Le stronzate di Pulcinella

Posts written by Winilio

view post Posted: 19/5/2017, 21:27 auguri a nonno Winilio - EVENTI E NOTIZIE
Grazie, spero di essere all'altezza, come mi sono sforzato di essere coi figli.
view post Posted: 19/5/2017, 21:06 Parlare tra sé e sé è davvero da matti? - L'ANGOLO DELLO STRIZZA CERVELLI:a cura del dr. Tommaso Longobardi (winilio)
Il parlare ad alta voce dei cosiddetti matti deriva dal fatto che la realtà esterna è confusa con quella interna e il pz vive dentro di sé le relazioni che altri, i sani, vivono fuori di sé.
Altro è il parlare tra sé e sé :quello, come scrive giustamente Sefora, è conservatore di una buona attività cerebrale, aiuta la concentrazione e la progettazione. In altre parole aiuta ad essere presenti a se stessi.
Altro ancora è il parlare a voce alta: diciamo che normalmente si fa poco o niente e che quando si fa di più la cosa denota un surplus di tensione interna.
Perché qualcuno ad un certo punto smette di parlare anche con se stessi? Beh, quello è un segreto di Pulcinella.
view post Posted: 19/5/2017, 19:43 auguri a nonno Winilio - EVENTI E NOTIZIE
Vi ringrazio tutti, è un'esperienza nuova ( ammazza che originalità. ..), molto coinvolgente (come sopra )Insomma, che bello!
view post Posted: 10/5/2017, 22:19 Cosa significa sognare due vie in un periodo cosi difficile? - INTERPRETAZIONI E SIGNIFICATO DEI SOGNI( se sogni una farfalla)
Cara Sweetie,
premettendo, come faccio sempre, che i sogni sono quanto di più nascosto e intimo una persona possa esprimere ( non raccontare mai un sogno ad una persona esperta di sogni se non vuoi far conoscere la tua parte più profonda), devo dire che il simbolismo è chiaro, anche troppo. Lei non è d'accordo con lei stessa intorno alla decisione presa di lasciare il suo (ex) uomo. Fin qui nulla di particolare, la lettura è facile. Per spiegare, però, compiutamente il sogno occorrerebbe sapere quali sono le condizioni imposte da lui e che tipo di relazione avevate. Intendo: nella relazione quali erano, diciamo, le linee di forza? Chi dettava la relazione stessa? Era una relazione franca o sofferta, ancorché con chimica e attrazione notevoli? Lei è una persona arrendevole o, al contrario, orgogliosa e puntigliosa? Le condizioni imposte da lui erano eticamente accettabili? Ecc. ecc. Senza queste, e altre informazioni la spiegazione del sogno può essere quella minima soltanto, esposta all'inizio.
Se crede può contattarmi con un messaggio privato.
Saluti cordiali da
Winilio ( lo strizzacervelli)
view post Posted: 28/4/2017, 21:50 i dittatori e il disturbo narcisistico di personalità - L'ANGOLO DELLO STRIZZA CERVELLI:a cura del dr. Tommaso Longobardi (winilio)
Non è il potere a indurre il disturbo narcisistico di personalità, piuttosto il contrario. Non tutti i dittatori, però, soffrono di questo disturbo, anche perché esso spesso è limitante, non rende efficaci nel regime dittatoriale. Il disturbo funziona se ad esso si associa una struttura paranoide o paranoica di personalità. I più grandi dittatori sono stati e sono paranoici. Erdogan, per fare un esempio, sarà pure narcisista, ma non ha un vero disturbo. Il narcisismo è uno spettro, copre cioè una gamma di modi di essere e di comportarsi.
In definitiva, e per essere meno criptici, i dittatori sono spesso narcisisti, ma poche volte disturbati. Quasi sempre paranoici, per motivi lunghi da spiegare.
Buon week-end a tutti,
Winilio.
view post Posted: 31/3/2017, 18:54 Sogno bambina bionda sconosciuta entra a casa - L'ANGOLO DELLO STRIZZA CERVELLI:a cura del dr. Tommaso Longobardi (winilio)
Ritorno al pc dopo un po'di tempo, assente per motivi personali.
