Le stronzate di Pulcinella

Napoli che se n'è andata

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view post Posted on 18/1/2014, 10:40
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CITAZIONE (Pulcinella291 @ 18/1/2014, 10:23) 
Nico', pe caso te ricuorde di un personaggio che tra il 1970 e l'80, "imperversava" per le strade di Napoli . Non era anziano , la mattina lo incontravo all'università Federico II, di sera a Montesanto, nella Pignasecca, a piazza Carità, oppure fuori la Standa o al bar Motta e pure davanti a Pizzicato. Si rivolgeva ai passanti e, con la mano destra tesa, chiedeva un obolo al suono di: "'o ppà a mme, 'o ppà, 'o ppà". All'universita' era una istituzione.

Il personaggio in questione, all'uscita dell'ultimo spettacolo cinematografico di una prima, te lo trovavi (specie al Delle Palme) in mezzo alla stretta strada, semisdraiato, accovacciato per terra. Fingeva, benissimo, di esser scemo e sordomuto, ma a furia di 50 lire, campava bene.

Comunque 'lavorava' tantissimo, dalla mattina presto a notte inoltrata.
 
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view post Posted on 18/1/2014, 10:56
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quello me lo ricordo pure io, a Toledo, in orario di uffici... perché, adesso non c'è più?

Come cambia il mondo!... non ci sono più gli accattoni di una volta!....

Edited by Lucio Musto - 18/1/2014, 10:57
 
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tipper57
view post Posted on 18/1/2014, 11:00




me lo ricordo io!!!!!!!!!!!!!!
ne parlo sempre con mio figlio che non vuole lavorare ed io gli dico che finira' come quello
che chiedeva in ginocchio, non so se aveva le gambe o no, mi sembra di no
chiedeva- "o pppaaaaa!!!!"
ma io lo vedevo sempre a via Luca Giordano, anche negli anni 60, forse poi si era spostato perche' non lo vidi piu'-

sara' morto, era gia' un giovane quando io ero bambina-
se non si vede piu' e' morto, penso spesso a lui, mi e' rimasto impresso-
 
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view post Posted on 18/1/2014, 11:28
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Pulcinella291 Forum

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No No, le gambe ce l'aveva eccome, faceva le scale della Federico II 20 volte al giorno . Puo' darsi che in altre parti, "faceva a vede' 'o ciunco!
 
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tipper571
view post Posted on 28/1/2014, 11:46




che nostalgia la vecchia Napoli, quando tutti si facevano i fatti degli altri...
le porte del pianerottolo erano sempre aperte, non si conosceva solitudine,
si viveva tutti insieme, ora tuttti vanno di fretta e poi si chiudono nel guscio del loro piccolo nucleo-

voglio tornare tipper57, come fare?
 
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view post Posted on 28/1/2014, 12:40
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Pulcinella291 Forum

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carla sei sicura che ti ha cambiato il forum? mi sembra strana sta cosa. Forse tu avrai sbagliato qualcosa . Ti sei forse registrata di nuovo? in questo caso essendoci gia' tripper 57, il sito ha aggiunto qualche numero.
Vai sopra il forum a sinistra , esci come tripper 571, e inserisci di nuovo tripper57 poi fai la password vediamo cosa succede
 
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view post Posted on 28/1/2014, 12:43
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CITAZIONE (tipper571 @ 28/1/2014, 11:46) 
...
...-

voglio tornare tipper57, come fare?

non ne ho idea, Carla, ma per me vai benissimo anche così!! che io leggo "LA TIPPER57 NUMERO UNO DI TUTTE LE TIPPER CINQUQUANTASETTE DELL'UNIVERSO!" :D :D :D :) :) :)
 
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view post Posted on 28/1/2014, 15:29
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.....vuol dire che alla Napoli che se nìè andata aggiungeremo 'tipper 57', mentre diamo il benvenuto a tipper 571, nipote (con 500 numeri di differenza non può esser la figlia) di tipper 57 :) :) :)
 
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view post Posted on 30/1/2014, 12:25
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C I N E M A



Napoli ed il cinema hanno una lunghissima storia, case di produzione cinematografiche, registi, attori, maestranze e... cinematografi.

