Le stronzate di Pulcinella

Napoli che se n'è andata

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view post Posted on 3/1/2014, 02:43
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Rispondo a Lucio per quello che so e ricordo :

a piazza Sannazaro, i tavolini c'erano per la festa di Piedigrotta, ma anche tutte le sere estive (e come sapete l'estate, a Napoli, finisce il giorno dei morti, il 2 novembre) ed erano della birreria Marchese che, oltre la birra Peroni (era esclusivista), forniva taralli (ma si preferiva acquistarli dagli ambulanti che passavano con le ceste tra i tavoli, prima di venire scacciati, perchè li avevano ancora caldi, nelle ceste, coperti da una coltre di lana), pignolate e caponate. Era il vicino di 'Marchese' che vendeva l'impepata di cozze, il polipo, etc. Poi c'era il venditore di trippa ('o musso, 'a cientopelli, 'o call'e trippa) con il suo carrettino bianco. Ti alzavi, andavi da questo e gli chiedevi :"Ciento lire e robba ammiscata" lui prendeva un foglio di carta oleata, ci metteva un misto di quanto ho scritto in parentesi, cospargendole del sale che teneva in un corno di bue, aggiungedovi un mezzo limone per completare il condimento. All'angolo della piazza con salita Piedigrotta c'è ancora una pizzeria da asporto che aveva una piccola sala superiore, ma, la sera, ci si recava a prendere le pizze che si consumavano sempre sui tavolini della birreia. I più esigenti, in fatto di birra, ben sapevano che, girato l'angolo della pizzeria, c'era il deposito della birra Peroni imbottigliata (parlo di anni antecedenti la comparsa sul mercato del tipo 'nastro azzurro') ed andavano ad acquistare la birra 'Peroni esportazione' (aveva una battiglia molto diversa da quelle normalmente in commercio) ed 'aum aum' se le bevevano sedendosi ai tavoli di Marchese..... C'erano decine di altri venditori ambulanti che agivano nella piazza, con i loro carrettini, chi vendeva frutti di mare crudi, chi gelati artigianali, chi cocomero affettato su ghiaccio, chi fichi d'india etc. etc. L'ammuina regnava sovrana fino a notte inoltrata ed i residenti nelle case ai piani bassi degli edifici circostanti, nulla potevano per il clamore e gli schiamazzi.

A te Lucio.
 
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view post Posted on 3/1/2014, 07:36
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Pulcinella291 Forum

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A proposito di birra, per completezza d'informazione mi piace qui ricordare che la prima fabbrica di birra nel meridione fu fondata a Napoli e costruita a Capodimonte sul terreno del Marchese Vannucci .La documentazione del marchese Vannucci è datata 1812, mentre la documentazione della fabbrica è datata 1904 e fu denominata "Le Birrerie Meridionali".
Nel 1929 la società napoletana venne assorbita dalla Birra Peroni, che ne trasformò la ragione sociale in S.p.A. Birra Peroni meridionale, lasciandola società separata fino al 1936. Quelle che vedete nella foto era le bottiglie dell'epoca.


Edited by Pulcinella291 - 29/4/2019, 18:23
 
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view post Posted on 3/1/2014, 11:10
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...ah, si? e j te mett'a copp.

La birra del prof.
(perdonami lo sfottò) Pulcinella, come in altre città, nell'800' e nei primi anni del 900' veniva venduta nelle farmacie, non come bevanda alcolica 'comune', ma come coadiuvante incrementante nella produzione di latte materno.

La moda di bere birra, ai pasti o come dissetante, è nata successivamente, in alternativa al vino.
 
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tipper57
view post Posted on 17/1/2014, 14:59




ho letto con interesse, grazie, mi piace questa sezione, ma non parlereste del mio Vomero-Arenella?
mi farebbe molto piacere, sono venuta qui a 5 anni, ci ho trascorso tutta la vita- drive1 punk1_h4h innocent punch
 
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view post Posted on 17/1/2014, 19:21
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CITAZIONE (tipper57 @ 17/1/2014, 14:59) 
ho letto con interesse, grazie, mi piace questa sezione, ma non parlereste del mio Vomero-Arenella?
mi farebbe molto piacere, sono venuta qui a 5 anni, ci ho trascorso tutta la vita- drive1 punk1_h4h innocent punch

Vomero Arenella?... A espositezza!! ai nonni basta chiedere!.... devo aver scritto qualcosa, che mi pare si chiami proprio "Vomero"

Mo cerco nel mare magnum delle disordinate carte, e se lo vedi apparire nella sezione dei miei fattarielli... vuol dire ca la Madonna me lo ha fatto pure trovare!

