Una bella notizia - 11 -

Grazie amici miei per il sostegno, con la vecchiaia ci abbiamo bisogno di una sopponta e voi non me la fate mai mancare.

Licola 26/3/2022


Contro la guerra

Quando capirò che è mio vicino di casa anche quello che vive agli antipodi rispetto al luogo in cui sono?
Parliamo tanto di globalizzazione, ma sono pronto a guardare solo nel mio giardino non appena si addensano le nuvole e come un bambino pauroso mi infilo sotto le coperte per difendermi dalla bomba che mi scoppia sulla testa.
Siamo sulla stessa barca ed all’occorrenza devo cambiare il mio ruolo di passeggero con quello di rematore.

“Sic senatus et populus quasi unum corpus discordia pereunt concordia valent.”
Conclusione dell’apologo di Menenio Agrippa
Così senato e popolo, come fossero un unico corpo, con la discordia periscono, con la concordia rimangono in salute.
Un abbraccio a tutti. Giovanni

Licola 27/3/2022


Fare chiarezza

Ci sono cose che rimangono quel che sono, non c’è possibilità di cambiarle, è inutile dire “un sano egoismo”, se è egoismo è difficile che possa esser sano.

Eppure quante volte, in momenti di poca chiarezza, ho detto: «Forse mi ci vorrebbe un po’ di sano egoismo».
Fare chiarezza? Hai detto niente. È uno dei mille compiti che mi assegno, tanto per rinfoltire la lista degli adempimenti.
Le mie convinzioni voglio tenerle sempre sul chi vive, minacciare che da un momento all’altro io possa cambiarle, devono dimostrarmi momento per momento la loro validità e non voglio esser tifoso e facilitare alle mie convinzioni la strada.
Poi c’è l’amore, se i miei principi mi indicano una via amorevole allora facilmente mi dispongo a percorrerla, sì, perché ho deciso che voglio credere nell’amore e non mi rinfacciate se non sempre ci riesco, fate un po’ come il sacerdote che nonostante io manifesti il mio credo, si dispone a perdonarmi dai peccati commessi contro il mio stesso credo.
E per favore credetemi quando dico che vi voglio bene.
Un abbraccio a tutti. Giovanni

Licola 28/3/2022


L’amico musicomane

Le musiche di una volta, quelle che si usavano alla radio per far da introduzione ad alcuni programmi, io me le ricordo, quelle del mattino, alcune di esse me le ha ritrovate Lucio ed io riavverto quelle sensazioni che vivevo tra letto e bagno, il passaggio tra sonno e veglia, l’affacciarmi sulla giornata del ragazzo di allora.

“Swedish rhapsody” interpretata dall’orchestra di Percy Faith era una di queste e per cercarla tra i tanti dischi che anni fa Lucio mi regalò, ci ho messo un bel po’. In questa ricerca ho avuto occasione di risentire musiche dimenticate, melodie retro che mi hanno evocato tempi andati, tutto incasellato nella mia memoria storica.
Come facevano quelli che lavoravano alla radio quando non c’erano i computer e le loro memorie, come andavano a cercare e trovare negli archivi, tra i vinili 45 giri, 33 giri ed ancor prima 78 giri? Lavori immani di cui oggi non si ha idea.
Forse erano tempi eroici, io certo non rimpiango le ricerche tra enciclopedie e emeroteche, libri e vecchi manuali. Ricordo la mia tesi di laurea, così feci tra biblioteche ed archivi.
Saranno pur stati tempi eroici, ma non mi piace dire “tiempe bell’e na vota”.
Un abbraccio a tutti. Giovanni

Licola 29/3/2022


Contro la guerra

Quando vado nella disperazione ricordo a me stesso che in tutta la storia la verità e l’amore hanno sempre vinto.
Ci sono stati tiranni, ci sono stati assassini, e per un po’ sembrano invincibili, ma alla fine crollano.
Ricordatelo sempre.
Mahatma Gandhi

