Le stronzate di Pulcinella

Posts written by arecata

view post Posted: 2/10/2023, 09:03 Se sei vicino ai sessanta settanta e un po anche ottanta, leggi qui, è tutto vero. - DI TUTTO E DI PIU'
ho superato tutti i traguardi, sono più vicino agli 82, mi hai convinto, vado a puttane
view post Posted: 30/9/2023, 19:36 Lecce Napoli:0- 4 commento e pagella del tifoso napoletano - PASSIONE AZZURRA, 'A PAGGENA D'O TIFOSO NAPULITANO

Je so' pazzo je so' pazzo
e vogl'essere chi vogl'io
ascite fora d'a casa mia
je so' pazzo je so' pazzo
ho il popolo che mi aspetta
e scusate vado di fretta
non mi date sempre ragione
io lo so che sono un errore
nella vita voglio vivere
almeno un giorno da leone
e lo Stato questa volta
non mi deve condannare
peccè so' pazzo je so' pazzo
ed oggi voglio parlare.
Je so' pazzo je so' pazzo
si se 'ntosta 'a nervatura
metto a tutti 'nfaccia o muro
je so' pazzo je so' pazzo
e chi dice che Masaniello
poi negro non sia più bello?
e non sono menomato
sono pure diplomato
e la faccia nera l'ho dipinta
per essere notato
Masaniello è crisciuto
Masaniello è turnato
je so' pazzo je so' pazzo
nun nce scassate 'o cazzo!

view post Posted: 28/9/2023, 12:41 Napoli Udinese :4 a 1 commento e pagella del tifoso napoletano - PASSIONE AZZURRA, 'A PAGGENA D'O TIFOSO NAPULITANO
per me il Napoli è rientrato dalle ferie a Bologna, ma era ancora un pò scosso dallo Jet-Lag, ieri con l'Udinese è rientrato in pieno nella rappresentazione del suo copione, interpretando ciò che come i veri mattatori conosce a memoria.
view post Posted: 27/9/2023, 13:58 Sono belle, ma vediamole senza trucco:dive al naturale - IL GOSSIPPARO
Putesse ricere ca si nu fetentone
però ce fai ferè cumm stanne 'e fatt
ma tutt'e femmene, senza trucco, al naturale, song.....no na chiaveca, ma assaje diverse
pure 'a mugliera d'o guardaporta, ca nun fosse malamente, acqua e sapoe non arrizza
view post Posted: 27/9/2023, 13:52 Chi di spada ferisce, di spada perisce - LA STORIA FATTA A PEZZI
Stavo leggendo di Arrigo Petacco "La regina del sud", ovvero Maria Sofia moglie di francesco II di Borbone, ultimo Re delle Due Sicilie.
Petacco paragone 10 episodi assai simili per i Borboni ed i Savoia, ovviamente accaduti in epoche diverse per la serie corsi e ricorsi storici, tranne che per il decimo ed ultimo :

1) Entrambi i Regni crollarono per uno sbarco in Sicilia
2) Entrambe le famiglie reali lasciarono il loro Regno intorno all'8 di settembre
3) Francesco II regnò 1 anno, Umberto 1 mese soltanto
4) Entrambi erano timidi e privi di personalità ed i genitori li chiamavano con nomignoli riduttivi Franceso - Lasa Umberto - Beppo
5) Entrambi erano d'incerta virilità
6) Entrambi sposarono delle Principesse coraggiose, sposrtive, estroverse, molto più intelligenti di loro e con sangue Wittelsbach nelle vene.
7) Entrambi erano poco apprezzati dalle consorti le quali li abbandonarono una volta accertata l'impossibilità di riconquistare il trono.
8) Entrambi persero la corona per non aver voluto ascoltare i suggerimenti della moglie. Maria Sofia voleva che Francesco montasse a cavallo, Maria Josè sperava che Umberto si unisse ai partigiani contro i tedeschi.
9) Entrambi furono "liquidati" da discussi referendum.

