Le stronzate di Pulcinella

Posts written by sefora1

view post Posted: 30/1/2022, 12:17 PENSIERO DEL GIORNO - PENSIERI E AFORISMI
COME RENDERE L’UOMO SCHIAVO IN 5 PASSI:

1. Mantieni l'Uomo il più debole possibile.
2. Mantieni l'Uomo il più possibile nell'ignoranza e nell'illusione.
3. Mantieni l'Uomo il più spaventato possibile.
4. Mantieni l'Uomo il più infelice possibile.
5. Mantieni gli uomini lontani gli uni dagli altri il più possibile.


Osho
view post Posted: 30/1/2022, 12:10 Lettera agli insegnanti vaccinati in occasione della Giornata della Memoria - Foglietti sparsi
Lettera agli insegnanti vaccinati in occasione della Giornata della Memoria

Gennaio 27, 2022

Buongiorno cari colleghi,
da quando sono stata sospesa, il 22 dicembre, dopo 24 anni di insegnamento, non è passato giorno che la mia mente non viaggiasse anche solo per un momento, magari qualche secondo, ai bambini della classe che ho lasciato. Durante la giornata, immagino situazioni: cerco di ricordare la risata di Simone, gli occhi dolci e a tratti malinconici di Federico. Vado con la mente ai vestiti colorati di Melania, ai silenzi di Sonia, e ad altro ancora dove nessuno è lasciato da parte, dove ogni bambino che mi ha accompagnato in questi tre anni, si mostra davanti a me nel suo essere semplicemente se stesso.

Ma non è a loro, ai bimbi che ho lasciato il 22 dicembre – spiegando che, tornati dalle vacanze di Natale non mi avrebbero ritrovata perché ho scelto di non vaccinarmi – a cui voglio dedicare questa lettera. Non è a loro, perché a loro ho detto tutto, ma è a voi insegnanti che voglio rivolgermi, a voi che invece, dopo le vacanze di Natale, avete potuto rivedere i vostri bambini. Non dico riabbracciarli perché, sia mai, un abbraccio potrebbe portare con sé un virus, quindi meglio distanti, meglio stare diligentemente a quel metro che ben ci tutela (lo abbiamo proprio visto!) da ipotetici contagi.
Quella distanza, cari colleghi, non ha fatto altro che aumentare quella freddezza che oramai da due anni ha alimentato e nutrito le relazioni coi nostri alunni, facendoceli perdere per strada, giorno dopo giorno, quarantena dopo quarantena, schermo dopo schermo. I disinfettanti stanno uccidendo più anime che virus, e questo lo abbiamo permesso per troppo tempo.

Come vi ho detto, durante le mie giornate il mio pensiero spesso devia sulla quotidianità che fino a poco tempo fa ho vissuto nella classe, ma oggi più che mai la mia mente vaga a tutti quegli anni che, come oggi, avviene la commemorazione della Shoah. Ricordo le mie giornate coi bambini, nello spiegare ma anche nell’accompagnarli, gradualmente, alla comprensione di quel momento storico. Quante situazioni non ho saputo gestire, quante domande mi hanno messo con le spalle al muro, quante risposte silenziose ho dato perché troppo cariche di imbarazzo. L’imbarazzo di chi, davanti agli occhi di un bambino, deve spiegare, raccontare, perché le persone si sono odiate, discriminate, uccise, solo perché diverse tra loro. Diverse per un credo, per una etnia, per un orientamento sessuale, per religione. E quanti silenzi a volte ho portato nella classe, perché avrei avuto solo lacrime da offrire, a quei bambini che mi ascoltavano e non capivano…
Non capivano perché l’uomo potesse essere tanto cattivo nei confronti di un suo simile. Oggi è la giornata della memoria, miei colleghi, e mai come oggi vorrei essere nella mia classe, ma anche, come mosca invisibile in tante altre, per ascoltare ancora una volta, forse per l’ultima, le domande semplici – e per questo disarmanti – dei bambini. E poi vorrei guardarvi in faccia, colleghi, per scovare solo un’ombra, fuggevole forse, di un parallelismo che certo si tende a negare, perché troppo forte, perché privo di senso (davvero?!) rispetto a quanto sta accadendo oggi. Quel dualismo tra la gente: i buoni e i cattivi, i vaccinati e i “no Vax”, come ci chiamate, facendo un primo enorme errore perché siamo solo uomini, come voi, che hanno fatto scelte diverse.
Oggi, vorrei tanto essere in classe con voi. Come risponderete al bambino che, quando affronterete il tema dei pari diritti (tematica che viene sempre fuori!) vi domanderà come mai alcune persone possono entrare da un parrucchiere e altre no? Oppure: perché il nonno di Mario può entrare in banca a ritirare la sua pensione, e invece il nonno di Luca no? Li guarderete negli occhi? E come risponderai, tu, maestro o maestra vaccinato, dal tuo sentirti nel giusto, quando una bimba ti chiederà se un giorno la sua vecchia maestra, quella che ha vissuto con lei gli ultimi tre anni, entrando ogni mattina in aula alle 8.30 ed uscendo alle 16, potrà tornare ad insegnare in quella classe?

