Le stronzate di Pulcinella

... e oggi?..., dedicato a Sefora

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 26/4/2014, 13:13
Avatar


Group:
AMMINISTRATORE
Posts:
45,055
Location:
ARMIA - Be-Be[17]

Status:


... eccoqua, completiamo con almeno qualche immagine sennò danno la colpa alla mia fantasia....

... una noce di burro per tostare il riso, un brodo (mezzo litro?) di dado Maggi, un poco di parmigiano, ed un bicchiere di verdicchio per ripagare quel mezzo perduto ieri (ed anche per spegnere la tostatura del riso.

... quasi pronto, basta che si asciughi l'ultimo brodo



il parmigiano grattato "a velo" con l'istrumento magico...



... e pronti con la panza!

 
Top
view post Posted on 26/4/2014, 19:28

Hero member

Group:
Moderatori
Posts:
2,033

Status:


Ma ci stanno anche le verdure o sbaglio? E anche un po' di carne?
 
Top
view post Posted on 26/4/2014, 19:59
Avatar


Group:
AMMINISTRATORE
Posts:
45,055
Location:
ARMIA - Be-Be[17]

Status:


CITAZIONE (manfred.r @ 26/4/2014, 20:28) 
Ma ci stanno anche le verdure o sbaglio? E anche un po' di carne?

e quello proff... perché non ti sei letta la puntata precedente, quella di ieri.... quando ho fatto le verdure,
ho meza incasinata la cianfotta peraltro acconciata in extremis alla grande... il cui avanzo...
insieme agli zucchini avanzo dell'altro ieri che mi ero scordato di aggiungere alla cianfotta già cotta ed i
cubetti di ciauscolo... hanno reso obbligatorio il risottino arrimmediato di oggi.

Quello perciò io non posso scrivere un libro di ricette di cucina... Perchè mi arrangio sempre con quello che m'è avanzato!

E mica posso premettere alla ricetta del libro: "... ammesso che vi sia avanzato mezzo peperone imbuttonato e 'na coscia di gallina del brodo...."
E quann' e trovo, 'e cliente?
 
Top
view post Posted on 26/4/2014, 21:09

Hero member

Group:
Moderatori
Posts:
2,033

Status:


Se lo scrivi io faccio la fila per avere la voglia con autografo

La copia con autografo
 
Top
view post Posted on 27/4/2014, 04:45
Avatar


Group:
AMMINISTRATORE
Posts:
45,055
Location:
ARMIA - Be-Be[17]

Status:


CITAZIONE (manfred.r @ 26/4/2014, 22:09) 
Se lo scrivi io faccio la fila per avere la voglia con autografo

La copia con autografo

.


Se dovessi scriverlo (e non è escluso) me ne ricorderò, ma mel frattempo potresti arrangiarti con l'e-Book che feci come omaggio a Pullecenella nuosto per il suo onomastico, disponibile qui:

http://en.calameo.com/books/00188722236bd117f7110

ma che se vuoi posso mandarti anche come pdf, così te lo stampi!
 
Top
view post Posted on 27/4/2014, 07:25

Hero member

Group:
Moderatori
Posts:
2,033

Status:


Ho dato un'occhiata veloce,ma è un capolavoro!!!!mandalo in PDF così me lo stampo.non scherzo ma è un piacere leggerti,poi ricette intramezzato da altro,come poesie racconti ecc.mi sembra una buona idea.io credo che pubblicheresti e venderesti,perché ripeto qualsiasi cosa scrivi si legge con piacere,fino alla fine
 
Top
view post Posted on 13/5/2014, 23:17
Avatar


Group:
AMMINISTRATORE
Posts:
45,055
Location:
ARMIA - Be-Be[17]

Status:


tredici maggio, martedì, dieci gradi?.... e stavo solo con la camicia e il gilè di pellecchia!... mi sono "puzzato" dal freddo.
Cosicché mentre si preparava un brodo con due taglierini all'uovo, ho custodito l'asparagina, quella che avevo lessato per il risotto di domani.