M'inerpico nelle missioni impossibili (per me) per raccontarvi un pò della nostra storia e, visto il tema della discussione, cominciamo dalla fine : le sale cinematografiche dal dopo guerra, mi scuso in anticipo se non le avrò ricordate tutte (almeno quelle delle prime visioni)

Il cinema Metropolitan era, sicuramente il più grande d'Europa e, forse, del mondo, con gli oltre 3.200 posti a sedere. Era in via Chiaja ed era stato un rifugio anti-aereo durante la guerra, all'inaugurazione fu proiettato il film "Ali babà ed i 40 ladroni", cui fece seguito "Fabiola" di Blasetti. Fu anche la prima sala napoletana attrezzata per il cinemascope e vi fu proiettato il capostipite "La tunica". Moltissime volte ha ospitato manifestazioni di teatro leggero con vedette internazionali, come Carmen Miranda, Xavier Cougat etc.
Faceva parte del gruppo ENIC e gli altri cinematografi di questo gruppo erano "Alcione, Arlecchino, Corona".

Fernandez, costruttore, proprietario di grandi alberghi in tutto il mondo, nonno di Salvatore Naldi presidente del calcio Napoli al momento del fallimento, aveva rilevato i cinema ch'erano stati di Gustavo Lombardo (ricordate questo nome) e cioè :"Santa Lucia, Fiorentini, Bellini, Sala Roma, Acacia, Alambra"

Gustavo Cocurullo, agli inizi del 900' aveva iniziato dal nulla e lasciò alla figlia, maritata Confalone (padre dell'attrice Marina) "Delle Palme, Filangieri, Smeraldo" ed altri a Caserta.

Jossa-Palazzo gestivano il "Fiamma e successivamente l'Ambasciatori"

Nel quartiere Vomero, divenuto assai popolare nel dopo guerra, oltre il nominato Acacia, c'erano i cinema "Ariston, Ideal, Kerbaker, Bernini, America, Plaza, Vittoria"

A Fuorigrotta "Alle Ginestre, La Perla (Bagnoli), (un altro a viale augusto, ma al momento non rammento il nome"

A Mergellina c'erano "Odeon, Maximum e Torretta"

in centro, in Galleria :"galleria Umberto, Santa Brigida e Salone Margherita" nelle vicinanze c'era il cinema "Elena".

a Materdei il "Capitol ed il Bolivar" e in zona Ferrovia "Casanova, sala Iride e Argo"

Nei cinema era permesso fumare e l'ingresso era continuato. Nei cinema di seconda visione, quando c'erano film di grosso richiamo, gli 'scugnizzi', oltre che vedersi il film un paio di volte, cedevano, a pagamento, il loro posto a sedere.
Nonostante il cinema Metropolitan fosse di enorme capienza, in occasione di talune prime "007 dalla Russia con amore" c'erano molti spettatori in piedi, poichè senza posto. Ma, qunado ciò accadeva, anche in altri cinema, la cassiera avviertiva "Solo posti in piedi", era illegale, ma.....

Tra il primo ed il secondo tempo (usanza prettamente italiana di frammentare un film", c'era il venditore di gelati confezionati. Prima della proiezione del film, gli esercenti avevano l'obbligo (spesso non rispettato) di programmare un cinegiornale ed un documentario. Questo obbligo nasceva dall'esigenza di sovvenzionare questo tipo di cinematografia.

fine capitolo
 
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view post Posted on 30/1/2014, 12:28
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Pulcinella291 Forum

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c'era anche la settimana Incom.
 
