Le stronzate di Pulcinella

Napoli che se n'è andata

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view post Posted on 22/3/2014, 19:16
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Pulcinella291 Forum

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Grazie Nicola, questa Napoli che se n'è andata è un'opera eccellente. Lasciamo sul web degli egregi cenni storici .Grazie.
 
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view post Posted on 22/3/2014, 19:43
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se tu ed io iniziamo a ringraziarci, non la finiamo più....

Comunque, l'ultimo argomento andrebbe approfondito, perchè mi son limitato ad invogliare il lettore con la mia concisione.

Scriviamo, e lo facciamo volentieri, per i nostri amci, tutti, ed in special modo per coloro che sono assai distanti dalla nostra amata città.
 
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CHICO V
view post Posted on 6/11/2014, 13:32




mi ricordo i ritorni in barca da capri a napoli, arrivavamo la domenica verso le 6 del pomeriggio al borgo, alla banchina megaride cullati dalle canzoni che suonavano alla bersagliera o alla zi teresa, la macchina lasciata all'autorimessa nei pressi dell excelsior e poi a cena con tutta la famiglia da rosiello...
 
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view post Posted on 6/11/2014, 17:37
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Pulcinella291 Forum

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Uanema Chico! E tu e 'nvitate ad Arecata a carne e maccarune, e manate a preta int' a damigiana, le rattate addo' le propre!
 
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CHICO V
view post Posted on 6/11/2014, 18:09




pulcinella...sto ancora ridendo...sei un grande!!!!!

dai ragazzi...diamogli una botta a sto topic cha se no s'addorme....arecata...lucio...

napoli che se n'è andata...possiamo ancora scrivere molto...moltissimo
 
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CHICO V
view post Posted on 10/11/2014, 11:10




arecata, raccontami ancora qualcosa di nini grappone....io conosco la figlia!
 
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view post Posted on 10/11/2014, 12:32
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Non ricordo quanto ne abbiamo parlato nelle pagine precedenti, ma oggi affrontiamo un argomento tipico nostrano : il commercio.

Napoli è stata al centro del Mediterranneo, anzi il centro del commercio del mediterraneo, attirando cosi artigiani e mercanti che dall'entroterra, o via mare, veniva qui per i loro scambi commerciali. Proprio dai 'levantini' abbiamo ereditato la trattativa commerciale si parte da un prezzo elevato per concludere l'affare anche, alle volte, alla metà, o anche memo, del prezzo richiesto in partenza.

Circa una ventina d'anni fa uscirono le prime pubblicità delle poltrone che si reclinavano esponendo una pedana in modo da divenire delle 'quasi' dormeuse, un mio amico mi telefonò chiedendomi di accompagnarlo in un negozio nei pressi della mia abitazione in quanto era indicato fosse il primo rivenditore affidatario della ditta costruttrice a Napoli.
Ci andammo e la speranza del mio amico di poterne visionare almeno una da vicino, andò delusa, il rivenditore aveva solo cataloghi ed alla richiesta del prezzo di un modello li fotografato, prese carta e penna ed iniziò a far di conto e dopo un minuto disse :"A listino viene XY €, perchè siete voi, ve la faccio a ZM €". Ci aveva visti per la prima volta in vita sua, non eravamo e non siamo famosi o noti e rimanemmo colpiti da quel "Perchè siete voi", che è abituale, nel commerciante che vuol accaparrarsi il cliente facendogli credere d'avergli riservato un prezzo ed uno sconto speciale ed eccezionale.

Un altro aspetto macroscopico riguarda il parentado e gli amici di un potenziale acquirente. Chiunque, a Napoli, prospetta di acquistare un 'qualcosa' o anche stipulare un'utenza, troverà un amico, un parente che gli dirà :"Ti poro io da XY, un amico, che ti tratterà benissimo, facendoti spendere la merà di quanto hai pensato. Sconti paurosi. E' il più grande grossista, etc. etc." e, se malaguratamente l'acquisto lo avete già fatto, il commento sarà :"Mannaggia, se lo aveso detto a me, ti portavo da Gennaro, l'ho preso anch'io a metà prezzo, poi c'è Pasquale che lo vende a rate senza sovraprezzo, etc. etc.). Insomma il 'commercio' napoletano è atipico e Luciano deCrescenzo lo descrive, in uno dei suoi aspetti, come il signore che va in un negozio a prezzo fisso : la Rinascente e, spacciandosi per 'amico' della signora Rinascente, chiede e pretende uno sconto che non otterrà.

