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Presepi genovesi

Pochi sanno che la tradizione presepiale genovese risale agli inizi del XVII secolo e si sviluppa a tal punto da far sì che Genova si affermi, accanto a Napoli, come uno dei centri più attivi nella produzione di figure da presepe.

Il documento più antico che attesta l'esistenza di un presepe a Genova è costituito dalla cronaca manoscritta del convento carmelitano di Monte Oliveto, presso il sobborgo costiero di Multedo, datata 1610: viene documentato l'uso di manichini articolati e vestiti per un presepe, scandito nelle scene dell’Adorazione dei pastori, dell’Adorazione dei Magi e della Presentazione al Tempio. Quest'ultima veniva allestita attorno al 2 febbraio, quando la Candelora (l'usanza di benedire le candele, simbolo di Cristo “luce per illuminare le genti”) chiude il ciclo natalizio.

Tra le rappresentazioni della Natività più suggestive, il presepe del Santuario di Nostra Signora Assunta di Carbonara (detto “La Madonnetta”), il presepe biblico animato di Franco Curti presso l’Auditorium del Museo dei Beni Culturali Cappuccini, il Presepe del Museo dell’Accademia Ligustica di Belle Arti e il presepe artistico (sec. XVII) con figure del Maragliano e del Navone, situato nell’Oratorio del Santissimo Sacramento e San Bartolomeo di Staglieno.

Il presepe del Santuario di Nostra Signora Assunta di Carbonara, detto “La Madonnetta”presenta un centinaio di sculture lignee o in costume d’epoca (databili dal XVII al XVIII secolo) in un’ambientazione assai scenografica della Genova antica, dove si riconoscono chiaramente molti luoghi cittadini. Si può inoltre ammirare la ricostruzione di una tipica fattoria genovese nel paesaggio della Val Bisagno. Dal 1977 il presepe è allestito in maniera permanente e pertanto visitabile tutto l’anno. Il santuario è raggiungibile utilizzando la funicolare che dal centro cittadino (Largo Zecca), sale verso le colline del Righi, scendendo alla fermata “Madonnetta”. Il viaggio in funicolare offre senza dubbio un’occasione unica per godere di suggestive viste “verticali” tra le case e il mare.

Da non perdere, il presepe biblico animato di Franco Curti presso l’Auditorium del Museo dei Beni Culturali Cappuccini di Genova, Questo presepe ha oltre 70 anni di storia ed è stato esposto nelle principali città del nord-Italia. Realizzato negli anni trenta del ‘900 da un artigiano di Carmagnola, Franco Curti, ha una superfice di 40 metri quadrati e si conserva ancora con tutti i suoi meccanismi originali. Il presepe, composto dalla ricostruzione di Betania, Gerusalemme e Betlemme al tempo di Gesù, con i cinque quadri meccanici delle Profezie, conta oltre 150 personaggi in movimento, cadute d’acqua, vedute panoramiche orientali, degradanti cambi di luce e un sottofondo musicale. All’interno del Museo sono inoltre esposte, come tradizione, le statuine settecentesche a manichino della prestigiosa scuola di Anton Maria Maragliano e Pasquale Navone accompagnate da statuine popolari genovesi e napoletane.

Il Presepe del Museo dell’Accademia Ligustica di Belle Arti è uno dei presepi più piccoli al mondo. Una preziosa cornice in ebano e filigrana d'argento racchiude un rilievo di minuscole dimensioni (mm 84 x 62 x 16): raffinatissime figurine, modellate in cera bianca con una tecnica prodigiosa dal bavarese Johann Baptist Cetto, popolano i ruderi di un tempio che accoglie la Natività. Alberi e palme scandiscono la prospettiva della scena mentre in lontananza si scorge l’annuncio ai pastori sullo sfondo di una fantastica città turrita che domina un paesaggio lacustre.

Presso l’Oratorio del Santissimo Sacramento e San Bartolomeo di Staglieno il suggestivo Presepe artistico (sec. XVII) con figure del Maragliano e del Navone, di cui vanno segnalate in particolare la qualità dell’intaglio delle figure settecentesche e la ricchezza dei costumi dei Magi e del loro corteo.

Fonte: visitgenoa.it

Fotografie: web

Edited by marmari - 13/12/2023, 18:37

Spesso mi è capitato di sentire una cosa simile, soprattutto dopo aver ascoltato chi si vanta di condurre una vita senza alcuna concessione a qualcosa di assimilabile al vizio. Il vecchio medico dei miei suoceri, che era abbastanza gaudente, diceva "Vuoi mettere che bello quando i medici diranno, è morto, ma come era sano!"
Mi sa che avessero ragione le monache quando asserivano che tutto ciò che finisce in ismo non è buono. Infatti, salutismo e poi, comunque, si trapassa.

Che dire, da una parte c'è da sperarlo, visto l'imponenza del problema. Comunque, forse penso male, forse sono maliziosa, ma a me la rumenta fa solo venire in mente la discarica e gli affarucci che certi gentiluomini fanno. Poi, per quella sparsa in giro, tanto per essere politicamente corretti, dipende da tanti che sono diversamente educati.

