Le stronzate di Pulcinella

Una bella notizia - 14 -

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view post Posted on 19/4/2024, 08:01
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Licola 19/4/2024


Aprile

“Ma aprile (non ti scoprire) per i napoletani è un dilemma. Un giorno fa caldo, fa caldissimo, sembra proprio estate. Un altro giorno nelle venature del tempo vi sono residui sottili di un vento o di un forte freddo acuti; per cui nello stesso momento in cui vien voglia di buttarsi a mare e prendere un bagno, negli stessi istanti della meteorologica euforia, bisogna mettersi il pullover e alla sera il soprabito. Sì, è vero, c’è quest’incertezza. Ma appena il cielo si sgombra, là, in fondo all’orizzonte, il Vesuvio, Sorrento, Capri, Ischia e Procida, appaiono così vicine e nitide che …”
Da “I mesi” Domenico Rea

“Aprile si addice a Giovanni”.
Un po’ come “Il lutto si addice ad Elettra”, questa descrizione di Aprile si addice a me. Questo mese, oggi per me, costituisce un po’ un “dilemma”.
“Qualche volta sono su, qualche volta sono giù, qualche volta son quasi per terra”.
Meno male che anch’io ho i miei squarci di buon tempo e vedo “là, in fondo all’orizzonte”, i miei “Vesuvio, Sorrento, Capri, Ischia e Procida.
Un abbraccio a tutti. Giovanni
 
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view post Posted on 20/4/2024, 07:58
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Licola 20/4/2024


Eufemismo

Eufemismo dal greco euphemismós, derivato di euphemízein 'dire parole bene auguranti'.
“È in stato interessante” , interessante!
E sì, è interessante il discorso sull’eufemismo.
Dire “è incinta” o “è gravida, o addirittura “pregna”, ci sembra troppo crudo, irrispettoso, ecco che “si è affermato l'uso dell'espressione eufemistica in stato interessante (altra formazione simile è essere in stato di grazia) che sottende l'attenzione dell'interlocutore nel rivolgersi "garbatamente" ad una donna in un momento della vita di particolare "interesse e mistero".” (Raffaella Setti linguista)


Com’è strettamente legata la parola all’intenzione che diamo al nostro esprimere.
Un atteggiamento passa dal formalismo alla forma ricca di sostanza, l’eufemismo esprimerà il rispetto che voglio rappresentare, pronto però a tornare nella forma vana quando non ho da dare nutrimento a ciò che dico, quando voglio dare un’idea di me che neppure io ho.
Ne sanno qualcosa tanti politici che usano l’eufemismo per dare una mano di bianco al sepolcro.
Un abbraccio a tutti. Giovanni
 
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view post Posted on 21/4/2024, 10:47
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Licola 21/4/2024


La proposta di oggi

“La fantasia è una dolce follia, è un’allucinazione, è lucida e precisa come i sogni: si sbaglia quando si dice di uno svagato o d’un impreciso che è un sognatore. I sognatori veri “sognano preciso”, se i sogni sono crudeli ci svegliamo urlando.”
Piero Fornasetti designer ed imprenditore

Nella mia ultima passeggiata faentina, mi sono recato al MIC, il meraviglioso museo della ceramica che oltre alla ricchissima collezione di ceramiche provenienti da tutto il mondo, propone al visitatore mostre antologiche, personali o esposizioni delle opere partecipanti ai prestigiosi premi Faenza. Questa volta c’erano oltre duecento opere di “un artista,” Gio Ponti “parte del lavoro del quale è collegata ad una importante produzione d’arte industriale”.
L’importante industria era la Ginori e le opere di Ponti che essa ha prodotto erano in larga parte presenti al Mic.
Una mostra deliziosa che ci racconta della sensibilità fantastica dell’artista, ma anche di uno spaccato di storia nostra che ha dato vita al Made in Italy di cui spesso ci dimentichiamo, scopiazzando poveri modelli giusto per il gusto dell’esotico.
Passeggiando nella bellezza e nella fantasia ho letto una frase che accompagnava alcune opere, mi ha colpito e me la sono appuntata.
Fatene l’uso che la vostra sensibilità vi suggerisce.
Un abbraccio a tutti. Giovanni
 
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view post Posted on 22/4/2024, 08:14
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Licola 22/4/2024


Raccontare

Raccontare, da contare nel senso di narrare, dal latino computare, calcolare, col rafforzativo ra-.