Anticamente 'o putecaro per antonomasia era il pizzicagnolo, l'attuale salumeria. In 'quel' negozio ci trovavi grossi sacchi, sempre pieni, contenenti fagioli, ceci, lenticchie e farina che venivano confezionati all'istante secondo il peso richiesto dal cliente, in un cartoccio di carta fatto a coppo e c'era lo scioglilingia "A cuoppo cupo poco pepe cape", c'era anche il sacco con lo zucchero, ma questo, anticamente, veniva confezionato con carta di diverso colore (azzurro-intenso) e consistenza, da cui è derivato 'color carta da zucchero'. Poi c'era un grosso bidone di latta contenente 'sapone mollo'. Forse non sapete che il sapone, alla nascita, è liquido, lo si solidifica per occupare meno spezio di contenitori per il trasporto, il sapone 'mollo' era semisolido e serviva nato per il bucato quanto per gli altri usi casalinghi.
La pasta alimentare preparata era deposta in un grosso armadio a cassetti e veniva prelevata e confezionata al momento. Non c'erano disponibili miriadi di formati come oggi, dicamo che ce ne erano una diecina e, comunque, quasi tutti di grosso formato (tranne le pastine da brodo) per cui facilmente si spezzavano e si rompevano e queste 'rotture' mischiate alla piccola rimanenza dei cassetti, andavano a formare la famosa 'pasta mista' che tanto è indicata per molti piatti della nostra cucina. Oltre al bidone del sapome c'erano almeno due altri per l'olio, quindi 'o putecaro doveva avere un negozio di ampia superfice.

Ma... ho tralasciato, fino ad ora, un altro aspetto del commercio : L'ambulante.

Il commercio ambulante, e le sue relative 'voci' erano una predominante della Napoli antica. Tutte le derrate erano ambulanti o quasi. Infatti, la dove era impossibile avere una cucina mobile, si installava velocemente un braciere e vi si cuocevano i piatti per i clienti di passaggio, vedi fotografie di venditori di 'spaghetti' e carni. Per le pizze, nostra grande specialità, i pizzaiuoli ne praparavano una diecina che sistemavano in contenitori di rame (ottimo conduttore di calore) circolari con coperchio e le 'affidavano' ad un ambulante che richiamava gli acquiranti geidando cosa vendeva, come facevano altri per altre preparazioni. C'era chi vendeva la ricotta di fuscella, normalmente inserita in piccoli 'sfilatini', chi vendeva 'o call 'e trippa, chi il pesce fresco, chi i latticini, fiordilatte, mozzarella, uova etc. etc.
Alcuni venditori ambulanti avevano una clientela fissa e prestabilita che visitavano con periodicità, ad esempio c'era il venditore di prodotti caseari (burro, fiordilatte, formaggio [tipico il bebè di Sorrento]) che andavano il martedi ed il venerdi, giorni in genere di 'magro'. Anche molti contadini, sia vomeresi che di altre vicinanze, a sera scendevano con i loro bidoncini di latte fresco a venderlo per le case dei loro clienti. Latte che si faceva preventivamente bollire e che presentava una coltre di panna assai fitta, oggi impossibile da trovare.

Infine : piazza Mercato.
Fino alla realizzazione del CIS a Nola è stato il centro principale del sud-Italia per il commecrio: Venivano piccoli commercianti dalle regioni limitrofe a fare i loro acquisti dai grossisti di zona e prima ancora venivano i 'mercanti 'd'oltremare. Spesso le aziende che eliminavano una linea, un prodotto dalle loro produzioni, mandavano i loro responsabili a trattare con i grossisti di Napoli per la vendita, in blocco, di ttutta la loro rimanenza di magazzino e questo i piccoli commercianti lo sapevano e giungevano a Napoli per fare affari anche loro.

Pit stop.
 