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view post Posted on 30/1/2014, 18:46
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CITAZIONE (Pulcinella291 @ 30/1/2014, 12:28) 
c'era anche la settimana Incom.

scusate se mi son permesso di definirla genericamente 'cinegiornale', poichè, negli anni 50', se ricordo bene, c'era anche un antagonista a Pallavicini (INdustria Corto Metraggi), ma visto che hai introdotto l'argomento, approfondiamolo :

Sfruttando la neonata libertà concessa per decreto al mondo cinematografico a partire dall'ottobre 1945 e le nuove misure di sostegno al cinema italiano, la I. mise a punto il suo cinegiornale, finanziato dallo Stato, che ben presto sbaragliò la concorrenza, dando voce agli interrogativi di quegli anni sulla identità nazionale, agli emergenti bisogni della ricostruzione, nonché alle incipienti prospettive di riscatto e progresso. assolse negli anni Cinquanta coerentemente ai dettami e alle esigenze del potere politico ed economico, come ha appurato successivamente la critica cinematografica. L'insistenza nei cinegiornali della I. sul futuro radioso e a portata di tutti che attendeva gli italiani dopo la catastrofe della guerra mondiale ‒ suggerito attraverso stereotipi che ignoravano le reali contraddizioni sociali in atto e modellato su una gerarchia salda di valori conformi a una ideologia al tempo stesso cattolica e industriale ‒ di fatto produsse paradossalmente, proprio nell'istanza documentaria, una sorta di antirealismo, di svuotamento e semplificazione di senso dell'evento registrato e filmato, laddove il cinema italiano dava prova di attenzione per le gravi difficoltà sofferte dal Paese durante un decennio di radicali trasformazioni. Una scelta di campo che comunque non pregiudica l'odierno enorme valore documentale e storico del patrimonio audiovisivo delle cineattualità I., semmai conferma la necessità di appropriati strumenti d'indagine nell'accostarsi a esso, ora che la sapiente opera di archiviazione e digitalizzazione realizzata alla fine degli anni Novanta dall'Istituto Luce, suo proprietario dal 1967

http://www.treccani.it/enciclopedia/incom_..._del_Cinema%29/

I servizi giornalistici erano svolti, e bene, in maniera telegrafica, tanto per dare un input (diremmo oggi) che poteva venir approfondito dai giornali e dalle riviste cartacee. Infatti esisteva anche una versione di questo materiale della 'settimana Incom'.

In genere si apriva il cinergiornale con i 'potici' che presenziavano, inauguravano, si riunivano in determinate circostanze, poi qualche evento di cronaca (in Italia tra calamità naturali e non ne abbiamo a bizzeffe, settimanalmente), seguito da un servizio di cronaca nera, poi uno relativo al cinema ed ai suoi personaggi, magari un evento sportivo e chiudeva il cinergionale, sempre, un servizio che mostrava una stranezza, una diversità, nelle cui intenzioni c'era quella di destare ilarità.
 
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view post Posted on 1/2/2014, 01:51
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Non tutti sanno che i primi film dei fratelli Lumiere furono proiettati per la prima volta in città nell’aprile del 1886 nel Salone Margherita, l’unico locale all’epoca consono ai gusti dei dandies dell’epoca. Sull’onda di tale successo tre anni Mario Recanati aprì a prima sala cinematografica nella Galleria Umberto I. Nel giro di qualche anno seguirono la Sala Iride nel 1901, nel 1903 la Sala Troncone al Corso Garibaldi ma il vero salto di qualità fu nel 1905 con l’inaugurazione del Nuovo Cinematografo in Piazza Municipio che dopo qualche mese mutò il nome in Salon Parisien. Nel 1907 le sale cinematografiche a Napoli il numero di venti.Nel 1908, in Italia ci sono sette riviste specializzate di cinema e sei sono pubblicate a Napoli. Nel 1911 su ventotto riviste specializzate, undici sono prodotte a Napoli. Questi dati ci confermano con quanto entusiasmo il cinema fu accolto a Napoli e del grande fermento culturale che viveva al tempo la città. Tra il 1924 ed il 1925 più di un terzo dei film italiani è prodotto a Napoli.
http://www.cinemaepsicoanalisi.com/napoli_...lle_origini.htm