Quando qualcuno, e sto parlando della grande Anima, mi parla di amore, io non posso far altro che pubblicarlo per sottolineare la mia fede.
Un abbraccio a tutti. Giovanni

Licola 30/3/2022


Il mare

La mia casa era sul porto, i miei sogni in riva al mare
Diventavo marinaio, ero pronto per partire
Sulla rotta di Cristoforo Colombo io volevo andare via
Per scoprire un nuovo mondo ai confini del mio mare
E scordare casa mia...
Fu una sera di gennaio che mio padre mi portò
Su una barca senza vela che sapeva dove andare
A gettare la mia rete dietro al faro, poi mi disse figlio mio
Questa rete è la tua vita, manda a fondo tutti i sogni
Come un giorno ho fatto io...
Ogni sera torno a casa con il sale sulla pelle
Ma negli occhi e nel mio cuore ho le stelle
Che potrebbero guidare la mia nave in mare aperto
Mentre invece qui nel porto io comincio ad invecchiare...
Ogni sera all'osteria io racconto al mio bicchiere
Di tempeste che ho incontrato quando il cielo incontra il mare
E una notte senza stelle ho visto Dio dentro nuvole leggere
Era ad ovest di Tahiti, anche lui è un marinaio
E a vederlo fa piacere...
Ogni giorno c'è chi parte verso isole lontane
Ma la gente qui nel porto è sempre uguale
Ogni sera guarda il mare e non ha niente da dire
A pensarci sembra quasi che lo voglia ringraziare...

Mi piace tanto Lucio Dalla, è uno dei miei tre autori e cantanti preferiti.
Mi piace tanto questa sua poesia canzone, rispecchia molto da vicino il mio rapporto col mare.
Mi sembra di esser nato a mare e l’imprinting me lo hanno dato mio padre e mia madre trascorrendo la loro prima notte di nozze a Meta di Sorrento.
Mi sento marinaio, il mare mi è congeniale, mi sono immerso in esso e mi sono sentito abbracciato, voglio che il mare mi abbracci ancora quando sarà il momento dei saluti, mi sono organizzato la vita in modo da poter dare un occhio al mare ogni mattina quando mi sveglio, per sapere come va.
Ho voluto scoprire un nuovo mondo anche se sono arrivato solo dietro al faro, una volta poi mi sono allungato al largo di Tahiti per incontrare Dio.
Mi piace tanto il mare e mi sembrerebbe impossibile sentir dire a qualcuno che possa non piacergli.
Un abbraccio a tutti. Giovanni

Caro Ciro, condivido le tue sensazioni. Mi è capitato di fare vacanze estive in montagna e devo dire che le passeggiate che ho fatto mi sono rimaste nel cuore. Una volta ho fatto tre giorni in quota nelle Dolomiti di Sesto ed è stata per me una grande emozione.
Mi ritengo un uomo di mare ma sono anche innamorato della montagna.
Grazie per la tua attenta considerazione.

Licola 31/3/2022


Il mare

Il mare è la voce del mio cuore
è …
Sergio Bruni

La mia navigazione breve mi ha comunque fatto approdare a nuove coste, ho conosciuto le tempeste che “ho incontrato quando il cielo incontra il mare”, e ho avuto bisogno del mio equilibrio per tenermi dritto tra le onde che hanno schiaffeggiato la mia barca, senza troppa paura le ho affrontate con volontà senza mai pensare di domarle, a volte sono stato sopraffatto, mi è mancato il fiato, ma non mi è sembrato mai di soccombere, il mare è stato mio amico, mi ha riportato a galla.
Ho condotto la mia barca come se si trattasse di un carro tirato da cavalli alteri, ho cercato di tenerli a bada, li ho temuti, ma questi cavalli onde mi sono piaciuti tanto.
Ora i cavalli onda mi portano lievi, io mi lascio cullare e cerco di affidarmi, non ci riesco ancora del tutto, nella mia vecchiaia conservo ancora questa resistenza giovanile che devo imparare a mollare.
Un abbraccio a tutti. Giovanni