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view post Posted on 10/11/2014, 22:18
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avevo invitato una persona a leggere questo 3d e questa mi chiede, dopo averne letto buona parte (almeno cosi dice) : "Ma poi, questa Napoli ritorna?"


j nu crere propeto e vvuie?
 
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CHICO V
view post Posted on 11/11/2014, 11:16




ti prego arecata...parlami di qualche personaggio....di quelli che frequentavi tu....aneddoti....zingarate...locali...
 
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CHICO V
view post Posted on 11/11/2014, 17:37




Tratto da "IL NAPOLETANO.ORG":

Quando Napoli era la Grande Mela

Quando Gigi e Franco Campanino aprirono il night La Mela, non potevano immaginare di aprire un pezzo di storia moderna della città.
Franco Campanino alal serata di inaugurazione della Mela
Era l’undici febbraio del 1967 quando i fratelli Campanino aprirono negli scantinati fino ad allora quasi inutilizzati di palazzo Leonetti in via dei Mille, un night che chiamarono La Mela, mai avrebbero potuto immaginare che dopo quarantasette anni quel locale, nonostante i cambi di gestione e le varie ristrutturazioni, sarebbe stato ancora un luogo importante ed esclusivo per la movida cittadina.
La Mela fu concepita, architettonicamente e con arredi ,completamente differente dagli altri night esistenti in quel periodo. Non più poltroncine con tavolini con sopra abat jour e luci soffuse ma divani e pouf colorati come lo erano le pareti rivestite di tessuti molto vivaci, un bar lunghissimo, le due piste, che si trovavano sotto gli archi, ricoperte da plexiglass con luci incorporate e poi i tanti effetti di luci rendevano questo locale nuovo, moderno ma soprattutto beat come era d’obbligo essere per i ragazzi di quegli anni.
grazzielal cannavacciuolo con ricky augusto alla Mela
Tutta la gioventù della Napoli bene fu invitata alla festa di inaugurazione e non ci volle molto che La Mela diventasse il locale preferito per trascorrere le loro serate da Paola Novelli, Donatella Di Pace, Marisa Reichlin, Antonella Mele, Paola Grilli, Gioavannella Farina, Gabriella Scuotto e da tante altre, che tutte bellissime, elegantissime ma soprattutto giovanissime, come d’altronde erano i loro accompagnatori tutti rampolli di aristocratiche famiglie come Mario Carignani, Riccardo Tanturri, Peppe e Giampaolo Leonetti, Vito Garzilli, Lello de Luca Tamajo. Si ballava con musica eseguita rigorosamente dal vivo e sulla piccola pedana ogni sera si esibivano due complessi; il primo, quello di spalla come si usava chiamarlo, iniziava a suonare dalle 22,30 per poi a mezzanotte cedere il palco alla band più famosa. Il cambio degli orchestrali dei due gruppi musicali avveniva con le note di blue moon. Tanti furono i complessi che suonarono nel locale di via dei Mille.
Queste serate così belle piene di allegria, di eleganza e con tanta atmosfera diventavano ancora più magiche quando nei fine settimana sul palco della Mela cantava Peppino di Capri o Gino Paoli, Bruno Lauzi, Umberto Bindi o I Vianella. Il successo della Mela subì una battuta d’arresto, quando il 2 dicembre del 1973 in Italia fu varato un programma di austerità. Con questa legge tutti i locali dovevano chiudere ogni sera entro le ore 24. Pertanto il night di via dei Mille per adeguarsi a tale disposizione si organizzò facendo si che pomeriggi danzanti del sabato e della domenica si prolungassero sino all’orario di chiusura. Ovviamente con questa nuova organizzazione si alterarono tutte le abitudini della clientela che era solito recarsi dopo le 22 . E fu così che il locale entrò in crisi tanto che alla fine della stagione 73/74 i Campanino, che nel frattempo avevano sciolto anche il complesso, cedettero la Mela al finanziere napoletano Gianpasquale Grappone, che la trasformò soprattutto in un lussuoso ristorante, che però non ottenne il successo che si aspettava. Dal 76 la gestione passò ai fratelli Ferrara ed a Tonino Colangelo. Con i nuovi gestori tornarono anche i vecchi clienti che si mischiavano sempre più con le nuove generazioni alle quali appartenevano le bellissime Carmen Villani, Carola Limoncelli, Filomena ed Alessandra Improta, Irene Ciardiello o ad aitanti ragazzi come Riccardo Carola, Enrico Pennella, Valerio Romano, Nicola Rivelli, Peppe De Rosa, Roberto Mottola.
Nel 1976 Piero Jossa, uno dei più assidui frequentatori del by night cittadino organizzò una bellissima festa con tema: paillettes e lamè. Nel 1978 un incendio distrusse completamente la mitica Mela, ma ben presto fu riaperta più bella che mai per accogliere tante belle fanciulle come Marilisa Rea, Januaria Piromallo, Valeria De Luca, Francesca Leosini ma anche giovanotti come Fabrizio Rocca, Giancarlo e Guido Signorini, Maurizio Landi, Paolo Rivelli ed Andrea Pacifico. Alla fine degli anni 80 ci fu una delle più belle feste in assoluto a Napoli. Ad organizzarla fu Annalisa De Paola, che festeggiò un suo compleanno importante e per quella serata volle che la Mela fosse tutta blu come sarebbero state anche tutte le pietanze ed i fiori. Tra i tanti ospiti si notavano Christian De Sica con la moglie Silvia Verdone, Peppino di Capri e tanti imprenditori locali. Il resto è storia di oggi, sempre con tante belle serate piene di giovani e con tanta buona musica.
 
