I Vampiri di Trani
in uno scavo condotto a Trani , in particolare in localita’ “Capo Colonna” sono emerse due sepolcri databili IX-VIII sec. a.C. con particolari sconcertanti. Infatti nella prima sepoltura era deposto un individuo in posizione inginocchiata schiacciato da un lastrone posto alle sue spalle , nella seconda tomba , molto piu’ grande , son stati trovati tre defunti anch’essi con un masso.
In realta’ l’area era sicuramente un luogo di culto , e questo lo testimonierebbe il Monastero di Capo Colonna ancora visitabile. Gia’ nel passato eran stati scoperti reperti di epoca micenea e tardo-ellenici , reperti che pero’ stranamente non sono mai stati resi noti ne’ pubblicati , l’ultimo scavo pero’ ha portato alla luce una struttura le cui pareti esterne , costituite da grandi lastroni , avevano la particolarita’ di esser infisse nel terreno. Tra i diversi reperti trovati e’ stato segnalato su di un frammento uno strano disegno di un “animale” bipede con una notevole cresta e una coda da rettile. Ma le particolarita’ , gia’ non poco rilevanti , non si esauriscono qui , infatti e’ stata anche ritrovata una “fossa circolare” di cui si ignora la funzione all’ interno della quale sono state infisse delle pietre verticali. Per quanto riguarda le due tombe , poi , la piu’ piccola e’ posizionata fuori dal recinto dell’edificio , mentre la seconda all’interno dello stesso e inoltre entrambe non hanno corredo funerario , sicuramente si doveva trattare di stranissimi personaggi che , non dovevano assolutamente ritornare tra i vivi, non permettendo loro di proiettare se stessi e la propria stirpe negli oceani del tempo. Sepolture di questo tipo , gia’ presenti in altre parti del mondo , sono le prime presenti e comunque scoperte in Italia.
Corpi di uomini che dopo morti “non devono” ritornare tra i vivi , strani riti legati a pietre verticali , misteriosi disegni di creature antropomorfe , sembrano echi lontani di una terra senza eta’ che ci nasconde nel suo ventre , come uno scrigno antichi riti e misteri non ancora svelati.
Vampiri" nell’antica Trani?. E ciò che hanno sospettato archeologi e antropologi di fronte alle due sconcertanti tombe iapigie emerse a Capo Colonna. Qui qualcosa di unico nella storia degli scavi in Puglia - nonché della ritualità funebre antica - si è parato davanti agli occhi dell’archeologa Ada Riccardi della Sovrintendenza. Nella sepoltura più piccola era deposto un cadavere in posizione prona, inginocchiato, schiacciato da un lastrone piazzatogli sulla spalla; nel secondo sepolcro, invece, tre erano i defunti, anch’essi inumati, ognuno con un proprio masso addosso.
Lo scavo è stato condotto dalla Riccardi nel 2001. Ma la notizia, per evidente cautela, non era trapelata finora.
LA NOTTE DI SAN LORENZO TRA TRADIZIONI E CREDENZE POPOLARI
Il 10 agosto la Chiesa festeggia San Lorenzo Martire. Tra i devoti del santo, soprattutto nei paesi in cui e' venerato come patrono, è diffusa una credenza in cui si fondono note agiografiche e fenomeni astronomici.
Si crede che, bagnando la terra di un vaso di basilico il 9 agosto e lasciando il vaso all'aria aperta - sul davanzale della finestra o sul balcone - per tutta la notte successiva, il mattino seguente sia possibile rinvenire nella terra del vaso delle piccole scaglie di carbone.
I riferimenti agiografici sono evidenti. San Lorenzo Martire fu bruciato vivo su una graticola nel 258 d.C. sotto l'imperatore Valeriano in campo Verano a Roma dove il papa Sisto III fece costruire nel V sec. d.C. la basilica a lui dedicata. E' chiaro, quindi, il richiamo ai carboni della brace che ardeva sotto la graticola sulla quale fu consumato il martirio di San Lorenzo.
La tradizione vuole che il fenomeno dei "carboni nei vasi di basilico" sia dovuto al non meglio precisato "materiale cosmico" fatto piovere dal cielo dalle stelle cadenti che, proprio a cavallo del 10 agosto, baluginano in grande quantità nel cielo notturno. Tra il 17 luglio ed il 24 agosto, infatti, la terra attraversa uno sciame di detriti lasciati lungo la propria orbita dalla cometa Swift-Tuttle. In verità il punto culminante della pioggia di meteore si verifica la notte del 12 agosto ma la tradizione popolare ha fatto coincidere questo fenomeno astronomico con la festività di San Lorenzo Martire. Tali meteore, infatti, sono conosciute come "lacrime di San Lorenzo" anche se il loro nome astronomico è Perseidi poiché, per una questione prospettica, sembrano provenire dalla costellazione di Perseo.
