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Caro Pulcinella,
si tratta indubbiamente di vicende tristi e sconvolgenti. Come consulente del reparto di malattie infettive-HIV ho sentito diverse storie simili. Ricorda, tra l'altro, che l'origine della malattia si fa risalire al comportamento di uno steward canadese, che, in un solo week end pare si sia sessualmente incontrato con 300 (!) uomini, contagiandoli tutti. Il contagio da HIV non è facilmente accettabile dal punto di vista psicologico,per molti e intuibili motivi. Per alcuni, già disturbati psichicamente oppure fragili nella loro immaturità emotiva, l'infezione rappresenta un insopportabile vulnus narcisistico. Ne risulta un comportamento vendicativo, una sorta di scarico:"Anche altri devono avere quello che ho io". Altre volte il comportamento è dettato da cinismo sadico. Avrai letto che il Talluto ha contagiato non solo quelle 40 donne, ma anche un uomo e un bambino. Sarei curioso di leggere la eventuale perizia psichiatrica di questo individuo. Forse, ma non sarebbe affatto una giustificazione, ha voluto scaricare in questo modo la rabbia per una menomazione acquisita. Tante volte ho sentito di persone che, una volta conosciuta la loro sieropositività, si sono preoccupati di avvisare tutti quelli che avrebbero potuto contagiare. Altri ancora hanno rinunciato completamente ad una vita sessuale per paura di contagiare altri. E poi si trovano questi individui che, forse, riescono a sentirsi ancora "potenti" solo se spargono il male. Ecco, non senza un pizzico di emozione, ti ho fornito alcune possibili spiegazioni. Credo che col contributo degli altri utenti del forum continueremo la discussione. Un abbraccio affettuoso. Aggiungo che, per fortuna, il contagio riguarda l'HIV. la sieropositività che deriva non è ancora AIDS, che sarebbe malattia conclamata e gravissima. Attualmente la sieropositività non sfocia quasi più in AIDS, grazie alle nuove terapie con farmaci anti-retrovirali. Questo, ovviamente, non sminuisce la gravità del comportamento di quella persona. |