IL CINEMA:I PIONIERI 1896-Mario Recanati e le prime sale a Napoli

Napoli alla fine dell'Ottocento fu la capitale del cinema italiano. Proprio qui infatti, al civico 90 della Galleria Umberto ben 116 anni fa era il 1896, vennero regolarmente effettuate le prime pionieristiche proiezioni cinematografiche per merito di un negoziante di grammofoni e dischi di origini padovane, stabilitosi in città dopo un soggiorno in America.
Questo lungimirante imprenditore si chiamava Mario Recanati e assieme ad altri fu il precursore dell'attività cinematografica a Napoli, dapprima importando una macchina Lumiere ed alcune pellicole per fare pubblicità ai suoi magazzini, e poi gestendo un vero e proprio cinema: la Sala Recanati. Il suo esempio venne seguito da altri imprenditori, e così sorsero la Sala Vittoria, la Sala Iride nel 1901(esiste ancora oggi anche se destinata a pellicole a luci rosse), la Sala Troncone al Corso Garibaldi nel 1903 e, nel 1905, il Nuovo Cinematografo in Piazza Municipio che dopo qualche mese divenne il Salon Parisien.
Nel 1907 a Napoli si contavano già venti cinema, mentre nell'anno successivo si pubblicavano ben sei riviste specializzate e si andavano affermando anche svariate case di produzione cinematografica tra cui la Lombardo Film di Gustavo Lombardo, poi Titanus, e la Dora Film che, fondata nel 1910, realizzava cortometraggi colorati a mano dal fotografo e pittore Nicola Notari, dalla sorella Olga e dalla moglie Elvira Coda, divenuta poi una delle prime donne regista della storia del cinema e la prima in Italia: Elvira Notari. Ma Mario Recanati non si limitò solo alla gestione della propria sala: egli istituì a Napoli anche la prima scuola d'Italia per attori ed operatori del cinema - l'Accademia d'arte - e si cimentò nel settore del noleggio e della distribuzione di pellicole aprendo nuovi uffici in Via Verdi 18.
Per avvalorare la tesi della priorità partenopea in ambito cinematografico, basterà ricordare che tra il 1897 ed il 1898 a Roma c'erano solo due cinema, uno in Vicolo del Mortaro per la proiezione di "fotografie viventi" ed un altro in piazza San Lorenzo in Lucina fornito di Kinetoscopi Edison collocati in un ambiente che ricreava al coperto l'atmosfera del luna park.
A Napoli, invece, dopo le prime proiezioni nell'aprile 1886, il cinema divenne dapprima il gran finale del varietà e poi, un'arte autonoma alla cui gestione si dedicarono anche i fratelli Troncone, i Marino ed Ettore Pesce.
L'intuizione di Mario Recanati aprì la strada ad una nuova imprenditoria cinematografica che per molti anni darà non pochi frutti, pur essendo destinata a finire surclassata da nuove realtà che sposteranno a Roma gran parte delle attività connesse al mondo della celluloide. Mario Recanati, aveva intuito anche questo e fu così che dal cinema passò poi a tutt'altra attività, quella edilizia, costruendo un intero nuovo rione a San Giorgio a Cremano, il grande comune alle porte di Napoli che ha giustamente intitolato una strada a questo illustre protagonista della storia napoletana.Il cinema, insomma, si rivelava un buon affare. Nei primi anni del secolo le sale cinematografiche si moltiplicavano rapidamente. Questa circostanza incoraggiò qualcuno a tentare di ritagliare uno spazio d'élite anche per quella che si era connotata, dapprima, come una forma di spettacolo decisamente popolare.



Gustavo Lombardo iniziò la sua attività come distributore e noleggiatore di pellicole cinematografiche, nel 1904 nella 'sua' e nostra città. Con il passare degli anni e l'incremento della sua attività l'azienda prese il nome di S.I.G.L.A. (Soc-Ital.Gustavo Lombardi Anonima) e divenne un'importante casa di produzioni cinematografiche italiane e distributore e concessionario di produzioni altrui ed estere. Man mano, con gli anni, l'azienda si ingrandiva ed inglobava altre case di produzione, come la Polis. Lombardo superò la crisi degli anni 20 che aveva, invece, affossato molte altre imprese del settore edi settentrionali ed i romani formarono un consorzio, l'U.C.I. Unione Cinematografica Italiana alla quale non aderì e proseguì da solo. Alla citata SIGLA aveva fatto seguito la LOMBARDO film che, nel 1928 assunse il nome definitivo di TITANUS. Dal 1931 le attività di Lombardo si trasferirono gradualmente a Roma, come auspicato dal regime fascista di accentrare nella capitale le produzioni cinematografiche e preludere alla nascita di Cinecittà, che avverrà, dopo l'incendio che distrusse i teatri Cines, nel 1935, successivamente.