Di notte, infatti, se non vi è la luce della luna a compromettere la nitidezza del cielo stellato e se ci si riesce ad allontanare dai centri abitati, in modo da ridurre l'inquinamento luminoso, fissando un deteminato punto del cielo è possibile vedere le stelle cadenti, la pioggia di meteore generata da meteoriti che precipitano nell'atmosfera terrestre ad altissima velocità.
Il forte attrito con l'atmosfera li rende incandescenti e ben presto li consuma completamente. Tali spettacolari strisce luminescenti possono durare poche frazioni di secondi ma a me è capitato anche di vederne 2 o 3 la cui striscia luminosa è restata visibile nel cielo per diversi minuti.
E' ovvia la suggestione che questo fenomeno astronomico, in coincidenza con la festa di San Lorenzo Martire, è in grado di suscitare.
Vi è una chiara analogia: questa sorta di fuochi fatui nell'alta atmosfera, accesi per brevi istanti dal precipitare di residui di una cometa, riportano alla mente le faville che dovettero scaturire dalla brace che ardeva sotto la graticola sulla quale fu martirizzato San Lorenzo.
LA MALEDIZIONE DELLA MUMMIA DEI GHIACCIAI
Al cadavere mummificato quasi perfettamente conservato dai ghiacci per oltre 5.000 anni, trovato il 19 settembre 1991 sulle Alpi è stata attribuita una strana maledizione. La mummia fu rinvenuta nel ghiacciaio di Schnalstal nelle Alpi dell'Ötztal il 19 settembre 1991 da due turisti tedeschi, Erika e Helmut Simon, durante un'escursione. La coppia proveniva da Norimberga, nella Germania del sud, e stava camminando presso il Passo Hauslabjoch, a circa 3200 metri di quota, quando notò una testa e una spalla sbucare dal ghiaccio, pensando, inizialmente, si trattasse di un escursionista morto.
Si trattò di una scoperta unica, un uomo dell'Età del Bronzo, un guerriero di circa 46 anni con abiti di pelliccia, scarpe in pelle e arco e frecce. Si pensa sia vissuto fra il 3350 e il 3100 a.C. Dalle analisi effettuate sul corpo si scoprì che l'uomo fu ucciso e che probabilmente era in fuga dai suoi aggressori. Mostrava tagli sulle mani, ai polsi e al petto. E aveva la punta di una freccia conficcata su una spalla e segni di un colpo alla nuca.
Un'altra particolarità della mummia sono i suoi 50 e più tatuaggi, forse i più antichi conosciuti. Erano posizionati sulle linee meridiane usate dalla tradizionale agopuntura cinese.L'esumazione di Ötzi avvenne senza troppa cura e fu violenta e caotica. Nella sua borsa furono trovati funghi ritenuti magici per proteggerlo con incantesimi. Questo portò a pensare che l'uomo fosse una sorta di sciamano.
Uno sciamano che volle vendicarsi lanciando una maledizione e prendendosi la sua vendetta dopo oltre 5.000 anni.
Neanche un anno dopo la scoperta della mummia, si verificò la prima di una serie di morti che rafforzò sempre più la convinzione di una maledizione in atto.
Se da una parte sono in molti a credere alla maledizione di Ötzi, dall'altra ci sono tantissimi scettici e fra questi anche alcuni di quelli "colpiti" dalla maledizione stessa, che asserirono semplicemente che la gente muore, non vedendo alcun nesso fra Ötzi e i decessi.
C'è anche una certa confusione in rete sul numero delle vittime colpite dalla maledizione e sulla data in cui si sono verificati quei decessi.
La prima vittima della maledizione fu il dottor Rainer Henn, morto all'età di 64 anni. Era un patologo legale, dell'Istituto di Medicina Legale dell'Università di Innsbruck. Fu a capo della squadra che esaminò il corpo di Ötzi, sollevò egli stesso il corpo a mani nude e lo depose in un sacco per cadaveri. Morì a causa di uno scontro frontale in auto nel luglio 1992, mentre si stava recando a una conferenza per presentare nuove ricerche su Ötzi.
