Posts written by Lucio Musto

pensa che io mi ricordo quando si tiravano le reti a via Caracciolo e si bloccava il traffico perché la fila dei pescatori impegnati a tirare arrivava fino alla Villa Comunale tagliando tutta la carreggiata!... erano gli anni '50

Questa la prendo come uno speciale regalo per me.

La poesia è bellissima, ma questo è arcinoto, e la scritta Gozzano. Quello stesso Guido Gozzano che guidò i miei sogni di poeta sin dalla mia più
tenera giovinezza, che ha condizionato il mio stile, che ha tratteggiato prima e sottolineato poi gran parte della mia sensibilità artistica.
Forse crepuscolari si nasce (ed io lo nacqui, come direbbe un altro grande), ma mi sono definito sempre così, senza tentennamenti poi che
mi sono rispecchiato in lui, nel delicatissimo autore di questa struggente, celeberrima nenia natalizia.

Grazie, Giovanni!

grazie. Giovanni

un abbraccio a te, amico caro di sempre

proprio ieri o l'altro ieri, (sto raccogliendo le mie "poesie introspettive") ho trovato un mio pensiero sul ricordo. Vecchio di tant'anni, ma quanti non so, perché è senza data. Ma potrei averlo scritto oggi: mi ci ritrovo ancora.

Circa i ricordi, per ricordarmi


I ricordi, da giovani
servono a far crescere,
da vecchi servono a sopravvivere.
Importante è metterli
nel loro giusto posto.
Quello delle cose passate.

Guardandoli nell'oggi,
che è altro da ieri,
quelli sgradevoli servono
ad ammonirti degli errori,
delle inesperienze,
per non ripetere quelli
e far tesoro di queste,
superandole;

Quelli belli e dolci invece
a ricordarti che la vita è bella e
val la pena di essere vissuta:
ancora oggi, forse
meglio anche domani.

Non devo buttarli via i ricordi!...
Tutti, belli o brutti, sono parte di me.


Lucio Musto (data incerta)

no. Prima o poi morirai, e (dicono) lo sfizio di porti domande sarà finito. Avrai già tutte le risposte.

E la situazione sarà, temo, pressappoco simile a quella che oggi abbiamo verso la conoscenza: se una cosa non la sappiamo, chiediamo a Google
e lui ce la spiega. Comodo, ma squallido e poco interessante. Nemmeno serve più farsi una cultura... tanto c'è Google!...

.


Buongiorno!

In questi giorni bui per l'onore ed il rispetto,
si fa un gran parlare di "pene repressive" e dell'educazione
che i figli "dovrebbero" avere dalla casa.

Ho ritrovato questa vecchia poesiola
che mi sembra ben acconcia all'argomento...

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‘a trupea ‘e maggio

Aiere sera aggio 'ncocciato
'na trupea 'e maggio malandrina
ca' m'ha fatt' scennere 'o curaggio
e m'a ridott' comm' a 'na mappina.

Truone, neve, làpeto, tempesta
scenneva a cielo tutta l'Ire 'e Dio
frùvole e lampe! comme dint'a festa
d'o Carmene... 'e 'n miezo... ce stev'io!

Marò, ma che tremmone, che paura!
'ncoppa a strada sulagna e senza case
passaie 'na carruzzella nera e cupa
e 'nu signore me ricette "trase"!

Ca ce staje a ffa, comm' a nu pullecine
'nfusa, sulitaria e spipetata.
'ncoppa a 'sta strada 'nfosa e scucchiarata!
assettat' a fianc'a me, stamme vicine!

L'idea èva bbona, ma i' penzaie a mammà
ca dint 'e recchie co' e raccumandazione
ce arrepeteva sempe ca la tentazione
a casa nostra nun adda mai mastrià!

E allora i rispunnette "caro mio signore"
cu mé fai palla corta, io so' Maria!
ci tengo alla famiglia ed all'onore
falla cu soreta chesta guapparia!


