Il napoletano sostitú il latino nei documenti ufficiali e nelle assemblee di corte a Napoli, dall'unificazione delle Due Sicilie, per decreto di Alfonso I nel 1442 e per oltre un secolo fu la lingua ufficiale del regno.
Nel XVI secolo il re Ferdinando il Cattolico impose il castigliano come nuova lingua ufficiale e il napoletano di stato sopravviveva solo nelle udienze regie, negli uffici della diplomazia e dei funzionari pubblici.
Il cardinale Girolamo Seripando nato a Troia(FG), nel 1554, stabiĺ poi che in questi settori venisse sostituito dal volgare toscano.