--------------------

eccolo trovato, "pronto co 'a pala!..." come grida il pizzaiuolo al suo aiutante, a Napoli.
E L'avevo già pubblicato su Pulcinella!!

Eccolo qua:

https://pulcinella291.forumfree.it/?t=57047859


certo non trattasi di un saggio storiografico sul quartiere alto, ma un bozzetto di ricordi... può andare bene lo stesso?
 
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view post Posted on 17/1/2014, 21:14
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Credo che la nostra amica voglia più i 'fattarielli' (oggi gossip) relativi a lVomero-Arenella

Sangiuliano era il nome di alcuni grandi bar del Vomero, ce ne erano 3, uno in via Cilea, uno, il più accorsato, in piazza Vanvitelli ed il più grande era in piazza Medaglie d'oro.

Ognuno di questi bar era il punto d'incontro per le comitive. In genere c'erano i soliti perdigiorno (come me) che vi presenziavano, specie dopo le 18,30, per organizzarsi la serata. Le ragazze, difficilmente si trattenevano, per non esser giudicate 'leggere' e non esser criticate, ma coglievano sempre l'occasione per passare, magari per un saluto veloce e, nel caso fare nuove ed appetibili conoscenze. Insomma : votta 'a petrella e annascunne 'a manella

La rivalità tra queste comitive non c'era, ognuna agiva autonomamente senza dare fastidio ad un'altra. Quando sorgevano screzi, era sempre a causa di una ragazza, ma i contendenti se la vedevano tra di loro, inso0mma, non ricordo spedizioni punitive.

A piazza Medagli d'oro la comitiva più numerosaera quella che faceva capo al bar Maria (angolo via Giotto) e, come solita abitudine napoletana, ognuno aveva il proprio contranomme (soprannome) che gli veniva affibiato dai compagni. C'era 'o mericano, perchè conosceva bene la lingua inglese, mignolino (Ciro Nuti ?) perchè si era rotto il mignolo in una caduta e via via altri di cui non ricordo i nomi e soprannomi.

Si, al Vomero c'erano altre comitive, ma quelle nei luoghi menionati erano le più numerose e consistenti.

Moltissimi ragazzi di queste comitive erano appassionati di musica e suonavano strumenti musicali ed organizzavano complessi musicali. Mannaggia non mi ricordo i fantasiosi nomi di questi complessi, solo di uno : i"Moby Dick", ma raggiungevano un buon successo a Napoli ed in Campania.

Un mio amico vomerese : Elio D'anna era stato chiamato a far parte del gruppo Showmen perchè (unico) si esprimeva in corretto italiano ed aveva una presenza signorile e simpatica ed anche una 'certa' cultura.

Al Parco della rimembranza c'era un locale, oggi adibito a locale per feste, avvenimenti etc., che per primo, a Napoli, si organizzò a mò di Piper e si esibivano i migliori nostri complessi.

Gli Showmen avevano Mario Musella come cantante, il quale aveva una voce sublime, eccelsa ed i veri musicisti lo capivano subito. Furono invitati da Zeppegno a Roma alla RCA la quale non ha mai creduto e voluto i 'complessi' ma sempre e solo i 'singoli' perchè li poteva controllare e dominare meglio. Ed infatti propose di mutare il nome del gruppo, come aveva fatto con Mal ed altri, in Mario e gli Showmen, ma questa volta gli andò male, anche se Mario, ma ancor di più la sua famiglia (magari sarà un altro capitolo), non digerirono MAI questa scelta dei 5 componenti oltre Mario.

Parteciparono e vinsero il CantaGiro con la canzone "Un'ora sola ti vorrei", poi inanellarono una serie di successi ed una serie enorme di cazzate e, come capita a 'quasi' tutti i gruppi napoletani.

In pratica la fine avvenne quando Mario lasciò il gruppo che tentò, invano di sostituirlo. Vecchie ruggini emersero, cosi Gaetano Senese (James) andò a formare "Napoli centrale", Luciano Maglioccola (tastierista) cambiò mestiere, Geppino Botta (chi l'ha visto?), Franco delPrete continuò e fece anche l'insegnate di musica, mentre Elio decise di studiare per prendere il diploma di ragioniere. Un gruppo del Vomero "I volti di pietra", gli chiesero d'unirsi a loroe cosi iniziò la storia degli "Osanna". Il primo successo lo si ebbe a Radio Montecarlo con una storica "lili Marlene", per poi deiceder di andare a Viareggio dove si teneva il festival delle nuove tendenze mudicali, dove non ci sarebbe stata una classifica, ma solo la presenza di discografici desiderosi di conoscere nuovi talenti. Da quella manifestazione, oltre i citati Osanna, emersero il Banco di Mutuo Soccorso e la Premiata Forneria Marconi e scusate se è poco.
 
