| Non so se sono OT, ma stasera m'è capitato questo sotto il naso... lo metto qui, ma si può spostare, volendo.
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Del Delirio Del “D”
«Decisamente Degna Del Dio!...»
«Domani Dovremo Definitivamente Decidere Dove Disporla!...»
«Davanti!...Davanti!... Decisamente Davanti Direi!... Dominatrice Domestica Della Distesa Di Dune Dorate!... Difesa Da due Drappelli Di Dragoni Dorici!...»
«D’accordo!... Domani…
faremo così!... e si sbriciola la cascata…
Mi sono svegliato così, stamattina, come conseguenza di una strana notte agitata da incubi strani, grotteschi più che spaventevoli ed incomprensibili e sciocchi.
Ricorrente ed ossessivo quello della giovane donna bruna ed abbronzata, dai neri capelli cotonati raccolti in una grande crocchia giusto sul cocuzzolo del capo, come di moda nei primi anni sessanta. Indossa un abito da sera nero scollato e sbuca fuori dalle pagine un dizionario francese che cadendo dal mio tavolo si squinterna scompostamente…
Ma la fanciulla non è completa e la sua figura, dalla coscia in giù sfuma in un turbine di semicrome nere che evaporano dalle righe del dizionario… o che lì fanno ritorno. Mi fisso su quel punto e cerco di analizzare il movimento, ed anche lei si accorge della mia attenzione al suo corpo. Sembra vergognarsene e chiede scusa, dissolvendosi in fretta in forma di ciliegie rosse e nere, e piccole gocce di cognac… Per ricomparire più oltre, in un altro dizionario francese che cade dal piano polito di una scrivania che non è più la mia.
E mi chiedo il perché dell’insonnia, il perché degli incontri stolti, il perché delle damine francesi… ed ancor meno riesco a prendere sonno e riposare davvero… stanotte.
Ma cos’è il riposo della mente?... che cosa è il sonno?...
Sento che l’argomento intrigante lentamente, tenacemente, mi tira fuori dal torpore inquieto, mentre dolorosamente i contorni del pensiero si fanno più netti e, riluttanti, i processi mentali riprendono il loro usuale, faticoso andare per indagare la vita, alla ricerca di un fine lungamente cercato.
Di nuovo non ho dormito, di nuovo non ho vegliato, e di nuovo sono desto. Presente a me stesso ed al mondo. Di una presenza sempre più fiacca per un pensiero ogni volta più opaco… E stamattina mi sono pure scordato di aprire gli occhi!
Lucio Musto 18 settembre 2008 ________________________________________
PS – Quello che volevo scrivere era un saggio sul significato e la natura del sonno.
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