Le stronzate di Pulcinella

LE MUTANDE FEMMINILI E LA LORO STORIA NEL CORSO DEI SECOLI

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view post Posted on 1/10/2011, 09:03
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Pulcinella291 Forum

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Anticamente, le mutande erano un indumento tipicamente maschile, solitamente in lino e di lunghezza variabile a seconda della moda del periodo. Nel Trecento ad esempio con l'accorciamento della veste maschile sotto all'inguine, le mutande erano cortissime, e bastava che un uomo si piegasse per poterle vedere. Le donne solitamente non portavano mutande ma la camicia.
Poi nel corso dei secoli le mutande sono entrate ed uscite dai guardaroba delle donne, ma fino al '700 erano considerate un indumento sconveniente.
Caterina de'Medici, nel '500, ne introdusse l'uso tra le nobildonne: inventò dei mutandoni con la funzione di coprire le gambe delle signore durante l'equitazione. Questa moda si diffuse tra gli ambienti nobiliari europei, ma, ben presto, le mutande divennero uno strumento di seduzione: erano confezionate con tessuti d'oro e d'argento, ornate da ricami e pietre preziose. Indossarle divenne, quindi, un segno di eccessiva frivolezza e libertà di costumi. La chiesa le osteggiava reputandole un capo osceno e libidinoso.Sempre nel '500 divennero un indumento tipico delle prostitute: le autorità veneziane le imposero alle cortigiane per questioni igieniche e di decoro pubblico. Si chiamavano “braghesse” a Napoli era chiamata "vrachessina), il popolino in breve le soprannonimò “briglie da culo”.

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ed erano lunghe fino al ginocchio, spesso ricamate e impreziosite da nastri. Le prostitute ne fecero un simbolo del loro mestiere: le lasciavano intravedere attraverso gli spacchi delle gonne o le mostravano tirando su le gonne attraverso un sistema di fili. Per questo, quasi scomparvero tra le aristocratiche: si stima che all'inizio del '700 le portassero solo 3 nobildonne su 100. negli anni successivi, tuttavia, tornarono a diffondersi fino ad entrare nel guardaroba della gente comune.Le mutande femminili entrarono nell'uso comune piuttosto tardi. All'inizio dell'Ottocento, diventarono, pur fra molte resistenze, parte della biancheria femminile. Il modello era formato da lunghe brache tubolari accuratamente nascoste.

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Era vietato pure nominarle e le si chiamava tubi della decenza. Assieme alle mutande proliferò la biancheria intima, bianca e ornata di pizzo. Essa era tuttavia riservata soprattutto alle signore, e solo all'inizio del 1900 entrò anche nell'uso delle classi popolari.

La mutanda nell'800


Durante l'Ottocento solo alle bambine era dato girare con la gonnella corta e le mutande bene in vista; si trattava di un primo tentativo di creare una moda infantile, che mai era esistita prima di allora. Coll'andar del secolo le mutande si accorciarono e arricciarono. Con l'avvento della celebrata donna fatale la biancheria assunse tonalità più erotiche, e addirittura le mutande si mostrarono, appaiate a calze nere, nello sfrenato ballo del can can

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Negli anni 1920 le mutande diventarono corti pagliaccetti, per poi accorciarsi sempre di più fino agli anni Sessanta, quando la minigonna obbligò ad usare slip di piccola taglia. Sebbene questo indumento sia generalmente considerato necessario sia per gli uomini che per le donne, non tutti portano le mutande. In particolare le donne di spettacolo prefericono talvolta rinunciarvi specie sotto certi abiti da sera, per evitare che l'intimo risulti visibile.

La Mutanda oggi


Oggi, la donna non acquista mutande o slip esclusivamente per nascondere le proprie parti intime o per celare le zone considerate quasi una vergogna, ma l’ utilizzo e la mentalità intorno ai capi di abbigliamento intimo femminili è radicalmente mutata.