10) i Savoia derubarono i Borbone, la Repubblica Italiana NON derubò i Savoia
view post Posted: 28/8/2023, 12:35 Napoli Sassuolo commento e pagella d'o tifoso napulitano - PASSIONE AZZURRA, 'A PAGGENA D'O TIFOSO NAPULITANO
Il buongiorno si vede dal mattino

Chi ben comincia è alla metà dell'opera

A buon intenditor poche parole
(e molti fatti)

Il Ciuccio perde il pelo, ma non il vizio (di vincere)


Avanti un altro. Sotto a chi tocca.
(Sarri, tocca a te)
view post Posted: 23/8/2023, 19:10 Frosinone Napoli:1 a 3 commento e pagella d'o tifoso napulitano - PASSIONE AZZURRA, 'A PAGGENA D'O TIFOSO NAPULITANO
io aggiungerei che visto bene alla moviola il rigore concesso al Ffrosinone è sztato un gentile omaggio, non guadagnato sul campo.
view post Posted: 23/8/2023, 14:38 In MEMORIAM di Toto COTUGNO - CHE FINE HANNO FATTO?
Ci teneva moltissimo, ed anch'io sono caduto nell'errore di scrivere male il cuo cognome che specificava non essere Cotugno, diffuso a Napoli, ma Cutugno, diffuso in Sicilia.
La sua morte ha rattristato milioni di persone in tutto il mondo, era apprezzato dovunque si fosse esibito ed anche Adriano Celentano che rifiutò di cantare "L'Italiano", classificata quarta a Sanremo, cantata dall'autore, ha ammesso che è stato un suo grandissimo errore,superiore a quello commesso dalla giuria del festival.
view post Posted: 22/8/2023, 18:21 In MEMORIAM di Toto COTUGNO - CHE FINE HANNO FATTO?





Ed anche Toto Cotugno, 80enne, oggi ci lascia per unirsi al coro dei cantanti in cielo.

Toto Cutugno, all'anagrafe Salvatore Cutugno, Con oltre 100 milioni di copie vendute, si stima sia tra gli artisti musicali italiani di maggior successo. Ha raggiunto la vetta delle classifiche, sia come interprete dei propri brani, sia come produttore e autore di canzoni per altri, in particolare per Adriano Celentano, negli anni settanta e ottanta.
Ha partecipato, da solista, in coppia o insieme a un gruppo, a 15 edizioni del Festival di Sanremo, vincendolo una volta nel 1980 con Solo noi, giungendo sei volte secondo, una volta terzo e due volte quarto; riguardo a tale manifestazione ha inoltre piazzato nei primi tre posti anche alcuni brani scritti per altri artisti. Nel 1990 ha vinto l'Eurovision Song Contest con il brano Insieme: 1992, secondo dei tre artisti italiani di sempre a riuscirci, dopo Gigliola Cinquetti nel 1964 e prima dei Måneskin nel 2021.

L'incontro con Vito Pallavicini, celebre paroliere che crede nel talento del giovane musicista, è fondamentale. Nel 1976 partecipa al Festival di Sanremo con la canzone Volo AZ504 che si classifica terza e ottiene un buon successo di vendite. Lo stesso anno è al Festivalbar con Nel cuore nei sensi ottenendo un ottimo successo, lo stesso brano viene inciso in Francia da Gérard Lenorman, che arriva ai vertici delle classifiche. Torna al Festival di Sanremo l'anno dopo con Gran premio.

Il primo successoda solista è del 1977, il brano Donna donna mia che diventerà la sigla del programma di Mike Bongiorno, Scommettiamo?. Lo stesso anno scrive per Adriano Celentano la canzone Soli che rimane per mesi stabile al primo posto nelle classifiche delle vendite, e altri pezzi che vengono contenuti nell'omonimo album pubblicato dal molleggiato nel 1979.

Nel 1979 incide sotto l'etichetta Carosello Records Voglio l'anima, il suo album d'esordio, contenente 11 brani, i quali vengono successivamente incisi da vari artisti, sia italiani che stranieri. Nel 1980, per la prima volta da solista, partecipa e trionfa al Festival di Sanremo con Solo noi, pezzo che lo porterà ad aggiudicarsi il 2º posto in Hit parade e sarà nella Top 20 dei singoli più venduti del 1980[3]. Lo stesso anno partecipa anche al Festival di Tokyo con Francesca non sa e al Festivalbar 1980 con due brani: Innamorati, pezzo da lui eseguito che si aggiudica il quarto posto, e Olympic Games, da lui composto ma interpretato da Miguel Bosé, che vince la kermesse. Incide anche Flash, sigla dell'omonimo programma di Mike Bongiorno su Rai 1. Con Solo noi e Innamorati Toto inizia a scrivere anche i testi delle proprie canzoni, oltre alla musica.[2]
Cutugno (al centro) viene premiato al XXX Festival di Sanremo dai conduttori Roberto Benigni e Olimpia Carlisi