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view post Posted on 17/1/2014, 21:55
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Già, i Moby Dick!

Sandro Coppola (voce, chitarra)
Toni Di Mauro (chitarra, voce)
Enzo Petrone (basso)
Adriano Assanti (batteria)

Quando tu (beato te!) andavi a fare 'o nnacc'nnello al Caffè San Giuliano e zone limitrofe (stiamo parlando degli anni fra il 1968 ed il 1975 al massimo)
a me potevi trovarmi a venti passi di distanza, al Ristorante "Il Ragno d'Oro" con un grosso problema sulle spalle:
la mia terza figlia, Claudia, aveva deciso che stare in pancia a mamma era bellissimo, e non aveva alcuna voglia di nascere...

Ed allora mio suocero (uomo di antiche tradizioni) spalleggiato dalla moglie (donna di ferro) ci obbligava praticamente ogni sera ad andare ad abboffarci al ristorante,
per poi sottoporci a lunghe passeggiate (come niente fino alle funicolari e piazza Immacolata) per sollecitare le doglie, con famiglia al seguito con valigetta di emergenza per essere pronti in caso di urgente ricovero alla Sanatrix, in preallarme dea giorni per un nostro improvviso arrivo...

Naturalmente poi la bambina nacque senza problemi... ma questa è un'altra storia...

Parafrasando la celebre canzone di quegli anni, quelli erano giorni, si, erano giorni!...

Si viveva amando, per amore, ed ogni amore era splendido, qualunque forma assumesse, senza bisogno di pillole, consulenti finanziari e familiari, programmazioni ginecologiche e patti in deroga prematrimoniali...
Il mondo ti dava quello che la vita offriva e toccava a te, trasformarlo in gioia!... anche nu' scarpinetto di due ore e mezzo con tutta la famiglia per convincere ad un figlio a nascere... dove mò basta una pilloletta e ti faccio partorire (o abortire, meno impegnativo!) in una mezz'oretta!

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view post Posted on 18/1/2014, 00:29
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azz., ma pure tu hai una bella memoria.... Enzo (Petrone) aveva un fratello anche lui musicista, ricordo bene?
 
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view post Posted on 18/1/2014, 01:26
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se,seee!... i' manco m'arricurdavo ca esistevano 'e Moby Dick!... io non li ho mai ascoltati... :( :(
i' nun tenevo proprio 'o tiempo 'e i' a ballà!
 
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tipper57
view post Posted on 18/1/2014, 07:09




ma come fate a ricordare tutto questo, nel 74-76 io stazionavo al S.Giuliano di P.zza Medaglie d'Oro-
non era piu' una vergogna stazionare davant al bar-
il Bar Maria c'e' ancora, allora eravate anche qui al Vomero !!!-
gli Showmen, li ricordo benissimo....
cosi' gli Osanna, erano di Napoli anche loro?- James Senese lo ricordo bene-
sono fra i primi che hanno visto un concerto di Edoardo Bennato alla Perla, il cinema di Bagnoli-
c'era anche Toni Esposito, quanti ricordi....
e poi Musica Nova di Eugenio Bennato al Teatro Diana-

nicola, aspetto la tua email....pensate ci sia ancora vita a Napoli?
io credo di no....
 
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view post Posted on 18/1/2014, 08:37
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vita ce ne sarà, ce n'è senz'altro, ma quella vita : no

Cerco di spiegare : noi eravamo figli della guerra, quelli che non avevano ancora avuto gli omogeneizzati, insomma eravmo gli ultimi di un'epoca che non c'è più. Un'idea per chiarirti meglio : l'altezza media dell'uomo italico era, in quegli anni di 1,62m. ecco che 'spiccavano' gli Antonio Cifariello, Maurizio Arena, Renato Salvatori, definiti 'fusti' dai giornalisti dell'epoca.

I ristoranti li frequentavano i turisti ed i viaggiatori in genere. Difficilmente una famiglia media andava al ristorante, magari, al massimo, in pizzeria. Considera che negli anni 50' c'era chi andava in trattoria, osteria, a mangiare e si portava il vino da casa..... ed erano divertenti i cartellidegli osti che lo vietavano.

Siamo stati la generazione di rottura con gli schemi del passato, considera che c'erano ancora delle rarità che si rivolgevano ai propri genitori dando del 'voi'.

