opportunità.

Io credo che in questa vita un importante compito che ho è quello di imparare ad affidarmi, voglio cancellare le resistenze, voglio rallegrarmi in una fede certa.

Un abbraccio a tutti. Giovanni
 
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view post Posted on 30/4/2021, 10:20
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Licola 30/4/2021





Racconto … racconto



“Non me ne po’ fregà de meno” magari direbbe la mia amica Lina ché lei è romana.




La priorità: aprire casa per vedere che tempo fa e per dar luce, poi viene il resto: il computer, la posta, le letture delle notizie, incominciare a mettere in moto il cervello, rubacchiare qualche idea, pensarci un po’ su e fare poi qualcosa di concreto, quasi direbbe il mio lontano amico Alberto “per dare un senso lavorativo alla giornata”, quindi: preparare il caffè, lavare i piatti della cena, e riaccomodarsi al computer sorseggiando il caffè, tanto e bollente, con il latte, poco e freddo.

Questo lo zoccolo duro, la pietra d’angolo su cui sarà costruita la mia giornata …

Oggi faccio questo e quello e quell’altro … racconto, racconto …

Uhé mi piace raccontare, è una tendenza che ho sempre avuto e non vedo perché dovrei interrompere adesso.

Un abbraccio a tutti. Giovanni
 
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view post Posted on 1/5/2021, 20:26
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Licola 1/5/2021





Cambio idea



Sono stato invitato a condividere scorci della loro vita privata, lentamente arrivando a capire che per vedere Napoli interamente ci vorrebbe una vita intera, forse dando un nuovo senso alla frase ′′ Vedi Napoli e muori ".

Sam Gregg




Mi avvio a scrivere, ma cercando e pensando mi faccio prendere da una nuova idea e quella che avevo in mente ve la dirò magari domani.

Questo londinese capita a Napoli nel duemilaquattro e, direbbe Montalbano, si fa capace che deve venirci per un po’ di tempo. Nel duemilasedici vi si trasferisce per un anno e si innamora. Nasce così il suo volume di fotografie e testo “See Naples and die”.

Foto meravigliose, ritratti stupendi.

Ed ecco di nuovo guardo qualcosa di cui sono innamorato con gli occhi di un altro e mi piace ancora di più.

Mi è capitato tante volte, per Napoli non è certo la prima volta.

Mi capitò anni fa con mia madre, la guardavo con gli occhi degli amici che venivano a casa da noi, tutti ne rimanevano affascinati per la sua dolce tranquillità, non era quindi solo la mamma che mi sgridava mentre facevo i compiti, era anche una mamma accogliente ed affettuosa.

Ho imparato così, col tempo, a guardarmi anche attraverso lo sguardo degli altri ed a scoprire cose che da solo non sarei riuscito a capire.

C’è differenza tra “vedi Napoli e poi muori” e “vedi Napoli e muori”, è una visuale nuova …

Un abbraccio a tutti. Giovanni
 
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view post Posted on 3/5/2021, 12:04
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Licola 2/5/2021





Sempre la fotografia



… Una donna anziana con il rossetto sui denti, un ragazzino con una cicatrice sotto le sopracciglia. Questi piccoli dettagli diventano straordinari quando inizi a immaginare le potenziali narrazioni che ci sono dietro di loro. Tutti e tutto hanno una storia complessa da raccontare. …

… Mi piace molto anche il lato psicologico della ritrattistica. È come una danza lenta con il tuo soggetto. …

… Voglio far sentire qualcosa allo spettatore e il ritratto secondo me è lo strumento emotivo più potente nell’arsenale fotografico. …

Sam Gregg






È una mia passione quella di cui ho accennato ieri: Napoli, ma è anche una mia passione la fotografia di cui volevo parlare ma Napoli ha preteso spazio.

Mi sento in sintonia col fotografo inglese, al punto che avrei potuto scrivere io queste parole.

Sapete che mi piace il racconto e mi piace raccontare, la fotografia è per me una bella forma di racconto: “Tutti e tutto hanno una storia complessa da raccontare”.

Guardo l’immagine e mi compiaccio del suo disegno, dei colori, scatta in me il ricordo delle tecniche di ripresa che con tanta passione imparai, mi piace notare la bravura del fotografo nell’uso delle luci, nell’esaltazione della rappresentazione mediante la profondità di campo. Tutto questo mi attrae, ma quello che davvero mi seduce è il racconto, la spinta a liberare la sensibilità fantastica.