Il 1980 è un anno importante nella carriera di Toto. Pochi anni prima si era conclusa la collaborazione con Vito Pallavicini, autore di molti testi delle sue canzoni. Nello stesso 1980 Toto scrive, con la collaborazione di Cristiano Minellono e di Claudia Mori, un'altra hit per Adriano Celentano dal titolo Il tempo se ne va, compresa in Un po' artista un po' no, 33 giri interamente composto da Cutugno e da Minellono. In seguito a queste floride collaborazioni escono il secondo (Innamorata, innamorato, innamorati) e il terzo album (La mia musica) di Toto Cutugno

Tre anni più tardi, partecipa a un’altra edizione del Festival di Sanremo con il brano che diverrà il suo più famoso, L'italiano. Pur arrivando solo quinto, il brano vince la votazione popolare (quell'anno soltanto sperimentale) del Totip. La canzone era stata espressamente pensata per l'interpretazione di Adriano Celentano, ma Celentano rifiutò. Fu Gianni Ravera, organizzatore del Festival di Sanremo, a convincerlo a interpretarla. L'italiano scala le classifiche europee (in Italia raggiunge la prima posizione e rimane nella Top 10 per settimane), viene poi inciso e tradotto da vari artisti in diverse lingue, vendendo milioni di dischi.

Nell'estate dello stesso anno pubblica il singolo Un'estate con te. Al Festival di Sanremo 1984 si classifica secondo con Serenata: un mese dopo era imitato da Gigi Sabani durante il varietà Supersanremo su Italia 1 e nello stesso anno scrive per El Puma la canzone C'est Venice. L’anno dopo prende parte al Festival di Sanremo come autore della canzone di Luis Miguel Noi ragazzi di oggi, giunta seconda, e in estate pubblica il singolo Mi piacerebbe (andare al mare al lunedì), che presenterà al Festivalbar. Segue l'uscita del long playing Per amore o per gioco

Dopo i quattro secondi posti sanremesi come cantante (più uno come paroliere), Cutugno ottenne una rivincita vincendo l'Eurovision Song Contest 1990 a Zagabria con Insieme: 1992 (secondo trionfo per l'Italia); è il primo cantante in assoluto che è anche paroliere e compositore della canzone vincente. L'anno dopo presenta la manifestazione in coppia con Gigliola Cinquetti a Roma.

Toto Cutugno è morto il 22 agosto 2023 presso l'ospedale San Raffaele di Milano dove si trovava ricoverato




R . I . P .

view post Posted: 19/8/2023, 20:30 Frosinone Napoli:1 a 3 commento e pagella d'o tifoso napulitano - PASSIONE AZZURRA, 'A PAGGENA D'O TIFOSO NAPULITANO
Troisi il primo film che diresse ed interpretò, con un clamoroso successo nazionale, fu "Ricomincio da tre" e spiegava, senza indugiarsi, che tre cose le aveva fatte bene e quindi era più che giusto ricominciare da dove aveva interroto.
Un grande umorista degli anni 30' (un secolo fa) si chiamava Giuseppe Novello e la Mondadori raccoglieva e pubblicava in volumi le sue vignette, vi elenco alcune di queste :

Il signore di buona famiglia, Arnoldo Mondadori Editore, Milano
Che cosa dirà la gente? Arnoldo Mondadori Editore, Milano
Dunque dicevamo, Arnoldo Mondadori Editore, Milano
Sempre più difficile, Arnoldo Mondadori Editore, Milano

Approfitto del titoloin grande che sembra proprio idoneo alla continuazione del 'nostro' discorso azzurro

Napoli - porimo in classifica
Oshimen - capocannoniere

e via cosi
view post Posted: 19/8/2023, 15:14 In MEMORIAM di Carlo MAZZONE - CHE FINE HANNO FATTO?

carlo%20mazzone



Oggi, all'età di 86 anni, è venuto a mancare Carlo Mazzone, un uomo di Calcio, che amava il Calcio e per combinazione oggi inizia la nuova stagione calcistica.

Lascio al BOSS il commento alla triste notizia, con rispetto.