In padella a mantecare un poco con un pezzo di burro... diciamo tre-quqttro minuti a fuoco vivace


l'albume di tre uova (RO è morigerata) buttati su senza sbatterli ma solo un po' smossi con la forchetta,
sale, pepe e d abbondante parmigiano (nella foto sembra poco, ma me glio abbondate


qualche minuto coperto per far rassodare gli albumi


i tuorli appena rotti con la forchetta... ancora due o tre minuti di cottura


come diciamo noi sudisti, che ci accontentiamo di poco "Signò, mai peggio!... saltato... e strafocato"

 
Top
view post Posted on 23/6/2014, 20:06
Avatar


Group:
AMMINISTRATORE
Posts:
45,055
Location:
ARMIA - Be-Be[17]

Status:


.

Alla fantasia




… e oggi ve la posso solo raccontare, perché non ho fatto foto, non ho programmato il piatto… manco il nome tengo, ed allora l'ho chiamato "alla fantasia".
Perché lo propongo?... per consolarvi e consigliarvi: "Se non avete proprio niente in mente, affidatevi alla fantasia… agli applausi vi ci porta lei!"

Tutto è cominciato stamattina alle nove, come forse sapete. Quando mia moglie è uscita "un momentino", che nel nostro linguaggio simbolico significa:
« Torno a ora di pranzo, stanca morta ed affamata, fammi trovare qualcosa di fresco e sfizioso che mangiamo in fretta ed andiamo in pennica ».

Faceva un caldo boia stamattina già alle nove, ed ho cominciato a pensare a cosa preparare di fresco con quello che c'è in dispensa, che di uscire a fare la spesa non se ne parla proprio.
Di sicuro da riciclare ho solo delle carote lesse (nel solito brodo, come sapete) e conzate con aceto balsamico, aglio prezzemolo e peperoncino.
Ci aggiungerò un po’ di insalata croccante, un petto di pollo arrosto che ho nel congelatore…

O forse faccio pasta e piselli con dei resti di gambuccio di prosciutto e cipollotto fresco…

"L'uomo propone e dio s'indispone!" dice il detto popolare… ed appena vado in dispensa trovo i fagiolini, dimenticati, vecchi e parzialmente andati…
Io odio buttare la roba ed odio dimenticare le cose.
Tutto è passato in secondo piano di fronte all'esigenza spirituale di rendere utile almeno la parte ancora salvabile di questo disastro di fagiolini… e da mezzo chilo originale ne ho salvati poco più di trecento grammi che ho lavato bene e poi lessati… in un brodo di dado vegetale ristretto.

Allora il pasto di mezzogiorno è andato come è andato e d in quella insalata ci sono entrati anche una parte di fagiolini. Niente di cattivo, niente di notevole ma col caldo esagerato di oggi già è tanto che le mascelle non fossero in sciopero!

Ma un'altra parte di fagiolini è rimasta, ed anche il brodo di cottura, che è diventato un altro avanzo da riciclare… e stasera ha contribuito a fare il piatto da applauso.

Qualcuno mi aveva dato da assaggiare una salsiccia snella e lunga di una infida pasta rosa molliccia di pollo e suino mescolati…. ma non avevo ancora osato mangiarla.
L'ho messa a cuocere ancora congelata con una foglia di alloro un aglio affettato a velo ed un bicchiere di vino, coperta.
Ma non aveva un aspetto né rassicurante né appetitoso.
Dopo una ventina di minuti e più ho cercato di aggiustarla aggiungendoci quattro o cinque pomodorini vesuvianini col pizzo tagliuzzati (la salsiccia era per due porzioni abbondanti) ed un pezzetto di peperoncino.
Dopo un'altra decina di minuti, a pomodoro appassito ci ho aggiunto i fagiolini rimasti ed ho messo ad insaporire il tutto a fuoco bassissimo.

Nel frattempo, nel brodo dei fagiolini conservato da mezzogiorno ho fatto cuocere del riso arborio; due tazzine da caffè scarse, la misura giusta per un risottino morigerato regolando il fuoco in modo che il liquido si assorbisse tutto per fine cottura.
Alla fine, alla moda austriaca, ci ho aggiunto solo una manciata di prezzemolo tritato, ma niente grassi.
Un risottino gustoso, bianco, venato di minuscoli fili verdi di molto gradevole accompagnamento ai fagiolini al pomodoro con i tocchetti di salsiccetta di pollo e suino.

Davvero di gusto, quanto piacevole alla vista questo piatto unico "Alla fantasia".
Naturalmente è improbabile che lo rifarò mai… quando volete che si reincontrino tante variabili?... ma la lezione serve, come dicevo, ad accrescere la fiducia nella fantasia:
con quello che si trova in dispensa si possono fare miracoli!