Il sogno si spiega con la storia della persona che lo sogna. Anche se il simbolismo onirico ha caratteri generali o addirittura universali. Io potrei sognare una bambina bionda ecc ecc ela spiegazione del mio sogno sarebbe diversa. Dovrebbe essere intuitivo,visto che ognuno è diverso da un altro. Se qualche volta ho potuto,o creduto di potere, azzardare una interpretazione, magari parziale, in questo caso non mi sento di dire nulla. L'esperienza mi dice che faccio bene a fidarmi del mio intuito e cioè che si tratta di una cosa molto sentita dal suo inconscio. Meglio non tentare interpretazioni.
Buon weekend a tutti.
Winilio.
view post Posted: 19/3/2017, 13:23 Sogno bambina bionda sconosciuta entra a casa - L'ANGOLO DELLO STRIZZA CERVELLI:a cura del dr. Tommaso Longobardi (winilio)
Buongiorno,
sono in grande difficoltà con questo sogno: innanzitutto per quello che ho sempre sostenuto e cioè che un sogno non si spiega in sé, ma in relazione a chi lo fa. In secondo luogo perché questo sogno è pieno di elementi da decodificare. In terzo luogo perché sembra che la storia sia stata resa comprensibile dalla ragione, nel senso che sia diventata "racconto". Ci vorrebbero più elementi di conoscenza di chi lo ha fatto, la semplice spiegazione dei simboli non basta.
Buona domenica da
Winilio.
view post Posted: 9/3/2017, 11:52 Sognare di uccidere - L'ANGOLO DELLO STRIZZA CERVELLI:a cura del dr. Tommaso Longobardi (winilio)
Buongiorno,
il sogno di uccidere è frequente, può capitare a chiunque e non significa, naturalmente,per forza intenzione omicida, tanto più se la persona in oggetto è già deceduta.
È sempre difficile interpretare un sogno con così pochi elementi (un sogno non si spiega mai in sé, ma sempre in relazione a chi lo fa),ma mi sembra di cogliere in questo racconto elementi di amore, di dolore, di desiderio di protezione. Mi sembra un tentativo di combattere il dolore per la morte e per il tipo di morte di una persona cara :"Se ti uccido io e nascondo il corpo neutralizzo la brutalità della tua vera morte".
È un'ipotesi, chi ha scritto potrà verificare se essa gli comunica qualche emozione.
Cordiali saluti,
Winilio.
view post Posted: 26/2/2017, 21:51 la gerontofobia e la patofobia:come superarle? - L'ANGOLO DELLO STRIZZA CERVELLI:a cura del dr. Tommaso Longobardi (winilio)
Vedi, cara Aurora, io credo di aver risposto anche al tuo ultimo quesito, cioè come fare a superare i timori. Per come la vedo io, quando una cosa è ineluttabile bisogna sforzarsi di accettarla; può essere più o meno difficile, ma è il modo giusto per conviverci. Che si utilizzi la fede e si confidi nell'aldilà, oppure si pensi alla morte come la fine di tutto, resta il fatto che siamo destinati ad invecchiare. E' inutile averne paura, si ottiene solo di invecchiare peggio. La vecchiaia ha anche punti a suo favore, su questo credo siamo d'accordo tutti, e su questo bisogna puntare. La vecchiaia può essere paragonata al momento in cui il pescatore rientra in porto dopo una lunga battuta di pesca. Cosa avrà nella rete? Quanto potrà essere orgoglioso del suo essere andato per mare? Quanto avrà operato affinchè il viaggio sia stato buono( quanto ha protetto ill suo corpo, che ora gli presenta inesorabilmente il conto?) Non ci sono modi esterni o magici per superare queste paure. I cinesi dicono: "Se c'è rimedio di che ti preoccupi? E se non c'è rimedio, di che ti preoccupi?
Cerchiamo di seminare bene in vista della vecchiaia, utilizziamo buone reti e andiamo per i mari giusti e potremo rientrare nel porto stanchi, ma soddisfatti di noi. E gli altri ci riconosceranno questa soddisfazione.