R . I . P .

view post Posted: 18/8/2023, 07:00 10 mesi di fuoco incrociato - IO LA PENSO COSI'
10 mesi di fuoco incrociato

il 22 ottobre 2022 si è insediato il nuovo governo presieduto dalla 'nana' Meloni. Nana per l'altezza fisica e nana, come abbiamo avuto modo di constatare, nel governare.
Nonostante le critiche anche interne alla sua stessa coalizione, imoperterrita prosegue, ma alcuni pezzi minori, dipendenti dai pezzi grossi cambiati, non si assoggettano al cambiamento e se sono a contratto, interrompono, o vengono obbligati ad interrompere, il rapporto di lavoro. Ben altro discorso per chi è invece dipendente a tempo pieno ed in questo caso, come la giornalista Maria Luisa Busi, da le dimissioni dalla sua carica per evitare di dover raccontare menzogne ai telespettatori italiani del massimo telegiornale nazionale, quello delle orde 20 di RAI 1,


TESTO INTEGRALE DELLA LETTERA DI MARIA LUISA BUSI AL DIRETTORE DEL TG 1 RAI




“Caro direttore
ti chiedo di essere sollevata dalla mansione di conduttrice dell’edizione delle 20 del Tg1, essendosi determinata una situazione che non mi consente di svolgere questo compito senza pregiudizio per le mie convinzioni professionali. Questa è per me una scelta difficile, ma obbligata. Considero la linea editoriale che hai voluto imprimere al giornale una sorta di dirottamento, a causa del quale il Tg1 rischia di schiantarsi contro una definitiva perdita di credibilità nei confronti dei telespettatori.
Amo questo giornale, dove lavoro da 21 anni. Perché è un grande giornale. E’ stato il giornale di Vespa, Frajese, Longhi, Morrione, Fava, Giuntella. Il giornale delle culture diverse, delle idee diverse. Le conteneva tutte, era questa la sua ricchezza. Era il loro giornale, il nostro giornale. Anche dei colleghi che hai rimosso dai loro incarichi e di molti altri qui dentro che sono stati emarginati. Questo è il giornale che ha sempre parlato a tutto il Paese. Il giornale degli italiani. Il giornale che ha dato voce a tutte le voci. Non è mai stato il giornale di una voce sola. Oggi l’informazione del Tg1 è un’informazione parziale e di parte. Dov’è il Paese reale? Dove sono le donne della vita reale? Quelle che devono aspettare mesi per una mammografia, se non possono pagarla? Quelle coi salari peggiori d’Europa, quelle che fanno fatica ogni giorno ad andare avanti perché negli asili nido non c’è posto per tutti i nostri figli? Devono farsi levare il sangue e morire per avere l’onore di un nostro titolo.
E dove sono le donne e gli uomini che hanno perso il lavoro? Un milione di persone, dietro alle quali ci sono le loro famiglie. Dove sono i giovani, per la prima volta con un futuro peggiore dei padri? E i quarantenni ancora precari, a 800 euro al mese, che non possono comprare neanche un divano, figuriamoci mettere al mondo un figlio? E dove sono i cassintegrati dell’Alitalia? Che fine hanno fatto? E le centinaia di aziende che chiudono e gli imprenditori del nord est che si tolgono la vita perchè falliti? Dov’è questa Italia che abbiamo il dovere di raccontare? Quell’Italia esiste. Ma il tg1 l’ha eliminata. Anche io compro la carta igienica per mia figlia che frequenta la prima elementare in una scuola pubblica. Ma la sera, nel Tg1 delle 20, diamo spazio solo ai ministri Gelmini e Brunetta che presentano il nuovo grande progetto per la digitalizzazione della scuola, compreso di lavagna interattiva multimediale.
L’Italia che vive una drammatica crisi sociale è finita nel binario morto della nostra indifferenza. Schiacciata tra un’informazione di parte – un editoriale sulla giustizia, uno contro i pentiti di mafia, un altro sull’inchiesta di Trani nel quale hai affermato di non essere indagato, smentito dai fatti il giorno dopo – e l’infotainment quotidiano: da quante volte occorre lavarsi le mani ogni giorno, alla caccia al coccodrillo nel lago, alle mutande antiscippo. Una scelta editoriale con la quale stiamo arricchendo le sceneggiature dei programmi di satira e impoverendo la nostra reputazione di primo giornale del servizio pubblico della più importante azienda culturale del Paese. Oltre che i cittadini, ne fanno le spese tanti bravi colleghi che potrebbero dedicarsi con maggiore soddisfazione a ben altre inchieste di più alto profilo e interesse generale”.
Un giornalista ha un unico strumento per difendere le proprie convinzioni professionali: levare al pezzo la propria firma. Un conduttore, una conduttrice, può soltanto levare la propria faccia, a questo punto. Nell’affidamento dei telespettatori è infatti al conduttore che viene ricollegata la notizia. E’ lui che ricopre primariamente il ruolo di garante del rapporto di fiducia che sussiste con i telespettatori.
Caro direttore, credo che occorra maggiore rispetto. Per le notizie, per il pubblico, per la verità.
Quello che nutro per la storia del Tg1, per la mia azienda, mi porta a questa decisione. Il rispetto per i telespettatori, nostri unici referenti. Dovremmo ricordarlo sempre. Anche tu ne avresti il dovere.
view post Posted: 12/8/2023, 15:52 La patente, di Cornuto - IO LA PENSO COSI'

