Buongiorno ragazzi, non pensateci tutti i giorni altrimenti vi rovinate la vita per una cosa che nessuno di noi conosce la data si scadenza.
Concordo con Lucio, prepariamo, se possibile, tutte le altre cose preoccupandoci di lasciare il minimo lavoro a chi resta.
Ha ragione anche Mario Pulcino parlando di un gruppo famigliare che oramai non esiste più, la maggior parte sono figli unici o massimo due.
La mia esperienza. Ho accompagnato mio nonno al suo sonno eterno ed avevo solo dieci anni (nessun psicologo mi ha soccorso) e fu la mia fregatura, tutti mi hanno creduta forte e coraggiosa.
Eravamo una bella famiglia numerosa e tutti i nostri vecchi sono deceduti in casa. Il tempo passa i giovani si creano la loro famiglia, lavorano, hanno loro stessi figli e la vita va sempre più di corsa non c'è tempo per fermarsi. La visita ai nonni diventa o un obbligo o sempre più rare, ciò non toglie che non li amino ma non hanno tempo, quel tempo che il nonno ne ha di troppo e non sa come riempirlo perché le forze si fanno sempre.piu deboli.
Decisione finale: o c'è la fortuna di avere un familiare che ti aiuta, oppure una badante, e per finire RSA.
Inutile ridire parole che voi avete già detto in merito alle tre opzioni le sappiamo tutti.
Personalmente, conoscendo la fatica che si fa a curare una persona allettata, se non schianto prima, vorrei andare in RSA così la vita finirà prima.
Se non avessi chi mi cura, chi potrebbe controllare una badante, meglio andare in un istituto dove ci saranno una decina di operatori a turno che mi aiuteranno fra i quali spero che almeno uno due abbiano un cuore sensibile e umano.