Le spiegherai che è una persona che è andata contro la legge? Una legge così tanto simile a quella che starete, quel giorno, ricordando? Oppure tacerai. Tacerai perché negherai l’associazione, perché troppo forzata, perché troppo forte, perché esagerata… E come consolerai, collega, quel bambino che magari comincia a rendersi conto, proprio in quel momento, che suo papà è a casa dal lavoro da questa estate, perché anche lui, come la sua maestra, ha scelto di non fare un vaccino? Avrai il coraggio di chiedere a quel bambino come sono gli occhi del suo papà, alla sera quando torna a casa, quando la famiglia è a tavola a cenare?
E qua concludo, colleghi miei – fino al 22 dicembre -, perché rischierei di essere solo retorica. Abbiate il coraggio di avere Memoria, non solo in questa giornata ma soprattutto domani, di quanto siete stati complici oggi.

Sabrina Daustria, docente a metodo Montessori nella scuola Primaria.
view post Posted: 30/1/2022, 11:41 I Seminole, gli indiani che non si arresero mai. - LA STORIA FATTA A PEZZI
Storie di resistenza.

𝐈 𝐒𝐞𝐦𝐢𝐧𝐨𝐥𝐞, 𝐠𝐥𝐢 𝐢𝐧𝐝𝐢𝐚𝐧𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐬𝐢 𝐚𝐫𝐫𝐞𝐬𝐞𝐫𝐨 𝐦𝐚𝐢.

Ci sono migliaia di film che raccontano storie di nativi americani generalmente cattivissimi, sempre e comunque sconfitti. Hollywood ha invece sempre censurato la storia dei Seminole anche se ci sarebbe materiale per realizzare 100 film straordinari.

I Seminole non vengono mai piegati ma non sono guerrieri come gli Apache o i Sioux. Sono pacifici pescatori e contadini con una cultura fortemente matriarcale e sono convinti che gli stranieri sono preziosi perché portano nuove idee e soprattutto figli più forti se fanno l’amore con le loro donne. Hanno il culto dell’ospitalità sessuale, qualche cosa di simile a quel che ci racconta il greco Erodoto, cronista del 400 aC quando resta sconvolto visitando Babilonia e scoprendo che le donne, anche le regine, prima di potersi sposare devono assolutamente far l’amore con uno straniero presso il tempio della Dea Madre. Così i Calusa, dai quali i Seminole discendono, accolgono naufraghi, schiavi neri fuggiti, indiani sconfitti e si fanno raccontare tutto.

Quando arriva il primo esercito spagnolo conoscono già i fucili e della doma dei cavalli e non si spaventano. E sanno anche che gli spagnoli sono bugiardi e non credono alle loro promesse di pace. E’ la storia che mio padre ha raccontato in “Joan Padan alla descoverta delle Americhe”.