Kurt Fritz morì nel 1993 poco tempo dopo Henn, all'età di 52 anni. Era un esperto scalatore, che aveva condotto Henn e la sua squadra al corpo di Ötzi. Fu l'unico membro della sua squadra a essere ucciso da una valanga, in una regione con cui si pensava avesse familiarità. Aveva ricevuto finanziamenti per la sua connessione con la scoperta e organizzava dei tour al luogo del ritrovamento. In realtà non è certo che abbia guidato la spedizione, così come non è certo che abbia scoperto il volto della mummia quando era ricoperta dal ghiaccio. Stranamente infatti il suo nome non viene menzionato nel libro Iceman: Uncovering the Life and Times of a Prehistoric Man Found in an Alpine Glacier di Brenda Fowler.L'australiano Rainer Hoelzl, di 47 anni, fu la terza vittima. Era un giornalista che aveva filmato un documentario esclusivo sulla rimozione del corpo di Ötzi dal ghiaccio per la televisione austriaca, che venne trasmesso in tutto il mondo. Alcuni mesi più tardi contrasse una malattia misteriosa, forse un tumore al cervello, e morì soffrendo qualche tempo dopo, nel febbraio 2004. Sono trascorsi circa undici anni dalla morte precedente.
Il turista tedesco Helmut Simon morì nel 2004 all'età di 67 anni e fu la quarta vittima. Era stato Simon che, assieme a sua moglie, aveva scoperto il corpo di Ötzi nel 1991, durante un'escursione nelle Alpi. Tornò in quella regione da solo nell'ottobre 2004, per festeggiare la vittoria di una battaglia legale che gli aveva riconosciuto la somma di 50.000 sterline come scopritore della mummia. Quando non fece ritorno, furono allertati i soccorsi. Le condizioni del tempo erano peggiorate e avevano fatto precipitare Simon in un crepaccio profondo quasi 100 metri. Il suo corpo fu trovato tre settimane dopo, coperto di ghiaccio come la mummia che aveva scoperto, a circa 200 metri dal punto in cui era morto Ötzi. Non aveva ancora firmato i documenti legali per l'assegnazione della somma, così sua moglie non ricevette mai quel denaro.
Il capo della squadra di soccorritori che aveva cercato Simon, la quarantacinquenne Dieter Warnecke, fu la quinta vittima. Morì d'infarto, sebbene fosse in perfetta salute secondo i suoi familiari. La sua morte avvenne meno di un'ora dopo che Simon fosse sepolto.
La sesta vittima fu il professor Friedrich Tiefenbrunner, morto nel gennaio 2005 durante un'operazione a cuore aperto. Faceva parte della squadra di Spindler e aveva scoperto un metodo per proteggere la mummia contro gli attacchi di funghi e batteri.
Konrad Spindler, di 66 anni, era un esperto di primo piano di Ötzi. Soffriva di sclerosi laterale amiotrofica e nell'aprile 2005 le sue condizioni aggravate lo portarono alla morte. Aveva scarsa considerazione della teoria della "maledizione di Ötzi". «Penso che sia un mucchio di spazzatura. È solo una gonfiatura mediatica. Di sicuro ora diranno che io sarò il prossimo» disse Spindler. Fu il primo a ispezionare il corpo della mummia e la settima vittima di questa maledizione
Il dottor Tom Loy fu l'ottava e ultima vittima e morì all'età di 63 anni, nel novembre 2005, prima di terminare un libro su Ötzi. Era il direttore dei Laboratori di Scienze archeologiche all'Istituto di Bioscienza Molecolare dell'Università del Queensland. Anch'egli in molte occasioni entrò in contatto fisico con la mummia. Aveva identificato residui di sangue umano sulla mantella di pelliccia di Ötzi e sangue di qualche animale sulle sue frecce. La sua morte fu una sorpresa per la famiglia, sebbene sembra che soffrisse di una patologia pregressa del sangue da 12 anni, che gli fu diagnosticata poco dopo le analisi della mummia.
Tom non parlò mai di maledizione. I familiari vorrebbero pubblicare il libro su cui stava lavorando, ma ancora non sono riusciti a trovare il manoscritto.
In tutte queste morti si riscontrano senz'altro elementi che riconducono al concetto e all'immaginario delle maledizioni, primo fra tutti il fatto che tutte le vittime erano entrate in contatto con la mummia. Ma a ostacolare questo elemento c'è un lungo elenco di studiosi che hanno eseguito analisi ed esami sul corpo mummificato di Ötzi.
Edited by Pulcinella291 - 20/6/2011, 08:24