Credo che sia un pregio. Complimenti!

Una poesia malinconica. Restano poche pagine e si guarda indietro. Si sa che non torna nulla, ma il rimpianto è forte. Si vorrebbe ancora passare il tempo a fare cose futili, inutili, ma che portano allegria e spensieratezza. E, invece, si ha una vita ordinata, cadenzata da orari e scadenze, tutto da rispettare. E il quaderno chiamato vita lo si cerca di scrivere in maniera metodica, ordinata, senza uno sbaffo, senza neppure una macchiolina. Ma che nostalgia di quando si poteva strappare una pagina, ce n'erano tante, e fare una barchetta oppure un aeroplano o qualsiasi altra cosa che facesse piacere e allegria.

Un bel quadro ed il paragone viene da sé.
A parte che quando si guarda dietro le spalle il paesaggio sembra sempre più bello, si ricordano solo le cose piacevoli, si desidera risentire il sapore di quei tempi. Quanto ci manca! Ma certamente avremo avuto pure noi i nostri problemini, che per allora ci saranno sembrati enormi. Però allora nessuno pensava di spostarci anche le pietruzze dal cammino per il timore che potessimo inciampare e sbucciarci le ginocchia. Anzi, un po' d'acqua, se possibile ossigenata, altrimenti quella del rubinetto, e poi via di nuovo. E così per gli altri problemi, si sbagliava? Si riparava, è normale no?
Oggi guai, non ci può essere problema, nessuna difficoltà deve turbare le giovani menti. E così si finisce male, molto.
Evviva l'allegria, che ripagava le difficoltà!

Uomo? Essere umano? Non direi. Chi fa cose così è capace di qualsiasi nefandezza e, pur avendone l'aspetto, non si può dire essere umano. Se è vero che ci creò a Sua immagine e somiglianza, non sono esseri umani, sono talmente poco da non aver neppure un nome che li determini.

E' la speranza di tutti. Ma perchè si avveri ci vuole impegno, tanto e costante. E chi si deve impegnare, innanzitutto, sono i genitori e le famiglie, perchè lì ci sono le radici di queste piantine che aspettano il loro tempo per fiorire.

Soliti uomini, senza pecca, senza un difetto...e certo, mica uno solo

Se ci si accontenta del contenitore. Ma è il contenuto a fare la differenza

Poesia simpatica e sottile
Bella questione. Ma questo è figlio di un politico? Mai fidarsi di chi fa mostra di fare cose per te, quasi come un sacrificio. Ipocriti!

Questo scritto rende pienamente ciò che può provare una donna che sceglie una vita con una persona sbagliata. Ed è solo una faccia del problema. È strano che nel 2000 avanzato si debba sempre assistere a casi simili, come anche a stupri e femminicidi come l'ultimo proprio di questo periodo.
E non v'è da scomodare i massimi sistemi, c'è piuttosto da chiedersi se la famiglia in primis, la scuola e lo stato facciano quello che si deve o no. Purtroppo, no, non sempre, non tutti, non abbastanza. E non mi riferisco a interventi psicoterapeutici per gruppi familiari, lezioni ad hoc, leggi draconiane apposite.
La famiglia è una realtà semidisttutta per teorie strampalate e/o pigrizia ed egoismo personale, la scuola non sta meglio della famiglia e spesso fa più l'ideologia che una sana educazione, lo stato, ahimè, sembra un pollaio in cui tutti beccano tutti. Nessuno che si ponga il problema di dare esempi sani, fattivamente non a parole vibranti ma vuote di senso.
E, questo è per le giovani, ricordate che l'amore non è mai fatto di violenza MAI!

Referenziata?

Scherzi a parte, ben arrivata. Guardati attorno, troverai molto di interessante.

Benvenuta!

Una poesia dedicata ad un elemento tra i più umili e utili, anzi, essenziali ed a ciò che la ospita. Senza acqua non si campa, tutti noi siamo per buona parte fatti di acqua.
E l'acqua ci accompagna giorno per giorno, sempre, tutta la vita, ci dà ristoro, mette allegria. Ed è bellissima l'immagine del sole che fa l'acqua d'oro e della luna che la fa d'argento, perché l'umile acqua è oro ed argento, è oro ed argento per la vita.
Ed ecco che la fontanella diventa il suo palazzo reale, anche se è in un vicolo.
Purtroppo le fontanelle sono sempre più rare, ormai non si riesce più a gustarne la bellezza.

Povera, ingenua ragazza. Non voglio giudicare nessuno, ma perchè tanti maschi hanno così paura delle donne? Perchè queste sono reazioni a paure: di essere surclassati, di misurarsi con qualcuno migliore di loro, di essere lasciati. Ho difficoltà a comprendere, o forse non c'è nulla da comprendere, è follia, malattia mentale. Chissà. Dottoressa Giulia, riposa in pace.