Lucio Musto 23 giugno 2014
--------------------------------------
 
Top
view post Posted on 24/6/2014, 06:39
Avatar

Pulcinella291 Forum

Group:
AMMINISTRAZIONE
Posts:
42,091

Status:


Con i tuoi piatti faresti la gioia di mia moglie,ma mi spiace dirlo, non la mia.
 
Web  Top
view post Posted on 6/8/2014, 22:43
Avatar


Group:
AMMINISTRATORE
Posts:
45,055
Location:
ARMIA - Be-Be[17]

Status:


.

Pane e frittata

e oggi?...
oggi ho fatto questo, e ci è piaciuto. Un interessante accoppiamento dolce amaro.







Volevo fare la solita pizzetta ricotta formaggio e salame, ma era già tardi per preparare la pasta, ed allora ho pescato in freezer quattro fette di quello stupefacente pane di Ciro.
Chi è Ciro?... il mio ristoratore preferito, un figlio d'arte Torrese che ha avuto l'intuizione di aprire qui da noi una pizzeria-ristorante "napoletano" e rimanerci fedele; i buongustai locali non sono razzisti (non tutti almeno) ed amano mangiare bene. Contenti loro, contento Ciro e contento io che quando posso raggranello il surplus del pane fatto da lui… che è tutta un'altra cosa!... nessun pericolo che si sfaldi in pappetta e colla!

Quattro fette di pane appoggiate sul fondo della solita piccola pirofila bianca, misura giusta per l'appetito di mia moglie e mio, ed un pizzico di pangrattato a proteggere il fondo nei piccoli spazietti vuoti lasciati dal pane. E su, a coprire il tutto, la mia frittata.

Tre uova, un etto o due di fiordilatte finemente sminuzzato, due etti circa di ricotta, un avanzo di melanzana al forno "di Pina", quella di cui già diedi la facile ricetta, abbondante parmigiano grattugiato, sale e pepe. Sistemata alla meglio la superficie, una leggera spolverata di pangrattato, una di parmigiano e qualche fiocchetto di burro.

nel fornetto nuovo, ventilato, 180°, quasi quaranta minuti e via.

Il verde di contorno?... Del tarassaco non giovanissimo appena lessato che avevo in freezer.
Tagliuzzato e ripassato in padella con aglio olio poco peperoncino e sale.
Ancora decisamente amaro ma di indovinato contrasto col sapore morbido della…
come la vogliamo chiamare?... frittata al forno?... e vada così!

Ah!... mi raccomando: che il verdicchio sia ben freddo, sennò si perde tutta la "estività" della pietanza!


Lucio Musto 6 agosto 2014
-------------------------------------
 
Top
view post Posted on 9/8/2014, 21:07
Avatar


Group:
AMMINISTRATORE
Posts:
45,055
Location:
ARMIA - Be-Be[17]

Status:


.

Serra


Dopo pranzo sono andato, stupito, a documentarmi.

Come mai non sapevo nulla di questo pesce squisito?... perché non lo avevo mai mangiato ed anzi non ne conoscevo affatto l'esistenza?... Possibile che sia tanto atrocemente tradizionalista da non smuovermi dalle mie abitudini alimentari per esplorare nuove possibilità e nuove leccornie?...
Eppure mi vanto di essere proprio il contrario! affermo di essere uno sperimentatore nato, e di non indugiare di fronte a nessuna proposta, per audace che sia!

Mi sono rassicurato. Il pesce serra non lo conoscevo perché raramente raggiunge i nostri mercati, perché è poco nella tradizione, perché è inaffidabile come prodotto: qualche anno lo si trova in grande abbondanza, poi per lunghi periodi scompare del tutto.
Infine è specie alloctona, nei nostri mari, e fino a qualche decennio fa lo si trovava solo nella parte più meridionale del Mediterraneo.

Dopo le doverose scusanti alla mia ignoranza, ecco i fatti: stamattina l'ho trovato, l'ho comprato, l'ho cucinato, l'ho mangiato e digerito. Ed ora ve lo presento.

Ultima annotazione prima di cominciare: sul Web ho trovato una sola ricetta relativa a questo pesce, che lo vede marinato per una notte intera nel latte e poi cotto con la cipolla.
Provate, se credete… ma non è roba per me.

Ecco l'animale:


quattrocentocinquanta grammi circa, un po' scarso per due persone, ma ci arrangeremo.