Buona settimana a tutti,
Winilio.
view post Posted: 24/2/2017, 22:48 la gerontofobia e la patofobia:come superarle? - L'ANGOLO DELLO STRIZZA CERVELLI:a cura del dr. Tommaso Longobardi (winilio)
Il vecchio e la vecchiaia: da Terenzio, passando per Cicerone fino ai giorni nostri.

Cercandola sul dizionario, “vecchiaia” significa letteralmente “fase più avanzata del ciclo biologico della vita, nella quale si manifestano vistosi fenomeni di decadenza fisica e un generale indebolimento dell’organismo” e così, più o meno, la pensavano i latini, poiché, la parola da cui deriva, appunto, “vecchiaia”, oltre al medesimo significato, ha come sinonimi ”tristezza, malinconia”. Terenzio diceva “senectus ipsa est morbus”, “la vecchiaia è per se stessa una malattia”, al contrario di Cicerone, che loda “quella vecchiezza salda sui fondamenti posti nella giovinezza” e che esalta i vantaggi che la terza età può recare. Seneca, invece, in “lettere a Lucilio”, racconta all’allievo, nonché amico, di aver lasciato la vecchiaia alle sue spalle, perché si parla di essa come un’età stanca, ma non affranta.

Egli non avverte nel suo animo ciò che avverte nel corpo, questa è la sua età fiorita, e, per questo, si deve lasciare che “goda di un bene che è tutto suo”. E, mutatis mutandis, nel ventunesimo secolo la concezione di vecchiaia, che sia intesa come stato fisico, o d’animo, non è cambiata per niente. Essa, come tutte le cose, ha due lati della medaglia e Benozzo si prospetta, in un certo senso, su quello di Terenzio, sebbene da un punto di vista attuale. Egli definisce la vecchiaia come un “graduale declino, un lento approssimarsi alla morte, una moltitudine di individui dai capelli bianchi che non può più far parte del meccanismo produttivo”. Questo porta pensare che, quando Terenzio paragonò la vecchiaia ad una malattia, si sia fatto “trascinare”, anche se solo in parte, dall’improduttività a cui porta il soprannominato, e tanto temuto, “autunno della vita”. Perché, proprio come in autunno le foglie cadono e gli alberi si “spogliano”, così la vecchiaia “abbatte” l’individuo, lo lascia senza energie e lo prepara all’inatteso, e inevitabile, inverno. Ma davvero, ai giorni nostri, si deve avere paura di invecchiare? Ormai si parla di vecchiaia solo come improduttività, non come saggezza. Non esiste più la concezione che dominava tra i latini, non esiste più il rispetto verso chi ha quasi portato a termine quella “sfida” che comunemente si chiama vita. Perché la vita è una sfida, e, col passare degli anni, diventa sempre in difficile non lasciarsi abbattere, soprattutto se ci si trova da soli. Meletti, giornalista de “la Repubblica”, racconta della moltitudine di telefonate che arrivano al call center dell’azienda Berghelli, da parte di anziani, semplicemente alla ricerca di affetto il giorno di Natale. Anziani che, probabilmente, non avranno la fortuna, o sfortuna che sia, di vivere un altro Natale. Perché è vero che la vita è un dono meraviglioso, ma solo se goduto appieno. Viene da pensare a quei nonni che, dopo aver dedicato un pezzo della loro vita ai nipoti, ad occuparsi di loro, al primo stento vengono quasi “abbandonati” in una casa di riposo. Chevalier diceva che la vecchiaia non è così male, considerate le alternative. Ma a quale prezzo? Parlare di anziani, in molti giovani, suscita quasi una condizione di rigetto di matrice culturale. Ciò dipende sicuramente da una sorta di rottura, di falla generazionale che purtroppo è molto diffusa in una società falsamente ed ipocritamente evoluta. Prevale l’idea che se non si è funzionali, non si è utili. Tutto ruota intorno al lavoro, e sin da piccoli si punta ad uno ben retribuito. Si parla di “problem solving”, tutti sono, ormai, macchine. Non si da più peso