Nel 1963 avevo uno spyderino bianco Fiat 1500, Carlo Goscè lo aveva identico in blu e Guglielmo Prota in rosso (si, la bandiera francese era lo sfottò che subivamo, uscendo insieme, ma in realtà c'era anche un pizzico [e qualcosa di più] d'invidia). Facevamo 'casino', quel casino che le mamme delle 'buone e brave' ragazze che conoscevamo, impedivano alle figlie d'incontrarci, di frequentarci perchè considerati 'puttanieri' anche se, ti assicuro non andavamo a meretrici mercenarie, non ne avevamo la necessità.

Imbarcati gli amici, con la capote aperta, dopo il cinema era un rito passare, tutti e tre, in paranza, a Mergellina, dove, a pochi metri dall'ingresso del ristorante "don Salvatore" aveva apero un concorrente che l'aveva chiamato il suo locale "Sebeto", e forse era il suo cognome. Dunque, arrivati fuori a questo locale, sempre assai poco frequentato, in pratica 'desert', strombazzavamo e chiamavamo "Sebeto, Sebeto" e quando questi usciva, in coro :"Sebè, Salvaore fà 'e pizze e tu fai 'e buc....." queta cosa ci divertiva un sacco per la reazione che aveva costui che ogni volta rispondeva alla nostra chiamata ed ogni volta iniziava una litania d'invettive nuova ed inedita.

Si, ma studiavamo anche, azz e se studiavamo.... Mio compagno di studi era Lorenzo Fonzone-Caccese, sicuramente è stato il miglio chirurgo-ortopedico europeo per la microchiruegia della mano. Compagno dalla scuola media Alberto Scrocca : cattedra di chirurgia plastica, studio a Milano e Napoli. Insomma le premesse c'erano e vennero anche i risultati.
 
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view post Posted on 18/1/2014, 08:50
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Nicoli', una domanda :non è che questo Sebeto sia il precursore del famoso gruppo "rossopomodoro"?
 
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view post Posted on 18/1/2014, 09:18
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CITAZIONE (Pulcinella291 @ 18/1/2014, 08:50) 
Nicoli', una domanda :non è che questo Sebeto sia il precursore del famoso gruppo "rossopomodoro"?

Non credo. Quello di cui parlo era uno zotico grassone che nel 1963 già aveva una sessantina d'anni.

In quella zona ci hanno provato in molti. Alla fine degli anni 70' o forse erano già anni 80', all'angolo di largo Sermoneta aprì "Lo scoglio di Frisio" a rimembrare il nome (e solo il nome) del celebre ristorante posillipino dell'800', pluricelebrato nelle canzonette che ben conosciamo.
Lo aprì un bancario che abbandonò la sua attività per fare il ristoratore, ma era 'circondato' (Delicato, Salvatore a Mergellina etc.) e.......

Moltissimi dei ristoranti napoletani sono 'figli' di Salvatore a Mergellina, nel senso che i dipendenti, man mano, se ne andavano per aprire un proprio locale ed avaveno quasi tutti successo.

Spero di nominarli tutti ed in ordine cronologico : il Sarago di piazza Sannazzaro, i 4 caini, il Delicato di Largo Sermoneta, 'o Calamaro via campi flegrei bagnoli, Palummella via Piedigrotta, ed altri. Molti però, dopo anni proficui, si sono ritirati e sono subentrati nuovi gestori, come da Palummella.
 
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tipper57
view post Posted on 18/1/2014, 09:56




ricordo Scaturchio e naturalmente la tea- room al San Giuliano di P.zza Medaglie D'Oro...
che nostalgia!

Pizzicato fece una brutta fine negli anni 80, se ricordo bene-

Lucio, ho gradito molto il pezzo sulla friggitoria di P.tta Fuga perche' li' ci ho passato minimo 8 anni della mia vita
tra medie e Liceo che frequentavo proprio li'-
e' la mia zona, hai dimenticato le graffette, buonissime, 50 lire costavano, l'una-
quanti ricordi ,grazie-
ci ho passato una vita tra P.zza Vanvitelli e P.tta Fuga, anche i miei figli sono molto orgogliosi di essere del Vomero-
 
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view post Posted on 18/1/2014, 10:23
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Pulcinella291 Forum

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Nico', pe caso te ricuorde di un personaggio che tra il 1970 e l'80, "imperversava" per le strade di Napoli . Non era anziano , la mattina lo incontravo all'università Federico II, di sera a Montesanto, nella Pignasecca, a piazza Carità, oppure fuori la Standa o al bar Motta e pure davanti a Pizzicato. Si rivolgeva ai passanti e, con la mano destra tesa, chiedeva un obolo al suono di: "'o ppà a mme, 'o ppà, 'o ppà". All'universita' era una istituzione.

 
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