La resistenza di questi indiani della Florida tiene testa a tutte le spedizioni successive, fino a quando il re di Spagna, stanco di perdere navi e soldati in quelle imprese disastrose vieta la colonizzazione della Florida perché abitata da mostri. E per più di 150 anni i bianchi rinunciano a conquistare i territori restati indiani. Un fatto incredibile, unico. Che sarebbe degno di comparire sui libri di storia e che invece è quasi completamente sconosciuto.

I tentativi di togliere a questi nativi i loro territori riprendono con veemenza intorno al 1780. I nordamericani schiavisti non sopportano più che centinaia di neri possano scappare dalle piantagioni e trovare rifugio presso i Seminole, dove costruiscono villaggi di Marrones (schiavi fuggiti). Ordinano quindi che gli schiavi vengano restituiti e i Seminole rispondono: “𝐕𝐞𝐧𝐢𝐭𝐞𝐯𝐞𝐥𝐢 𝐚 𝐩𝐫𝐞𝐧𝐝𝐞𝐫𝐞!”.

I Seminole che non sono una vera e propria tribù ma una fusione tra i gruppi di indiani che resistono in Florida fin dal 1500 e altri che sono giunti lì fuggendo da altri territori invasi dagli europei, non hanno né re né capi, scelgono democraticamente ogni volta chi li comanderà in guerra. Hanno quindi Capi di Battaglia che discendono da antiche famiglie Calusa o Creek e leader meticci, mulatti, neri e ci sono con loro alcuni bianchi rinnegati.

Tra questi William Augustus Bowles un ex soldato anglodanese che prima diventa attore e poi capo indiano che guida la resistenza contro gli spagnoli. Nel 1790 proclama l’indipendenza della nazione Muskogee nella quale raccoglie decine di tribù indiane, alcune migliaia di schiavi ribelli, e parecchi europei convertiti. Con un esercito incredibile e 3 navi sbaraglia gli spagnoli e poi dichiara guerra agli Usa e resiste 3 anni prima di venire catturato a causa di un tradimento.

E c’è la storia di una specie di Arlecchino nero, che nel 1800 diventa famoso perché con la sua parlantina riesce a truffare i bianchi, vendendo a un generale per 30 volte le stesse 2 tartarughe che poi ogni sera gli rubava. Questo nero, John Horse, è un pazzo scatenato che organizza comizi-spettacolo clandestini dentro le piantagioni per convincere gli schiavi a ribellarsi, raccoglie così un battaglione di 300 neri e attacca gli europei, ma siccome i suoi soldati sono terrorizzati si mette a fare il buffone saltando e ballando e mostrando il deretano ai soldati bianchi che incredibilmente continuano a sparare senza colpirlo. E lui insulta i nemici e insulta i suoi fratelli neri: “Siete dei vigliacchi! Meritate la schiavitù!” fino a quando questi non escono dai ripari e si buttano nella battaglia vincendola.

Vengono combattute tre Guerre Seminole, piene di massacri, tradimenti, deportazioni di massa. Un Vietnam che dura in vario modo dal 1780 al 1860 quando ancora poche centinaia di indiani e marrones resistono asserragliati nelle immense paludi della Florida. Un’impresa militare che costa agli Stati Uniti più di 40 milioni di dollari, una cifra enorme a quei tempi, e migliaia di morti. In assoluto la guerra indiana più costosa in termini di denaro e caduti.

Alla fine i bianchi riescono a deportare una parte notevole dei Seminole negli stati dell’Ovest, ma nelle paludi ancora resistono alcune centinaia di irriducibili. Seguono decenni di relativa calma, disseminati di omicidi e piccoli scontri a fuoco. Poi agli inizi del 1900 si arriva a un complesso processo di pace. E alla firma di un trattato di pace che riconosce ai Seminole lo status di nazione che non si è mai arresa.