Mi piace tanto raccontare, vado a cercarmi l’etimo per capire.
Perché mi piace raccontare? Indago, è nella mia indole, ho questa fissazione di chiedermi il perché e di cercare la risposta.
Tutto è buono per chiarirmi le idee, anche, forse soprattutto, l’origine, l’etimologia forse mi aiuterà.
Bell’intreccio tra contare, inteso come lo usiamo noi a Napoli, “t’aggi’a cuntà nu fatto”, e contare nel senso matematico. Io poi ho anche la fissa dei numeri, chi sa se questo fatto di numerare, mettere in ordine, assegnare un posto preciso, non abbia a che fare proprio con la mia predisposizione al racconto. Penso proprio di sì.
E così, infarcito della mia tradizione partenopea, “Lu cunto de li cunti”, spero di continuare a raccontarvi e magari a tenervi uniti intorno a questo focolare virtuale.
Un abbraccio a tutti. Giovanni
 
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view post Posted on 22/4/2024, 12:28
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per quanto mi riguarda... ci puoi contare, Giuvà!
 
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view post Posted on 23/4/2024, 07:44
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Bravo Lucio, grazie per la tua partecipazione.
A noi così ci piace, partecipare e stare insieme.
Mia madre si avvicinava ai cento anni e disse che per lei andava bene, ma voleva stare con noi un altro poco ... se ne è andata che aveva compiuto i centodue ...
 
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view post Posted on 23/4/2024, 08:26
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Licola 23/4/2024


23 aprile

A ciascun giorno il suo festeggiamento.
Ho scoperto che oggi si festeggia il libro.
È giusto dare risalto a tutto ciò che ci accompagna, mi dispiace per “l’unghia incarnita” alla quale credo non sia ancora stata data una giornata specifica per festeggiarla. O mi sbaglio?


Direbbe Eduardo: “Viene quell’abbondanza di sazietà che poi finisce che fa schifo”.
Ecco, tanto per esprimere cosa ne penso sui mille festeggiamenti organizzati dalle varie industrie di cioccolatini; ora anche gli editori si sono messi al passo.
Per me oggi è sufficiente festeggiare mio nipote Giorgio, oggi è la festa del santo di cui porta il nome.
Mi piace però ringraziare il mio compagno di viaggio, il libro. Ho incominciato con “La scala d’oro”, ho continuato con Salgari, mi son comprato tutti i suoi libri uno alla volta alla UPIM, con le paghette che papà ci dava. Da adolescente il passaggio alla letteratura adulta, il mio caro amico e compagno di classe Sergio mi diede da leggere “Niente di nuovo sul fronte occidentale” di Erich Maria Remarque.
Da sempre un libro mi ha accompagnato, leggo con lentezza, ma con grande piacere, negli intervalli tra un libro ed un altro mi sento spaesato, devo accelerare la fase di scelta, non so stare senza un libro che mi aspetta.
E così, tanto per non sentirmi troppo sprucido e fuori dagli schemi: buona giornata del libro a tutti.
Un abbraccio a tutti. Giovanni
 
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view post Posted on 24/4/2024, 08:58
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Licola 24/4/2024


Giorni perfetti

Con la tazza del latte tra le mani guardo Ischia, al primo cucchiaino di corn flaches interrogo l’Epomeo, ha il cappello di nuvole? Come sarà la giornata?
Mi allontano poi per continuale l’impegno quotidiano.