agli insegnamenti degli antichi, ai valori, quelli veri, su cui è nata la nostra attuale società e, anche per questo motivo, gli anziani sono messi da parte. Non sanno cosa sia il computer, il marketing e per questo sono considerati poco importanti non solo dalla famiglia, ma anche da quel governo che hanno visto crescere e, per certi versi, anche morire sotto i loro occhi, quello stato per cui hanno combattuto anche due guerre, quello stato che ora priva loro anche di quella misera pensione che gli consentirebbe di andare avanti. Tolstoj diceva che “la vecchiaia è la più inattesa tra tutte le cose che possono capitare ad un uomo”, quasi come una disgrazia. E non sarà forse vero che la vecchiaia è il castigo di essere ancora vivi? A questo punto, sarebbe quasi doveroso dare ragione a Oliviero Toscano anche se, come diceva Marylin, “evitare la vecchiaia vorrebbe dire non completare la propria vita, non conoscersi veramente”
view post Posted: 13/2/2017, 13:00 la premorte e il famoso tunnel:paranormale o psichiatria? - L'ANGOLO DELLO STRIZZA CERVELLI:a cura del dr. Tommaso Longobardi (winilio)
Ha ragione, avevo tralasciato di rispondere a lei. In realtà, da quello che lei riferisce, nn mi sembra si tratti della stessa cosa.
Le risponderò in privato.
view post Posted: 13/2/2017, 12:23 la premorte e il famoso tunnel:paranormale o psichiatria? - L'ANGOLO DELLO STRIZZA CERVELLI:a cura del dr. Tommaso Longobardi (winilio)
Allo stato attuale delle conoscenze il fenomeno di cui si parla non è descritto né come paranormale, né come disturbo psichiatrico: si tratterebbe di uno stato di estrema stimolazione emotiva collegato a condizioni estreme cliniche. La descrizione che ne fanno i soggetti che hanno vissuto quello stato, è sostanzialmente sovrapponibile . Viene riferito un senso di grossa pace e di distacco emotivo, senso che rientra appena le condizioni cliniche migliorano.
view post Posted: 25/1/2017, 23:13 In che modo si attiva la razionalita del cervello dopo una delusione - L'ANGOLO DELLO STRIZZA CERVELLI:a cura del dr. Tommaso Longobardi (winilio)
La domanda è come al solito spiazzante, perché tende a contenere la risposta al suo interno. I commenti che ho letto sono convincenti e condivisibili. A Sefora, che ha fatto una bella argomentazione dico che cervello non è sinonimo di razionalità soltanto. In esso c'è tutto, compreso, ma è tutt'altro che poca cosa, l'accoglimento e lo sviluppo delle emozioni, tutte, compresa la grandissima emozione-sentimento che è l'amore.
Il cuore ha un cervello? Sissignore. L'intestino ha un cervello? Due volte sissignore, tanto è vero che si parla di secondo cervello. In altre parole si sta via via abbandonando il concetto di localizzazione selettiva delle funzioni del corpo( e con questa parola intendo tutto, psiche e soma) a favore di una concezione che vede la partecipazione di ogni parte del corpo per ogni cosa che accada in esso e nei suoi dintorni.
Sefora parla giustamente delle decisioni prese dal cervello per tacitare un'emozione, un sentimento, a volte per dichiararli conclusi; si riferisce, però, alla funzione della razionalità di temperare le emozioni, di avviarle a conclusione, di regolarle insomma. Che ci riesca o no è un atro discorso, come fa ben notare Marmari. Non raramente le emozioni o i sentimenti si impongono e persistono nonostante tutto. E quello è il momento in cui abbiamo bisogno di aiuto, di un amico o altro, perché un occhio esterno vede quelo che non vediamo noi dall'interno.
In definitiva, e ancora concordo con Sefora, le emozioni sono gestite dall'emozioni, la parte razionale della mente può solo cercare di guidarle. E' il suo compito e si chiama saggezza. A volte ci riesce.
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