Seguono anni di miseria e crisi per i pochi superstiti abbandonai a sé stessi in una condizione di totale emarginazione, senza scuole, senza assistenza medica, senza infrastrutture di nessun tipo.

Poi, intorno al 1950, inizia la rinascita guidata da una donna, Mae Tiger, una meticcia con padre bianco. E’ un’adolescente quando un’amichetta nera le mostra un fumetto e lei scopre che è possibile scrivere i suoni che emette la voce. Affascinata da questa idea vuole andare a scuola, vuole imparare a leggere e scrivere. Convince la madre, una sciamana, che la porta nella scuola per neri. Ma lì non accettano i Seminole.

Allora lei lascia la famiglia e va a studiare in un altro stato americano, in una delle poche scuole per indiani. E torna dopo anni con il diploma di infermiera. Lancia una sorta di rivoluzione culturale ed economica e diventa Presidente dell’autocostituito governo della Nazione Seminole.

Negli anni ’70 un altro meticcio, figlioccio della Tiger, James Billie, torna dal Vietnam dove ha fatto parte delle forze speciali, militando in una compagnia tutta di Seminole che combatteva nelle paludi, dietro le linee Vietcong.

Billie al suo ritorno dalla guerra trova una situazione disastrosa: i trafficanti di droga hanno iniziato a usare le terre seminole come base dei loro commerci: arrivano aerei dal Messico atterrano su piste clandestine, trasbordano la merce su motoscafi e furgoni blindati, le truppe del narcotraffico bivaccano sulle terre sacre degli antenati e vendono droga ai giovani indiani.

Allora Billie riorganizza la compagnia di marines con la quale ha combattuto in Vietnam, arruola qualche cacciatore esperto e una notte attaccano in massa i narcotrafficanti, li cacciano e sequestrano loro armi aerei, motoscafi, auto e blindati.

E creano la Polizia Seminole. Lo Stato della Florida non è d’accordo.

Billie mostra il trattato di pace stipulato 70 anni prima dove c’è scritto che i Seminole non sono soggetti alle leggi statali perché sono una nazione indipendente.

Vincono una causa legale e il giorno dopo hanno l’idea di aprire una serie di sale di Bingo che negli Stati dove hanno i loro territori sono vietati. Poi si mettono anche a produrre sigarette. Poi diventano proprietari di un terzo di Las Vegas e della catena degli Hard Rock Caffè.

Sono 3.000 e sono molto ricchi. E pagano a tutti i bambini gli studi fino all'università.
view post Posted: 29/1/2022, 16:17 Pericle - Discorso agli Ateniesi, 431 a.C. - Foglietti sparsi
Pericle - Discorso agli Ateniesi, 431 a.C.

Pericle
Qui ad Atene noi facciamo così.

Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per questo viene chiamato democrazia.

Qui ad Atene noi facciamo così.

Le leggi qui assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro dispute private, ma noi non ignoriamo mai i meriti dell’eccellenza.

Quando un cittadino si distingue, allora esso sarà, a preferenza di altri, chiamato a servire lo Stato, ma non come un atto di privilegio, come una ricompensa al merito, e la povertà non costituisce un impedimento.

Qui ad Atene noi facciamo così.

La libertà di cui godiamo si estende anche alla vita quotidiana; noi non siamo sospettosi l’uno dell’altro e non infastidiamo mai il nostro prossimo se al nostro prossimo piace vivere a modo suo.

Noi siamo liberi, liberi di vivere proprio come ci piace e tuttavia siamo sempre pronti a fronteggiare qualsiasi pericolo.

Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando attende alle proprie faccende private, ma soprattutto non si occupa dei pubblici affari per risolvere le sue questioni private.

Qui ad Atene noi facciamo così.

Ci è stato insegnato di rispettare i magistrati, e ci è stato insegnato anche di rispettare le leggi e di non dimenticare mai che dobbiamo proteggere coloro che ricevono offesa.