Patente di cornuto

Molti di voi sono nati dopo il 1972, e siete coetanei della TV libera. Fino ad allora la TV era una cosa SERIA e bastava aggiungere il fatidico :"L'HA DETTO LA TELEVISIONE" a conferma dell'imprimatur della verità.

Poi, con voi è venuta Mediaset e le altre e la verità ha iniziato a condirsi di pareri ed opinioni personali, fino a sfociare nel più volgare GOSSIP, per fare audience, fino ad intrufolarsi nella vita privata delle persone e con grande su - cesso.

Oggi anche la stampa che ritenevamo seria, non CRONACA VERA et similia, ma il CORSERA, La REPUBBLICA, danno ampio spazio all'increscioso, deplorevole INCIUCIO di tale Massimo Segre (a mio parere brutto-stupido e cattivo) che ha pubblicamente dichiarato d'esser stato cornificato dalla splendida (in foto) Cristina Seymandi.

Mi chiedo quanti UOMINI (non quelli che fanno pipì in piedi, ma UOMINI) si sarebbero comportati alla stessa stregua? Sembra la novella pirandelliana :"La patente" dove il protagonista vuole essere riconosciuto da tutti jettatore, lui : ufficialmente. BECCO.
view post Posted: 10/8/2023, 15:34 Dal Brasile arriva l'erede di Kim - PASSIONE AZZURRA, 'A PAGGENA D'O TIFOSO NAPULITANO
kim ad inizio stagione avrebbe compiuto 27 anni, Natan ha appena compiuto 22 anni e questo giàvuol dire molto se poi considerate cha da S.Paolo del Brasile al paese di KIM c i sono 18.660 km. di distanza :D :D :D :D

Comunque a me piaceva molto Kim
view post Posted: 10/8/2023, 14:50 In MEMORIAM di Peppino GAGLIARDI - CHE FINE HANNO FATTO?

peppino-gagliardi-70



E se ne è andato anche lui, silenziosamente,all'età di 83 anni, cosi come apparve improvvisamente sul palcoscenico.

Nato a Napoli nel popolare rione Vasto, comincia a suonare la fisarmonica sin da bambino, per passare poi alla chitarra e quindi al pianoforte. La sua carriera inizia da adolescente, con un complesso che chiama I Gagliardi, giocando con il suo cognome, e che ottiene successo nelle esibizioni dal vivo a Napoli e nei dintorni.

Nel frattempo scrive le musiche delle sue prime canzoni, a cui abbina i testi di un suo amico, Gaetano Amendola, a volte scritti in napoletano, che sono caratterizzati da una ricercatezza e da una poeticità raffinata. All'inizio degli anni sessanta, dopo molta gavetta e serate, Peppino viene scovato dall'etichetta napoletana Zeus.

Ma nel 1963, nonostante non ci fossero ancora le Radio libere (arriveranno 11 anni dopo nel 1974) esplode dai juke box, dai mangiadischi portatili, la canzone "T'amo e t'amerò" che diventa un tormentone napoletano che si espande a macchia d'olio in Italia, nonostante la casa discografica Zeus non avesse ancora diffusione nazionale.

. L'incisione originale vedeva alla batteria un giovane Gianni Averardi, in futuro fondatore e strumentista de Il Giardino dei Semplici. Una cover fuori dall'Italia è stata realizzata da Shahram Shabpareh chiamata Tamo tamero.

Gagliardi riuscì così a farsi notare da Walter Guertler, che rilevò il contratto con la Zeus e lo inserì in una delle più importanti case discografiche dell'epoca, la Jolly.

