LA TARGA a Luisa Conte
A Napoli da oggi c’è largo Luisa Conte
La mattina del 30 gennaio 1994, nella sua casa di Riva Fiorita, Luisa Conte, popolare attrice napoletana, lavorava alla sua scrivania, tra progetti per il futuro e i tanti impegni teatrali, che la vedevano recitare a tempo pieno nel suo teatro, la “bomboniera di via Chiaia”, il Teatro Sannazaro, quando fu improvvisamente colta da malore lece appena in tempo a rivolgersi alla nipote dicendo: ‘ ‘O vi ‘lloco, me gira a capa’, e subito dopo perse i sensi.
Trasportata all’Ospedale Fatebenefratelli vi morì poco dopo, all’età di 68 anni. Ai funerali – noi c’eravamo – c’era tutta la città. Grandissimi attori e soprattutto il popolo, il suo pubblico…
Sono passati 26 anni prima che qualcuno a Napoli si decidesse a intitolarle qualcosa, un largo, a qualche centinaio di metri dal suo teatro, oggi animato dalle nipoti: Lara Sansone e Ingrid, presenti alla cerimonia commemorativa, con il sindaco e l’assessore Alessandra Clemente.
Dopo 26 anni Napoli ricorda Luisa Conte in via ufficiale
Sono stati anni tosti, anni di lotta, nel segno della propria storia e identità questi di Lara, soprattutto, e di Ingrid: ma alla fine hanno retto. Hanno retto anche alla scomparsa dellacompianta mamma, la figlia di Luisa che non amava recitare ma amava stare dietro le quinte ed era l’anima organizzativa del Sannazaro: Brigida Veglia. A lei sicuramente queste due eterne ragazze hanno rivolto oggi i propri pensieri.
Perché Luisa Conte, grandissima attrice, ha sì lasciato un vuoto immenso nel teatro napoletano, ma quanto meno il suo “bambino”, il Teatro Sannazaro ha retto “botta” grazie alle sue discendenti, sua figlia, le sue nipoti. Dal 1971 a oggi, l’anno prossimo, nel 2021, la famiglia Conte- Veglia-Sansone festeggerà i 50 anni di gestione ininterrotta di questo glorioso palcoscenico dove Luisa e suo marito Nino Veglia erano riusciti con successo, e senza sponsor, nella difficile impresa di “riportarlo in vita2 dando di nuovo dignità a quell’antica istituzione, “ormai ridotta come ‘na puteca fetente”, dove avevano recitato grandi attori come Eduardo Scarpetta, Ermete Zacconi, Eleonora Duse, Dina Galli ed Ermete Novelli.
Il teatro riaprì i battenti con ‘Annella di Portacapuana’, con Pietro De Vico, Ugo D’Alessio, e con lei, Luisa Conte, che seppe dare il meglio di quanto aveva imparato nella lunga e prestigiosa carriera: era in un certo senso figlia d’arte, o meglio nipote, perché sua nonna Brigida era stata prima ballerina di tango francese al teatro San Carlo, e lo zio, Pasquale Malleo in arte Fiorante era uno stimato attore teatrale.
Proprio con uno zio cantante, Oreste Malleo, Luisa aveva iniziato da piccola a cantare sulle navi ed ai matrimoni nei ristoranti di Posillipo, e si era poi dedicata al teatro con una tournee in Sud America. Il successo arrivò con Eduardo De Filippo, che la scritturò nei primi anni ’50 per il ruolo di Bettina in “Miseria e nobiltà” e successivamente la volle al suo fianco in tante altre commedie, come: ‘Non ti pago’, ‘Questi fantasmi’ e ‘Le voci di dentro’.
Attrice di ineguagliabile talento, fu anche interprete di testi di Petito, Scarpetta, Marotta, Brancati e Pirandello, fino al sodalizio con Nino Taranto con cui portò in scena tutti i maggiori successi del grande Raffaele Viviani.
Soffrente di disturbi cardiaci fu colpita da un infarto nel 1979 e si era poi sottoposta ad un difficile intervento chirurgico nel 1982; senza mai scoraggiarsi aveva smesso di fumare ed iniziato una rigida dieta, ma non aveva mai abbandonato il palcoscenico. Riportato il Sannazaro agli antichi splendori si era preoccupata poi di avviare alla carriera artistica le nuove generazioni, Lara, Ingrid… che oggi le hanno reso omaggio con parole commosse e un grande applauso, a 26 anni dalla sua morte.
Un atto istituzionale dovuto, doveroso.
Edited by Pulcinella291 - 31/1/2020, 10:24