Guardo e mi racconto quello che io vedo raccontato dalla fotografia.

Un abbraccio a tutti. Giovanni
 
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view post Posted on 4/5/2021, 04:26
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Licola 3/5/2021





Pinzillacchere



Strano ed inusuale termine di decurtisiana memoria. Quasi non me lo ricordavo più.

Stamattina mi sveglio un po’ storto, poi gli operai che stanno facendo dei lavoretti da noi mi comunicano che oggi non possono venire, il mio equilibri ha avuto un altro contraccolpo. Ieri “pe' gghionta 'e ruotolo” il Napoli ha pareggiato e la cosa mi ha amareggiato non poco.



Parlo con Pina, le racconto di questo mio stato, mi ricordo intanto che persone care, vicine a noi hanno attraversato ed attraversano momenti non facili, mi viene spontaneo di pensare: “ma che stupido (non è l’esatto termine che ho usato), ed io dovrei rovinarmi la giornata per queste sciocchezze?” Pinzellacchere, il termine che usava Totò mi sembra quello giusto, anzi voglio unirci anche quisquilie e perché no, anche bazzecole.

Ora me ne vado giù in giardino a fare le cose serie, c’è il verderame che mi aspetta, agrumi, rose ed altre piante ancora spettano un bel trattamento rinfrescante. Alle ortiche lascerò le mie finte preoccupazioni.

Un abbraccio a tutti. Giovanni



Bravo Giuvà, accussì mi piaci!

Quann' pensi alle cose serie e passi sopra alle malincunie e ate strunzate!
 
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view post Posted on 4/5/2021, 17:17
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Licola 4/5/2021





Essere e dover essere



E campammo p'apparì, e campammo p'apparà',

e apparanno chesta vita se ne va,

e campammo p'apparà, e campammo p'apparì,

p'apparì ce vonno 'e solde p'apparà.

Gipsy Fint




È vero, la vita se ne va e noi per tener fede a ciò che ci viene richiesto continuiamo ad “apparire” quel che non siamo, perseverando nell’“apparare” anche con noi stessi.

Non a caso questo gruppo napoletano si dice “Fint” ed a conferma i componenti, napoletani, si vestono da messicani …

Papà mi raccontava di una rappresentazione di avanspettacolo in cui Renato Rascel si teneva in equilibrio su di un cilindro ed alla fine del numero diceva “che s’a da fa’ pe’ campa’”.

Chi sa quante volte ho fatto l’equilibrista …

Un abbraccio a tutti. Giovanni


ed in definitiva per tanti, per quasi tutte le cose, la differenza si fa
si tenimme 'e sorde, o simme pezziente.

Che squallore, che Malinconia!
 
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view post Posted on 4/5/2021, 19:26
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Caro Lucio un abbraccio.
Non dico altro per non aggiungere alla malinconia tua la mia ...
 
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view post Posted on 5/5/2021, 17:28
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Licola 5/5/2021





Intalliamiento



Intalliarsi: dialetto napoletano. Indugiare, gingillarsi, lasciar passare il tempo senza far niente di rilevante.




Caspita! Niente di rilevante?

Te puo’ ‘ntallia’ con un amico, passeggiando con lo sguardo che ti porta ad indagare sentimenti lontani, te puo’ ‘ntallia’ for’’o bar: «me ne vaco o aspetto n’atu ppoco? Ma a chi? Mo stongo ‘n’atu ppoco e po’ me ne vaco».

Io lo conosco bene ‘o ‘ntalliamiento e lo pratico, ma occorre star bene, centrati ed in pace con sé stessi, altrimenti si corre il rischio di lasciarsi andare al non far niente. L’intalliamiento ci rasserena, ci predispone all’incontro, ci racconta la favola del cielo terso, ci dispone l’animo alla calma e l’umore alla buona volontà.

Siccome la vera assenza di fare, il vuoto è solo dei grandi saggi, il nostro non far niente è invece pieno di piccole povere attività che ci lasciano l’amaro in bocca, è un perder tempo cercandoci l’alibi della televisione o della rete.

Il nostro ‘ntalliamiento è diretto discendente di quell’otium tanto praticato ed addirittura insegnato nelle ville di epoca romana tra Vesuvio e Sorrento, Pozzuoli e Capri.

Tanto di cappello allora a questa che senza esagerare possiamo definire una filosofia di vita.

Un abbraccio a tutti. Giovanni


 
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