Intanto, nel 1938 due napoletani : Salvatore e Michela Scalera, che erano i titolari della maggiore impresa di costruzioni civili attiva a Napoli ed a Roma, su 'suggerimento' del Duce, costituirono la 'Scalera Film'. Quest'azienda adotterà i sitemi di produzione di film hollywoodiani e sarà attiva fin dopo la fine della guerra, ma con la crisi degli anni 50' verrà dichiarata fallita nel 1952 ed i suoi teatri di posa saranno rilevati da Lombardo-Titanus.
 
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tipper572
view post Posted on 1/2/2014, 07:27




grazie, grazie-
molti cinema me li ricordo bene, il Vittoria esiste ancora, cosi' l'Acacia-
di che anno sono questi 2-
e l'Ambasciatori? sorry slap cry graduated pg_blossm_h4h
 
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view post Posted on 6/2/2014, 10:41
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Musica & Giochi elettrici ed elettronici



Parlo, naturalmente del loro arrivo a Napoli e mi riferisco ai juke-box & giochi accessibili al pubblico e non quelli casalinghi.

Negli anni 50 apparvero i primi juke-box, erano Wurlitzer, qualcosa simile a questo in foto : iha8

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C'erano caricati circa 40 dischi a 78giri, quindi con la possibilità d'ascoltare 80 canzoni. Inizialmente funzionavano mediante l'acquisto di gettoni, per poi passare al funzionamento diretto con le monete metalliche, 50 lire una canzone, 100 lire 3 canzoni. Sempre negli anni 50', nelle sale d'ingresso del cinema Metropolitan, in via Chiaja, s'installò, per tutto il periodo autunno-inverno e primavera (non ricordo se fosse il 1954 o 55) la ditta settentrionale Luminosi Dedalo, con alcune attrazioni, quali la 'Micropista', un circuito automobilistico in scala sul quale erano posizionate 6 automobili monoposto da corsa che venivano telecomandate da 6 banchi, a forma di abitacolo, con volante ed accelleratore. C'era il fucile da caccia con il quale sparare colpi luminosi al bersaglio (fotocellula) di un orso che si muoveva avanti-indietro, meccanicamente, in una bacheca posta a 5 metri dal tiratore. C'erano i primi flipper che, raggiungendo un determinato punteggio minimo, rilasciavano una pallina colorata di plastica, ad ogni coloro corrispondeva un apposito punteggio, raccogliendo le quali si potevano ottenere i 'soliti' regali da luna park.

Tra i primi locali a dotarsi di juke box ci furono lo 'Chalet primavera' di fronte al porticciolo di Mergellina, in via Caracciolo, i Damiani, sulla neo costruita via Domiziana ed altri. I Flipper, come dovremmo ricordarli noi, videro la loro prima collocazione fissa, in uno stand del Luna Park in villa comunale, antesignano di Edenlandia. Vi era, sempre nel Luna Park, anche una Micropista analoga a quella descritta prima. Poi si inaugurarono vari locali dediti a questo tipo di attrazioni. In via Vittoria Colonna (via dei Mille - piazza Amedeo) c'era il 'Calypso', in via Vetriera c'era la 'Gaming house' e via via altri in altri quertieri napoletani, prima che moltissimi bar si dotassero di uno o due flipper e juke box, per l'intrattenimento dei clienti, come oggi avviene con i video-poker e slot machine.
 
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view post Posted on 6/2/2014, 22:11
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Apriamo un'altra pagina sul passato, quando non c'era ancora la TV oppure era agli esordi e con un solo programma (rete) e quindi senza la possibilità odierna di scegliere cosa seguire.