Come non ripensare a Hirayama nel meraviglioso “Perfect Days” del grande regista tedesco mio coetaneo Wim Wenders?
Io come il protagonista, io che ripeto la mia azione liturgica, io che mi faccio prendere da ciò che mi circonda, ma che mi piacerebbe avere “il minimalismo gentile” del protagonista del film.
Un film che più ci ripenso e più mi piace, di una tale narrazione realistica del particolare che sfocia assolutamente nell’onirico.
Il regista ci regala infine un’indicazione: “la frase topica del film è la risposta data dal protagonista alla giovane nipote, quando fatica a godersi il presente e lo zio le ricorda sorridendo “Un’altra volta è un’altra volta, adesso è adesso”.
Un abbraccio a tutti. Giovanni
 
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view post Posted on 26/4/2024, 07:29
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Licola 25/4/2024


Prova

Anch’io voglio liberarmi, ed oggi mi sembra il giorno adatto.

La mia speranza è di liberarmi dal mezzo, in questo caso il PC, vorrei continuare il mio impegno quotidiano nel raccontare quel che mi passa per la testa, ma senza esser necessariamente legato al computer, vorrei magari farlo dal cellulare.
La cosa mi riesce ostica in quanto usando Outlook, non riesco dal telefono ad accedere ai gruppi con gli elenchi dei contatti.
Oggi farò l’ennesima prova, vedremo se le cose andranno a buon fine.
Scusate quindi se ci saranno disguidi.
A’ bon’e Ddio.
Un abbraccio a tutti. Giovanni
 
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view post Posted on 26/4/2024, 07:55
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Licola 26/4/2024


Siamo seri

Ho l’idiosincrasia per le commemorazioni; i festeggiamenti che dovrebbero riunire tutti intorno ad una coinvolgente emozione, si deteriorano creando divisioni e faziose prese di posizione.
Non siamo ancora pronti, come per tante altre cose dobbiamo percorrere ancora tanta strada.
Limitiamoci a parlarne per serbarne il ricordo, tramandiamo gli eventi come esperienze vissute, studiamone le conseguenze, lasciamo alle generazioni nuove la memoria, le deduzioni saranno loro a trarle.
La retorica non mi piace da dovunque essa provenga, è una forma vuota, pronta ad afflosciarsi nel momento in cui viene dismessa da chi la ha utilizzata.
Basta proclami e comizi, quelli, lo sappiamo, sono solo prassi sgamate per racimolare consensi elettorali.
Mi sembra che fatti importanti della nostra storia, manifestazioni per un giorno solenne, vengano snaturati, degenerandoli a insipidi divertimenti con al posto dei cioccolatini per l’innamorato i tremendi panini con wurstel.

Perdonnez moi
Un abbraccio a tutti. Giovanni
 
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view post Posted on 27/4/2024, 08:19
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Licola 27/4/2024


Che bello

Un giorno l’occhio di bue illumina Monte di Procida, ne distinguo le casa, un altro il fianco scosceso dell’Epomeo, la zona sovrastante Casamicciola. Questo succede col tempo incerto, il cielo coperto di nuvole mi lascia nel grigio, il sole filtra e mi indica dove devo guardare.
È una vista affascinante.
C’è poi la giornata di sole, l’Epomeo sgombro da batuffoli bianchi, la volta celeste è finalmente celeste, niente sfilacci di ovatta, le tinte sono pastello e per il mare è stata usata la stessa tinta del cielo.
Per la bella giornata invernale, viene usato il filtro polarizzatore, le colorazioni sono nette, cariche della loro gamma ben definita, il mare è azzurro intenso come il cielo ma con una diversa tonalità, i fianchi del monte hanno da raccontare le pieghe dei loro scoscendimenti, i canaloni, i declivi erbosi, c’è bisogno di dar mano a tante sfumature di verde.
Questo è il mio primo impegno mattinale.
Una volta in piedi, rispondendo all’imperativo categorico della sveglia mattutina, devo guardar fuori, con la scusa di interrogare, cercare, voler sapere, guardo, guardo e basta, mi prendo un altro po’ di pausa prima del da fare.
Faccio un po’ come il protagonista di “Perfect days”, di cui vi ho parlato tre giorni fa, al mattino, uscendo di casa, la prima cosa da fare era per lui guardare il cielo ed ammiccare un leggero sorriso. Ecco, mi rifaccio gli occhi dopo l’intervallo notturno, devo però prestare attenzione a ricordarmi la cosa più importante: fare un sorriso.