E ci è stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non scritte che risiedono nell’universale sentimento di ciò che è giusto e di ciò che è buon senso.

Qui ad Atene noi facciamo così.

Un uomo che non si interessa allo Stato noi non lo consideriamo innocuo, ma inutile; e benchè in pochi siano in grado di dare vita ad una politica, beh tutti qui ad Atene siamo in grado di giudicarla.

Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della democrazia.

Noi crediamo che la felicità sia il frutto della libertà, ma la libertà sia solo il frutto del valore.

Insomma, io proclamo che Atene è la scuola dell’Ellade e che ogni ateniese cresce sviluppando in sé una felice versalità, la fiducia in se stesso, la prontezza a fronteggiare qualsiasi situazione ed è per questo che la nostra città è aperta al mondo e noi non cacciamo mai uno straniero.

Qui ad Atene noi facciamo così.

Pericle - Discorso agli Ateniesi, 431 a.C. (*)

Tratto da Tucidide, Storie, II, 34-36

(*) Errata corrige: inizialmente era stata indicata la data del 461 a.C., riportata da diverse fonti, ma in realtà il discorso, secondo Tucidide, è stato pronunciato all'inizio della Guerra del Peloponneso (431 a.C. - 404 a.C.)
view post Posted: 29/1/2022, 16:13 Quando..... - NAPOLI E' TUTTO QUESTO...
Io non lo so se vivrò qui per sempre, quello che so è che ovunque andrò nel mondo non potrà mai succedere che una sera di gennaio apro un poco la finestra per far asciugare l'umidità della cucina e una voce maschile dalla strada mi ricorda, cantando a fronna 'e limone, che "quanno se dice sí, tienele a mmente, nun s'adda fa' muri' 'nu core amante"
view post Posted: 29/1/2022, 16:07 Sos D'un Terrien En Détresse - NON ACCENDERE LA RADIO, LE BELLE CANZONI ASCOLTALE QUI


SOS di un Terrestre in difficoltà
Perché vivo, perché muoio?
Perché rido, perché piango?
Ecco a voi l'S.O.S.
Di un terrestre in difficoltà
Non ho mai avuto i piedi per terra
Preferirei essere un uccello
Non riesco a darmi pace

Mi piacerebbe vedere il mondo al contrario
Magari sarebbe un mondo migliore
Più bello se visto dall'alto
Dall'alto

Ho sempre confuso la vita
Con i disegni dei fumetti
E' come se avessi una gran voglia di trasformarmi
Sento che c'è qualcosa
Che mi attira
Che mi attira
Che mi attira verso l'alto

Alla grande lotteria dell'universo
Il mio numero non era quello vincente
Non riesco a darmi pace

Non voglio essere un robot
Metro, lavoro, letto

Perché vivo, perché muoio?
Perché grido, perché piango?
Mi sembra di captare delle onde
Venute da un altro mondo

Non ho mai avuto i piedi per terra
Preferirei essere un uccello
Non riesco a darmi pace

Mi piacerebbe vedere il mondo al contrario
Preferirei essere un uccello
Ninna-nanna, ninna-o
view post Posted: 29/1/2022, 15:30 Se potessi dirti - LE POESIE DI SEFORA
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Se potessi dirti che sono quest'ulivo piantato ovunque tu giaci, ovunque tu vegli.
Se potessi dirti
che spiare il tuo sonno e il tuo risveglio è il mio tempo ingiallito dal tempo.
Se potessi dirti della costante potatura delle radici contorte fuori terra e degli occhi di talpa a scrutare l'origine.
Se potessi dirti
che non vorrei dirti nulla
e che la vita è come un cerchio, ti riporta sempre nel vissuto anche quando il verde si versa nell'azzurro.
view post Posted: 29/1/2022, 11:11 Assedio di Napoli del 536 - NAPOLI E'....................
L'episodio dell'"Assedio di Napoli" del 536 è poco noto, ma fu uno dei momenti più tragici per la storia della città.
All'epoca la città era controllata dagli Ostrogoti di Teodato e il formidabile generale Belisario, mandato dall'Impero Bizantino, stava risalendo l'Italia intera per riconquistare gli antichi domini di Roma.