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view post Posted on 11/11/2014, 20:59
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My dearest CHICO, avendo molte conoscenze (gli Amici si contano sulle dita di una mano sola) trai giornalisti, so benissimo che scrivono quello che sanno approssimativamente e spesso dicono caxxate gogantesche, e questo 'pezzo' da te inserito non è diverso da quanto detto.
Cominciamo con il parlare di un mio caro amico : Giuseppe Faiella, ospite fisso dei 'miei' balletti (all'epoca abbstanza famosi). la 'storia' di Peppino di Capri, emerso grazie a Kyra e Criistina Casciani che condussero il loro padre al Rancio Fellone ad Ischia, dove Peppino suonava con il suo complesso (aveva circa 18-19 anni), l'ho già scritta in questo forum e Peppino, se è stato (non ricordo bene) alla Mela, non ci andò presto, ma assai tardi, negli anni, avendo lui un accordo con Mino Donadio, accordo che prevedeva l'eclusiva di Peppino al Lloyd di via Partenope per il periodo invernale.
I Campanino, l'inaugurazione e MaryJo Falangola dove è stata dimenticata?
2 dicembre 1973 AUSTERITY e quindi, dopo mezzanotte, niente auto e niente night club, dice il 'tuo' giornalista. Ma gli potresti dar credito? Crederesti che il popolo napoletano della notte della Napoli-bene avrebbe accettato passivamente tale imposizione? Ovviamente NO e fai benissimo!!

E' vero, le auto le fermavamo, dopo mezzanotte, ma di certo non prima e di certo non attendevamo la mezzanotte per andare alla Jungla.... e se si 'sgarrava' con l'orario, avevamo i taxi sempre a disposizone.

Napoleone (Enzo xxx [non mi ricordo il cognome, cacchio e lo conoscevo dall'infanzia]) già informatore medico, aveva dei box-garage a Marechiaro, subito dopo la scuola statale e prima della discesa di Villa Imperiale, dalla mattina alla sera, realizzò questa fantastica discoteca che, in realtà, per le autorità, era un "circolo culrurale di musica & balli" e come tale, non esswendo un locale pubblico, non partecipava al dramma 'austerity'. Piacque tanto che, anche dopo il periodo di 'magra' restò in auge per molto tempo ancora, fino allo Chez Moi, ma questa è un'altra storia.

Anche di Ninni Grappone (buonanima) ho già parlato in questo forum e, considerato che mi fu spedito da Milano da Alfredo Cerruti, con un breve biglietto d'accompagnamento, l'ho tenuto, non a 'barresimo' ma, diciamo, alla 'prima comunione' a Napoli.