Un abbraccio a tutti. Giovanni
 
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view post Posted on 28/4/2024, 08:13
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Licola 28/4/2024


Come le scatole cinesi

Come nelle scatole cinesi anche i nostri secondi sono contenuti nei minuti che sono contenuti nelle ore che sono contenute nei giorni che stanno nei mesi che hanno un contenitore che chiamiamo anno il quale viene inglobato nel lustro, contenuto nel secolo e chi più ne ha più ne metta.

A ciascuna frazione di tempo le sue ripetitività e, partendo dal battito cardiaco, giungiamo a uno degli appuntamenti annuali.
Ieri abbiamo ripiegato il telone ed abbiamo messo in funzione la piscina.
È uno di quei fatti che coinvolge tutta la famiglia e ciascuno la vive a suo modo, nel fare: chi prende l’occorrente riposto l’anno scorso, chi lava, chi mette in funzione l’idropulitrice e il robot, chi provvede ad immergere i piedi nell’acqua per saggiarne la temperatura, mio nipote Giovanni; ciascuno poi la vive a suo modo nelle emozioni, i ragazzi son pronti al primo tuffo strafregandosene dell’acqua gelida, gli adulti pregustano il piacere della stagione calda che torna con le sue promesse di vacanze incontri e riposo, i vecchi ringraziando Iddio di avergli fatto vedere una nuova bella stagione.
E come nelle scatole cinesi salto da un contenitore all’altro del mio tempo, cercando di non farmi distrarre dal suo trascorrere per vivermi le cose che vivo.
Un abbraccio a tutti. Giovanni
 
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view post Posted on 29/4/2024, 08:40
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Licola 29/4/2024


Quel tipo che

In questo era un po’ mascolina, non riusciva a guardare un uomo senza immaginarne il sesso.
Lo guardava di sfuggita, senza dare troppo a vedere, ma presto si formava un’idea precisa, indovinava il suo corpo con tutte le parti ben in evidenza, le piaceva raffigurarsi le cosce e poi il culo, apprezzava quelli muscolosi, non le mancava la fantasia e di certo anche l’esperienza per riuscire a creare nella sua mente una rappresentazione dettagliata di ciò che l’osservato aveva in serbo tra le gambe.
Le piacevano sì le carezze, ma ad un certo punto la stancavano, non che la infastidissero di per sé, le veniva semplicemente quel senso di fastidio per l’attesa disattesa, la sua mascolinità si faceva strada e non voleva che si desse altro tempo al tempo, pretendeva la concretezza del desiderio che fin ora risultava ancora inappagato.
La poverina portava nella sua impronta mascolina l’incapacità a chiedere, avrebbe voluto prendere, e la sua azione impetuosa veniva fraintesa e i suoi partner sempre premurosi placavano il malinteso furore con pregiudizievoli eroiche azioni consolatorie che ne scoraggiavano la brama.
Era piccola, ben fatta, dall’aspetto delicato con le tinte chiare di pelle, capelli ed occhi, semplice nelle espressioni e dalla parvenza disponibile, una donna da rispettare, da amare con delicata attenzione ed il cui aspetto spingeva a rivolgerle un’educata considerazione, anche nella passione amorosa.
Questo insieme di fattori non le rendevano certo la vita facile, lei poi non si chiedeva il perché di ciò che le accadeva, non era quel tipo che cerca spiegazioni, viveva vivendo a pieno, le sue storie andavano avanti numerose, non la appagavano, soggiaceva perciò al desiderio inesaudito negli incontri accettati con la speranza di …
Fu così che alla fine diventò una buona moglie ed un’ottima madre di famiglia, aggiungendosi a tutte le donne inappagate e frustrate, eppure madre natura l’aveva dotata di tutte le caratteristiche giuste per vivere una vita di spensierata dabbenaggine, era un uomo sbagliato, ma le piacevano gli uomini, non le donne, solo che gli piacevano gli uomini come a questi ultimi piacevano le donne.
Decise poi di lasciar perdere tutto, continuò a guardare gli uomini tra le gambe, di sfuggita, che nessuno se ne accorgesse.
Si scelse un compagno tranquillo e decise di punto in bianco di continuare le sue inclinazioni solo nelle sue fantasie utopiche.
Fu allora che l’incontrai, il suo sguardo furtivo mi raccontò tutto.