Il Gagliardi del primo Sanremo, infatti presenta un brano di forte impatto emotivo, dalla linea melodica particolare ed elaborata, il brano scritto dal maestro Carlo Alberto Rossi, <i>Se tu non fossi qui</>, presentato alla massima manifestazione nazionale Gagliardi fornì un'interpretazione particolare e incisiva per l'epoca. Il brano fu poi reinciso, con più successo discografico, da Mina.

Nel 1968 firma con l'etichetta Det-CAM, e dopo un periodo di scarsi risultati discografici, trova nuovamente un discreto successo nazionale con il brano "Che vuole questa musica stasera" (scritta da A. Amendola e R. Murolo[3]), che divenne anche traccia musicale del film Profumo di donna di Dino Risi, Operazione Uncle di Guy Ritchie e del più recente Lo spietato, interpretato da Riccardo Scamarcio. Particolarità di quest'ultimo brano è anche la popolarità ottenuta all'estero, soprattutto in Giappone ed anche il primato di brano italiano più utilizzato nelle pellicole cinematografiche.

Lo spartiacque artistico è rappresentato dal brano "Settembre" (1970), che oltre a classificarsi secondo alla manifestazione "Un disco per l'estate", vende moltissimo. A consolidare l'importante posizione assunta dal musicista napoletano nel panorama nazionale sono i successivi successi: "Gocce di Mare", "Ti amo così", "Sempre sempre" nel (1971), quest'ultima ancora seconda alla manifestazione "Un disco per l'estate", "Come le viole" (con cui ritorna al Festival di Sanremo nel 1972, classificandosi al secondo posto e soprattutto vendendo molte copie) e "Come un ragazzino" (favorita alla vigilia ma solo seconda a Sanremo nel 1973).

Dal 1970 al 1973 Peppino Gagliardi partecipa alle più importanti manifestazioni e trasmissioni televisive dell'epoca, vedendolo quasi sempre protagonista. Gli elementi distintivi sono le sue indubbie doti di rendere armonico il connubio tra la raffinatezza interpretativa e un timbro definito "nervoso", tanto da essere soprannominato "il cantante dell'amore nervoso".

Sono soprattutto l'immediatezza e la raffinatezza interpretativa del musicista che fanno la differenza, ma anche il suo rispetto per la musica prodotta e ben suonata, ed è per questo che è sempre affiancato nelle incisioni da grandi strumentisti e musicisti, basti citare alcuni nomi: Maurizio e Guido De Angelis, Pino Rucher, Cicco Ciro, Tullio De Piscopo, Stelvio Cipriani e il futuro premio Oscar Bill Conti.

Numerosi gli attestati di stima anche da parte di artisti di spessore internazionale, come gli ABBA, che in una intervista alla rivista italiana Panorama (n. 28 di luglio 2010) hanno dichiarato, nello specifico Benny Andersson, di essersi ispirati molto anche alla musica melodica italiana fine anni sessanta e inizi anni settanta, citando nello specifico Peppino Gagliardi, come autore ed interprete. Nel corso di molte interviste, inoltre, la pop star Alvaro Soler ha menzionato più volte Peppino Gagliardi, quale uno dei cantanti ed autori italiani preferiti.

La caratteristica principale è sicuramente nella timbrica vocale molto particolare e dalla sonorità pastosa. Pur accostato ad altri cantanti famosi del periodo, definiti di "scuola melodica", Nicola Di Bari, Peppino di Capri, il suo modo di cantare e approccio musicale è stato sempre molto diverso, anche in considerazione delle sue particolari doti di polistrumentista (chitarra, pianoforte e soprattutto fisarmonica). Nel periodo di estremo successo 1970-1974, è stato più volte definito come il "divo dall'amore nervoso", per il suo modo di interpretare in modo intimistico e passionale qualsiasi brano del suo repertorio, sempre caratterizzato da una sofferenza sentimentale di fondo.

Brani che sintetizzano oggettivamente le doti e le peculiarità del musicista sono: "T'amo e t'amerò" e "Ascolta mio Dio", per l'indubbia rottura verso i modi interpretativi dell'epoca, "Gocce di mare", ballata melodica stile primi anni settanta, "La ballata dell'uomo in più", per l'eleganza di musica e testo, "A soffrire sarò io", per le indiscutibili doti interpretative e per finire l'intero album “Quanno figlieto chiagne e vò cantà.....”, prodotto di assoluto valore storico-artistico in cui le doti musicali, autorali e interpretative vengono sicuramente racchiuse.




R . I . P .


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