Prima del suo ritorno a Napoli, Ninni, a Milano, era il public relations delle Messaggerie Musicali Italiane Sugar, ma, megalomane qual'era, era pieno di debiti e lasciava molto a desiderare nel lavoro. Il padre era il capo della squadra mobile milanese, mentre la madre era la vice provveditore (poi diventerà provveditore) agli studi a Napoli, ma non poterono fare nulla e rientrò-
Subito fittò da Fofò Marino un pied-a-terre a via Ferdinando Russo (rivafiorita) e si comprò una Maserati (vecchia) 5000, color oro (ma fecava assai scena). Comprava, firmava contratti, ma chi pagava? A B M (a babbo morto e 'tanti' piangono ancora).

Una sera che uscimmo assieme ad una mia amica abitante a via Luigia Sanfelice e figlia di un noto avvocato, dopo averla accompagnata ci fermammo alla pizzeria Gorizia di via Bernini. C'erano il mio assicuratore Giovanni Marinelli (Generali) che stava facendo una delle solite cene di riappacificazione con Marcello Ponzi, anche lui agente Generali, nonchè genero di Gentile Acciaierie del Sud. Amico di entrambi, ebbi la 'solita' provocazione di 'lavorare con loro' che, ovviamente non accettai, mentre lo proposi a Ninni che accettò.

Già al venerdi Ninni si era stancato, ma rientrando in ufficio gli fu detto che l'indomani, sabato, aveva appuntamento in via Crispi per fare il contratto alla Soc. Sport. Calcio Napoli, alias Ferlaino. Sarà che sbagliò i conti, sarà..., ma si mise in tasca una bella cifra a 6 zeri (lire). Marinelli era corteggiatissimo dalla Compagnia di Firenze che gli voleva affidare un'agenzia a Napoli, lui propose a Ninni di farlo in società, Ninni prese l'ex ufficio di piazza Amedeo di Rosario Buondonno (il fratello era il capo degli ospedali riuniti di Napoli) che glielo cedette di buon grado. Dopo una settiamana, Marinelli si defilò dalla società, visto come andava (intrallazzi) il mio amico marito di Barbara Bouchet Salvatore Borghese aveva un ufficio di ass.ni in via Vittoria Colonna. Magarii un'altra volta ti racconto come, tramite un mio amico (mi sfugge il nome) assicuratore esponente del MSI (persona serissima), rilevò la s.m.s. Lloyd Centauro e come, tramite Salvatore Borghese, stipulò più di 1.000 polizze R.C.A. ai tassisti napoletani. Poi anche Salvatore si defilò (avere a che fare con Ninni non era facile e nessuno riusciva a... resistere più di un semestre)
Infine, l'amicizia con Gava e poi arriveremo alla sua 'fine'
ah, neanche il cognato : Gustavo Spera, compagno della sorella di Ninni, già separata da quel 'caxxone' del primo marito, lo sopportava più di tanto.


Scappo
 
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view post Posted on 12/11/2014, 11:02
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una cosa che non avevo notato

alla faccia del bicarbonato di sodio (come diceva un nostro carissimo concittadino)

ben oltre le 2.000 visite ha avuto questo 3d

in italiano : curiosoni

in vernacoli : mpicheri
 
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CHICO V
view post Posted on 12/11/2014, 12:39




mi parli delle due figlie di quella portiera che fecero due ottimi matrimoni....grappone e pelli....
 
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view post Posted on 12/11/2014, 19:46
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Chico, queste storie fattele raccontare da tuo nonno...

la 'girl', poi sposa di Grappone, iniziò la sua attività lavorativa come commessa di Gaspare Tramontano, in via Chiaja (foulard, bottoni etc.), il negozio 'Tramontano' più antico, accanto a 'Tutto per tutti gli sport' di fronte alla profumeria deAngelis, da non confondere con il negozio del fratello : Aldo Tramontano, a palazzo Cellammare, che realizzava e vendeva pelletterie ed accessori di abbigliamento femminile. Negozio al fianco del coiffeur 'Gli Aurilia' di Rino Aurilia.
 
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view post Posted on 12/11/2014, 19:52
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Aldo Tramontano grandissimo imprenditore.
 
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