La stagione teatrale napoletana dalla fine degli anni 50' in avanti



Il teatro più importante di Napoli è senz'altro il S.Carlo che ha la migliore acustica dei teatri italiani e, forse, del mondo, a detta dei melomani. Cominciamo a dire che non appena pronto il cartellone con il calendario delle opere melodrammatiche, c'era la corsa dei 'vecchi' abbonati a rinnovare e, magari cercare un posto con una posizione migliore della precedente. Le signore della Napoli 'bene' analizzavano il programma per stabilire quanti abiti da sera dovevano farsi preparare per le 'prime'.. C'erano quelle ritenute importantissime, per le quali occorreva un abito tutto nuovo ed innovatore, c'erano altre per le quali le abili 'sartine' dovevano smontare un capo realizzato uno-due anni prima ed aggiornarlo in un nuovo modello. Gli uomini erano più fortunati, per l'abbigliamento, andava bene il 'solito' smoking (a proposito, lo sapete che sono stati gli statunitensi e NON gli inglesi ad 'inventare' questo abito? Che poi in USA si chiama tuxedo), scarpe di vernice nera, camicia inamidata, oppure 'operata', cravatta a farfalla nera.

La sera d'inaugurazione della stagione melodrammatica, l'ingresso del teatro era affollatissimo di curiosi e di sartine che venivano ad ammirare le signore che indossavano le loro creazioni. In pratica, la stagione operistica era, complessivamente molto dispendiosa e solo un limitato numero di famiglie poteva permettersela. Si 'cerano anche le repliche, ed anche a quelle ci si poteva abbonare, ma questi erano in numero assai ridotto e gli spettatori erano i veri, autentici melomani, magari non napoletani, che giungevano a Napoli per assistere a quella recita.

In piazza del Municipio c'è il teatro Mercadante ed in quegli anni era il quasi esclusivista delle 'riviste', cosi venivano chiamati gli spettacoli leggeri con comici e ballerine che agivano su copioni nuovi, anno per anno. Sono stati gli antesignani dei moderni 'musical' ed annoveravano gli artisti che, prima della guerra agivano nei varietà di avanspettacolo. Da questi lavori sono emersi : Carlo Dapporto, Macario, Ugo Tognazzi, Renato Rascel, Alberto Lionello, Billi e Riva, Nino Manfredi, e tanti, tantissimi altri e le vedette, su tutte Wanda Osiris, poi Delia Scala, Lauretta Masiero etc. Ricordo alcuni titoli : "Giove in doppoiopetto" "Alvaro piuttosto corsaro" "Tutte donne meno io" "Il vedovo allegro"

In piazza S.Maria degli angeli (Montedidio) il Politeama il cui cartellone era essenzialmente con lavori di prosa. Qui recitava la compagnia dei Giovani (G. deLullo, R. Falk, R. Valli, E. Albani,), Paolo Stoppa con Rina Morelli, Buazzelli, Randone, Gassman e tanti altri.

Anche per le prime degli spettacoli del Mercadante e del Politeama, gli uomini indossavano lo smoking e le signore l'abito da sera, ma questi non era mai 'lungo', sempre corto (sempre sotto al ginocchio, abbondantemente) e scollato.

Il 'dopo-teatro' era sempre movimentato. Si andava a cena, oppure a ballare ed ancora c'erano locali dove si poteva mangiare, ascoltare musica e ballare, insomma dei dinner-dancing. Un locale che in quegli anni riscosse un inattesso successo era la 'pizzeria Negri' di Pontecagnano (Sa). Le automobili erano poche ed il traffico notturno inesistente. Con l'autostrada in una diecina di minuti si raggiungeva Pompei e dopo circa un'ora si era a Pontecagnano. Cosa aveva di speciale questo locale? Il proprietario aveva fatto arrivare dalla baviera delle kellerine (credo che fossero 8) le quali servivano in costume bavarese. Ricevuta l'ordinazione da un tavolo, quando le pietanze erano state pprontate, si udiva una musichetta (marcetta) che richiamava all'uscita della cucina le kellerine, le quali, in fila indiana, con movenze da ballo, si dirigevano verso i commensali cui erano destinati quei cibi.
So che il locale in questione esite ancora oggi, ma, ahimè, le kellerine non sono state rinnovate e non ci sono più.

Proprio la mancanza di un teatro stabile napoletano, in vernacolo, indusse Edoardo a ricostruire il S.Ferdinando, distrutto da bombardamenti durante la IIWW, ma, morto lui, le vicissitudini di questo teatro non terminarono.



continua
 
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