| Licola 29/4/2024
Quel tipo che
In questo era un po’ mascolina, non riusciva a guardare un uomo senza immaginarne il sesso. Lo guardava di sfuggita, senza dare troppo a vedere, ma presto si formava un’idea precisa, indovinava il suo corpo con tutte le parti ben in evidenza, le piaceva raffigurarsi le cosce e poi il culo, apprezzava quelli muscolosi, non le mancava la fantasia e di certo anche l’esperienza per riuscire a creare nella sua mente una rappresentazione dettagliata di ciò che l’osservato aveva in serbo tra le gambe. Le piacevano sì le carezze, ma ad un certo punto la stancavano, non che la infastidissero di per sé, le veniva semplicemente quel senso di fastidio per l’attesa disattesa, la sua mascolinità si faceva strada e non voleva che si desse altro tempo al tempo, pretendeva la concretezza del desiderio che fin ora risultava ancora inappagato. La poverina portava nella sua impronta mascolina l’incapacità a chiedere, avrebbe voluto prendere, e la sua azione impetuosa veniva fraintesa e i suoi partner sempre premurosi placavano il malinteso furore con pregiudizievoli eroiche azioni consolatorie che ne scoraggiavano la brama. Era piccola, ben fatta, dall’aspetto delicato con le tinte chiare di pelle, capelli ed occhi, semplice nelle espressioni e dalla parvenza disponibile, una donna da rispettare, da amare con delicata attenzione ed il cui aspetto spingeva a rivolgerle un’educata considerazione, anche nella passione amorosa. Questo insieme di fattori non le rendevano certo la vita facile, lei poi non si chiedeva il perché di ciò che le accadeva, non era quel tipo che cerca spiegazioni, viveva vivendo a pieno, le sue storie andavano avanti numerose, non la appagavano, soggiaceva perciò al desiderio inesaudito negli incontri accettati con la speranza di … Fu così che alla fine diventò una buona moglie ed un’ottima madre di famiglia, aggiungendosi a tutte le donne inappagate e frustrate, eppure madre natura l’aveva dotata di tutte le caratteristiche giuste per vivere una vita di spensierata dabbenaggine, era un uomo sbagliato, ma le piacevano gli uomini, non le donne, solo che gli piacevano gli uomini come a questi ultimi piacevano le donne. Decise poi di lasciar perdere tutto, continuò a guardare gli uomini tra le gambe, di sfuggita, che nessuno se ne accorgesse. Si scelse un compagno tranquillo e decise di punto in bianco di continuare le sue inclinazioni solo nelle sue fantasie utopiche. Fu allora che l’incontrai, il suo sguardo furtivo mi raccontò tutto.
Un abbraccio a tutti. Giovanni
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