Un abbraccio a tutti. Giovanni
 
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view post Posted on 30/4/2024, 08:42
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Licola 30/4/2024


Faccio ciò che voglio

Elementare Watson!
Come potrebbe esser diverso.
Sono convinto, penso ormai lo sappiate, che ciascuno di noi sceglie la sua strada, senza se e senza ma, poi ci divertiamo con “la colpa è sua”, “io non volevo”, “non è stata colpa mia” e via discorrendo.


Questo dell’autodeterminazione è un argomento sensibile per me, mi porta dritto dritto al “Libero arbitrio”.
Insisto, di tanto in tanto ci ritorno, perché? Chi voglio convincere? Voi? O più probabilmente me stesso?
L’autodeterminazione “Atto con cui l’uomo si determina secondo la propria legge, in opposizione a ‘determinismo’, che assume la dipendenza del volere dell’uomo da cause non in suo potere. L’a. è l’espressione della libertà positiva dell’uomo e quindi della responsabilità e imputabilità di ogni suo volere e azione.” A quanto detto dalla Treccani, aggiungo anche il risvolto positivo di responsabilità ed imputabilità, attribuzione di merito per la scelta che porta a risultati positivi.
Se dico “sono stato fortunato”, lo dico per celia, ma sostanzialmente penso che sono stato capace ed oculato nella scelta giusta. Per lo stesso motivo non mi sentirete mai dire “sono stato sfortunato”.
Bene, abbiatevi una buona giornata, fate ciò che vi aggrada e siatene contenti.
Un abbraccio a tutti. Giovanni
 
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view post Posted on 1/5/2024, 08:14
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Licola 1/5/2024


Mi piace tanto

Tu, tu mi parlavi di frontiere
Di finanzieri e contrabbando
Mi scaldavo ai tuoi racconti
"E mio padre sì" tu mi dicevi
“Quassù in montagna ha combattuto”
Poi del mio mi domandavi
Ed io pensavo a casa
Mio padre fermo sulla spiaggia
Le reti al sole, i pescherecci in alto mare
Conchiglie e stelle
Le bestemmie e il suo dolore
Ivan Graziani “Lugano addio”


Il racconto mi piace tanto, sì mi piace riceverlo e donarlo, il racconto mi scalda.
Mi piace tanto pensare all’atmosfera che il raccontare crea.
Immagino i racconti intorno al braciere, quelli degli anziani durante il “filò” in inverno nelle calde stalle, anche gli animali restavano in ascolto, i racconti nelle osterie fumose, quelli degli “strologhi” che guardano il mare e ripetono storie mai vissute, i racconti nel bar di “caramea” di chi ha preso il fungo più grande, i racconti del “raccontatore” a Marrakesch che accovacciato, incanta il cerchio di persone che lo ascoltano in silenzio. Mi piacciono i racconti dei tempi che furono, quelli che il mio barbiere riporta nel mio presente di allora accompagnandoli con la colonna sonora del ticchettio delle forbici che salivano sul mio collo a sfumare verso l’alto, i racconti che il dottore Pagano il sabato mattina mi rivelava della sua giovinezza, quelli ascoltati dal dottore Buonocore a Meta, accompagnati dall’etichetta nera di “O’ Giuvannino camminatore”.
Tutto questo ed altri mille racconti che ho voluto ascoltare e farne tesoro, mi spinge a raccontarvi, è un filo conduttore del mio essere a cui non voglio venir meno.
Racconterò fin quando mi riuscirà, ma forse anche dopo.
Un abbraccio a tutti. Giovanni
 
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48 replies since 1/4/2024, 08:05   352 views
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