Lo slip è diventato un capo che aiuta a sentirsi più femminili e più attraenti sia con la donna stessa che nell’ incontro con l’ altro sesso. Slip, perizoma, brasiliana, culotte, tanga, tanti sono i modelli proposti, tutti molto più curati e in grado di esaltare la femminilità di ogni donna.
Se i modelli più attuali tendono a rispondere al bisogno di sensualità, tanto diverso da quello più pudico del passato, è anche vero che le nostre nonne o comunque le donne di una certa età scelgono ancora oggi di indossare i modelli più classici
Se i modelli più attuali tendono a rispondere al bisogno di sensualità, tanto diverso da quello più pudico del passato, è anche vero che le nostre nonne o comunque le donne di una certa età scelgono ancora oggi di indossare i modelli più classici.

I mutandoni sono ancora facilmente trovabili nelle mercerie di ogni città, sebbene i negozi di intimo più diffusi tendono a ridurre la vendita di questa tipologia e ad offrire modelli in coordinato nelle più svariate fantasie e per i gusti più sofisticati.

Oggi, anche nel linguaggio comune, è piuttosto raro sentire il termine “mutandone”, termine che è stato abbandonato e sostituito dal generico “slip”. Grazie ai passi fatti dalle donne, oggi acquistare uno slip non fa sentire più a disagio nessuno e ciò che prima era motivo di imbarazzo sembra esser diventato un accessorio di gran moda


LE MUTANDE FEMMINILI DI OGGI


La varietà è davvero vastissima: si va dallo slip classico al perizoma sgarbatissimo ed essenziale. Vediamo di conoscere meglio le caratteristiche di ogni tipologia:

■Guaina:

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consiste in una mutanda che riesce a contenere pancia, fianchi e sedere delle donne dalla forme più abbondanti. Se dal punto di vista estetico peccano un po’, il lato funzionale è davvero insuperabile. Una buona guaina riesce a ridurre la circonferenza dei fianchi e le forme che, nei vestiti più aderenti, possono risultare eccessive.

■Culotte:

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il termine, di origine francese, sta ad indicare la mutanda che scende lungo i fianchi per fermarsi appena sotto i glutei. Essa può essere realizzata in diversi tessuti, dal cotone alla seta al pizzo, e ha il pregio di essere particolarmente coprente nei casi, in cui, ad esempio, si indossi un pantalone piuttosto trasparente. L’ effetto coprente è garantito senza trascurare la sensualità: i modelli più sfiziosi sono affascinanti e sexy tanto quanto i modelli di slip più sgambati.


Modelli di mutande più diffusi


Oltre i modelli appena citati, il mondo della lingerie femminile è stracolmo di altre tipologie di slip. Vediamo quali sono quelli più utilizzati tra le donne. Da quasi ormai dieci anni è scoppiato il boom della biancheria intime ricercata e raffinata, da adattare alla tipologia di abbigliamento che si indossa, evitando di creare pieghe e antiestetici cuscinetti.

Tra questi accessori, quello attualmente più diffuso, soprattutto tra le più giovani è certamente il perizoma.

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Esso,a differenza del classico slip,è formato da una sottile striscia di tessuto nella parte posteriore che va nascosto tra le natiche. In questo modo, i glutei rimangono scoperti e anche con il pantalone più aderente e trasparente, non si intravedrà alcun segno dello slip.

La comodità del perizoma abbastanza è soggettiva: ci sono donne che riescono a portarlo indistintamente qualsiasi abbigliamento abbiano, e donne, che , invece,non riescono a sopportarlo per più di un paio d’ ore. Certamente quando bisogna indossare un abito attillato o un pantalone che enfatizza le curve, scegliere di indossare il perizoma è una scelta mirata.

Oltre ai modelli con la sola striscia posteriore,molto diffusi sono anche quelli che, invece della striscia, sono provvisti semplicemente di un sottile filo.

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Oggi i perizomi sono molto in uso tra la popolazione femminile, cosa che, invece, fino a qualche decennio fa, era assolutamente poco diffusa.

Per chi non ama indossare il perizoma e non vuole per questo rinunciare ad essere sexy, esiste un’ alternativa altrettanto valida: la brasiliana. Essa può essere considerata un ottimo compromesso tra lo slip classico e i più striminziti perizomi.

A differenza di quest’ ultimo, nella parte posteriore la brasiliana è dotata di un triangolo che copre soltanto una piccola porzione di glutei. Per molte donne, la brasiliana risulta tanto gradevole esteticamente quanto pratica e confortevole, ideale da indossare per tutte le occasioni

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