Dopo aver conquistato facilmente Salerno, il generale giunse alle porte di Napoli per chiedere la resa.
Dopo lunghissime trattative, fazioni e discussioni, vinse la fazione guidata da due ebrei, Pastore e Asclepiodoto: volevano boicottare l'invasione, nella speranza di un aiuto degli Ostrogoti (che erano più tolleranti verso la comunità ebraica): proposero a Belisario condizioni davvero proibitive per la resa di Napoli, convinti che non avrebbe mai accettato.
Il generale greco invece diede un secco "va bene" e annunciò che sarebbe entrato il giorno dopo in città senza toccare nemmeno un capello ai napoletani.

I due capipopolo, messi alle strette, decisero di far sbarrare di notte tutte le porte della città cercando di temporeggiare ulteriormente. Quando il giorno dopo Belisario scoprì il tradimento dei napoletani, che non avevano mantenuto la parola, giurò vendetta ferocissima. Trovò un pozzo, lo stesso che sarebbe stato usato anche da Alfonso d'Aragona quasi un millennio dopo, e riuscì a entrare in città con i suoi soldati: ordinò ai militari di non avere nessuna pietà e fu un vero e proprio sterminio di qualsiasi essere vivente residente in città, in special modo accanendosi contro gli ebrei.
Napoli, di fatto, era diventata una città di cadaveri.

Racconta Procopio di Cesarea che Papa Silverio, alla notizia dell'eccidio di Napoli, si indignò a tal punto che ordinò a Belisario di ripopolare immediatamente la città oppure sarebbe stato maledetto da Dio.
Il generale greco, per non far adirare Sua Santità, decise allora di far catturare e trasferire a Napoli migliaia di cittadini provenienti dalla provincia, in special modo dalla zona vesuviana, e si assicurò che giungessero in città anche navi provenienti dal nordafrica.

Se ci chiediamo che fine fecero Asclepiodoto e Pastore, ci basterà sapere che quest'ultimo morì per un colpo apoplettico mentre vedeva i napoletani sterminati, mentre il primo cercò di scappare, ma fu arrestato, portato a testa in giù a piazza San Gaetano e fatto a pezzi e sparso in ogni angolo della città dai pochi napoletani sopravvissuti.
view post Posted: 29/1/2022, 10:58 C'è sempre un modo per giustificare la follia - Foglietti sparsi
L'era nucleare è iniziata ufficialmente il 16 luglio 1945, alle 5:29 del mattino, ora del New Mexico (Stati Uniti), quando gli scienziati del progetto Manhattan, che si occupavano di realizzare i primi esperimenti nucleari, fecero esplodere Gadget, la prima bomba atomica della storia. Da allora 2 bombe atomiche sono state utilizzate in guerra e - fino al 2009 - sono stati fatti esplodere altri 2.418 ordigni nucleari.
Gli incidenti nelle centrali nucleari sono classificati su una scala (INES) da 0 (semplice guasto) a 7 (incidente molto grave). Questa scala di misura è detta (International Nuclear Event Scale).
Kyshtym (Unione Sovietica 1957) - scala Ines 6 … esposte alle radiazioni circa 270.000 persone. Sellafield (Gran Bretagna 1957) - scala Ines 5. La nube attraversò l'intera Europa. Three Mile Island (Harrisburgh, Usa 1969) - scala Ines 5. Chernobyl (Unione Sovietica, 1986) - scala Ines 7. Tokaimura (Giappone, 1999) - scala Ines 4. Fukushima (Giappone, 2011) - scala Ines 7.
E tanti altri … coperti dal segreto militare
Tempi di dimezzamento, ossia il tempo necessario perché il 50% degli atomi si sia disintegrato, è di:
8 giorni per lo iodio-131
12,3 anni per il tritio
30 anni per il cesio-137 e lo stronzio-90
24100 anni per il plutonio-239
710 milioni di anni per l'uranio-235
4,5 miliardi di anni per l'uranio-238.
Secondo alcuni autori, il numero di vite salvate dall'energia nucleare è ben superiore al numero delle morti imputabili alla generazione di energia elettronucleare.
C’è sempre un modo per giustificare LA FOLLIA.
view post Posted: 29/1/2022, 10:28 Io vado madre - LE POESIE DEGLI ALTRI
"Io vado, madre.
Se non torno,
sarò fiore di questa montagna,
frammento di terra per un mondo
più grande di questo.
Io vado, madre.
Se non torno,
il corpo esploderà là dove si tortura
e lo spirito flagellerà,
come l’uragano, tutte le porte.
Io vado madre.
Se non torno,
la mia anima sarà parola
per tutti i poeti."
ABDULLA GORAN
(poeta Curdo)