Lucio Musto 28 maggio 2009

traduzione:



La burrasca di maggio

La burrasca di maggio

ieri sera sono incappata
con una “bufera di maggio” malandrina
che mi ha impaurito parecchio
e mi ha trasformato come in uno straccio

Tuoni, neve, grandine tempesta
sembrava scatenata l’ira di Dio
lampi e fulmini, come alla festa
del Carmelo… ed io, lì in mezzo!

Madonna mia, che tremarella, che paura!
su quella strada solitaria e senza rifugio
passò una carrozza nera e cupa
ed un signore mi disse “Sali su!”

Che ci stai a fare come un pulcino
bagnata, solitaria, ed indecisa
su questa strada fradicia e sconnessa?
siediti a fianco a me, stammi vicina!

L’idea era buona, ma io pensai a mamma.
che ossessivamente, raccomandandosi
ci ripeteva che la tentazione
non avrebbe mai dovuto sorprenderci.

E allora io risposi “Caro il mio signore”
con me t’è andata buca, io sono Maria
ci tengo alla famiglia ed al mio onore
falla con tua sorella, questa bravata!

e quello pure è vero, Giovanni.
Nessuno sa apprezzare il caldo dei panni che indossa, perché c'è abituato e gli sono vicini.
Molto più facile e spontaneo vedere ed invidiare i doni che hanno avuto gli altri e piangere su sé stessi.

così è per la pace e l'amore: ciascuno vorrebbe vederla nel suo prossimo.
"Quando tutti saranno stati misericordiosi con me, anch'io sarò misericordioso con gli altri. Amami e (forse) contraccambierò"

Ben pochi, se non nessuno, riesce a comprendere di aver già usufruito della Misericordia, di esser già stati amati, e che è tempo di restituzione.

io sono nato di 17...

ma non era venerdì, bensì lunedì!

e questo serva a dimostrare perché sono una "meza cosa" pure comme scalugnato!

Immagino che ti riferisca ad Antonio di Somma, buon'anima. Ucciso alle spalle da un neo...
Un caro ricordo, riposi in pace nelle braccia della Misericordia.

non vedo una mazzamma da quando andai l'ultima volta a Sorrento... un secolo fa!

può essere Giuvà, non discuto, ma, diciamo così, io ho una limitazione personale:
quando leggo, soprattutto quando leggo una poesia, io per prima cosa devo capire le parole che sto leggendo,
altrimenti non mi si apre proprio l'intelletto, la fantasia e gli altri strumenti recettori.
Solo poi, dopo che ho capito quello che ha scritto l'autore, posso dar la stura alle interpretazioni, alle implicazioni,
alle considerazioni.

Dicevo soprattutto la poesia. Infatti per me, nel mio concetto di poesia, quel pacchetto di
"righe brevi col rumore dentro,
righr corte col finale uguale"
devono trasmettere una emozione immediatamente percepibile, che preceda nell'anima ogni altra comprensione.
Altrimenti non serve poetare, a mio avviso. Meglio scrivere in prosa con le parole imparate a scuola. e cercare di spiegarci.

mi va bene. Solo che io avrei messo sofulenta...

mi va bene. Solo che io avrei messo sofulenta...

... tanto per mostrare che non tutti hanno lo stesso nonsense: io sono diverso da Masco Foraini.

Certo Giovanni, il passato conta eccome! - Quello sei tu! -
L'importante è tener ben presente però che quello è il passato, mentre si vive solo nel presente.
Non confondiamo quindi vita, ricordi e progetti. Sono importanti tutti ma "la vita è oggi" {Cit Baglioni}

puoi farlo... e sai che ci troveresti? Degli scheletri, null'altro che degli scheletri. Alcuni da dimenticare, altri evocativi di momenti belli, o brutti, ma comunque passati e sbriciolati dal tempo... Null'altro!
Infatti, quegli scheletri ebbero a loro tempo la loro carne per nutrirti di saggezza, di esperienza, di malinconia, di dolore. Mangiasti quel cibo e lo assimilasti, trasformandolo, a che divenisse parte di te, di quel che sei oggi.
Non contano più quegli scheletri. La tua attenzione sia rivolta al domani, le tue energie per vivere bene l'oggi che la Provvidenza ti propone.