Alle donne di Kobane, partigiane del terzo millennio.
view post Posted: 29/1/2022, 10:23 Differenze di stirpe - DI TUTTO E DI PIU'
DIFFERENZE DI STIRPE

I Savoia rivogliono i gioielli della Corona, custoditi in un caveau della Banca d’Italia, e faranno causa al governo italiano, che non vuole saperne.
Due righe, così, giusto per ricordare agli eredi Savoia che i loro antenati non si limitarono a incamerare le finanze delle Due Sicilie, lo stato più ricco dell'Italia del 1860, per riempire le casse vuote del Regno di Sardegna. Non si limitarono a portare i migliori arredi delle regge napoletane a Torino e a Roma. No, confiscarono anche i beni personali dei Borbone. A Francesco II, Vittorio Emanuele II ne propose molto presto la restituzione, insieme alla possibilità di revocare l'esilio e consentirgli di ritornare a vivere a Napoli, in cambio della rinuncia ad ogni pretesa sulle Due Sicilie, ma non ottenne quanto sperato. E quando il governo italiano, nel 1870, propose una mediazione per restituire almeno una parte di quanto incamerato, l'ultimo Re di Napoli rispose per iscritto così:

"La restituzione del mio non mi adesca. Quando si perde un trono, poco importa il patrimonio. Se l'abbia l'usurpatore o il restituisca, né quello mi strappa un lamento, né questo un sorriso. Povero sono, come oggi tanti altri migliori di me. Il mio onore non è in vendita. Oggi stimo più la dignità che la ricchezza."

Il deposto Re di Napoli visse i restanti 24 anni di vita lontano dalla sua città, modestamente e sotto mentite spoglie, facendosi chiamare signor Fabiani.
Nulla fu restituito della dote depositata in banca neanche a Maria Sofia, che visse fino al 1925 odiando gli usurpatori.

Detto ciò, i Savoia si facciano pure restituire i gioielli della Corona dal governo d'Italia se sono in grado di restituire agli eredi Borbone tutto quello che i loro avi hanno sottratto a Napoli e al sud.
view post Posted: 18/1/2022, 15:03 BARZELLETTE BREVI - L' ANGOLO DELLA RISATA
Un mattino due amici si incontrano. Il primo, che sa che l'altro è un appassionato pescatore chiede:
"Come non sei andato a pesca quest’oggi?”.
Perché tanto non avrei preso niente”
“Come fai a esserne certo?”
“Ho letto l’oroscopo di oggi che diceva: «Giornata fortunata per i pesci»”




Il piccolo Luca sta facendo i compiti e ad un certo punto chiede allla mamma: “Mamma, mamma ma dov'é la Macedonia?”. E la mamma: “Ma nel frigo, come sempre!”.




Due amiche s'incontrano in palestra.
"Ciao Sandra, come stai? Come procede la dieta?"
"Guarda Anna, proprio stamattina ho perso 2500 calorie"
"Caspita, e come hai fatto?"
"Ho dimenticato la torta nel forno!
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