Non so quale sia "la morte sua", e me ne vado per un'idea: è fresco, morirà il più al naturale possibile, lo farò in cartoccio con due pomodorini, aglio, olio, prezzemolo ed un niente di aromi.
Naturalmente sapete che oggi è luna piena, la luna piena di agosto!, e quindi le cozze non possono essere ignorate.

Ecco perché alcune delle molte che ho comprato (sapete?... cotte le cozze si congelano bene, per usi futuri) fanno degna corte al pesciolino.


Ed ecco qui tutto pronto per i venticinque minuti di fornetto a 180° ventilato.

Ora chiudo il cartoccio e parto. Naturalmente le cozze aspetteranno gli ultimi cinque minuti di cottura per entrare a far parte delle sinfonia

RICORDARSI: le cozze rilasceranno acqua di mare, salata. Tenerne conto nella salatura del pesce.



Ed ecco qui il penultimo atto: ho tolto il pesce serra dal forno ed ho aggiunto le cozze. Richiuso il cartoccio alla buona, pochi altri minuti in forno, il tempo che si aprano le cozze.



Le domande a dopo… adesso sono impegnato!



Lucio Musto 21 agosto 2014
-------------------------------------


PS - Forse vi siete chiesti a che serve quel moribana di girasoli ad inizio ricetta. C'entra.

Una composizione di fiori della propria moglie c'entra sempre, in casa. Soprattutto quando è una composizione gioiosa di fiori luminosi.
Non ci crederete, ma con una composizione così davanti agli occhi, anche un semplice, squisito pesce serra al cartoccio acquista la veste di un piatto lussuoso.


Non vi resta che provare!
 
Top
view post Posted on 10/8/2014, 22:55
Avatar


Group:
AMMINISTRATORE
Posts:
45,055
Location:
ARMIA - Be-Be[17]

Status:


e oggi?...


Gli spaghetti con le cozze



Mi sembra assolutamente doveroso. Oggi è dieci agosto, ed è luna piena.
La grande Luna, quella eccezionalmente luminosa perché il nostro satellite è vicino alla Terra come non mai.

Mese senza erre, Luna piena… tempo di cozze. Queste cose ve le ho già spiegate da un punto di vista scientifico e da quello culinario le sapete meglio di me. Fatto sta che ieri ho fatto provvista di cozze fresche pescate, le ho aperte a fuoco vivace ed ho conservato i frutti, coperti dalla loro acqua in quantità giusta per due porzioni… e già stanno belle toste toste in congelatore.

Qualcuna l'ho lasciata in frigo, insieme al liquido in eccesso anche alle altre, ed eccomi pronto; questo è tutto quello che serve:


qualche commento:

- Gli spaghetti che uso io sono di calibro inferiore a quelli canonici; è un gusto mio, ognuno si regoli come crede.

- Il liquido lattiginoso nella pentola è l'acqua in eccesso delle cozze che ho conservate; opportunamente diluito (è già salato, è acqua di mare!) servirà per lessare la pasta.

- La virgoletta rossa che si vede fra pomodorini ed aglio è la punta di un peperoncino piccante che userò nella preparazione del piatto. Se a voi piace più piccante o, meglio, se avete del peperoncino piccante verde che è più adatto per il pesce in generale… avete ragione voi!

Siamo partiti! rosolato nell'olio (il "mio", ovviamente!) l'aglio al primo biondo (alcuni lo lasciano intero per poi toglierlo, io lo affetto con la mandolina e lo lascio dentro) butto nella padella salta pasta i pomodorini per bloccare la temperatura.

Li schiaccio leggermente con la spatola di legno, a fuoco vivo, e vi aggiungo a poco a poco il liquido delle cozze per amalgamare la salsetta.

Una curiosità: con gli spaghetti che uso io, il tempo di cottura della pasta coincide con quello di cottura del sugo, per cui le due cose le faccio partire assieme, appena l'acqua bolle.


La difficoltà dei piatti "facili" è sempre la stessa.


Per un ragù hai tre ore per rimediare a qualche dimenticanza o errore, per un brasato di ore ne hai cinque!...

Per uno spaghetto aglio ed olio, o per questi alle cozze non puoi permetterti il minimo sbaglio. Non avresti il tempo per rimediare.


Quindi spaghetti al dente al giusto punto tirati su col mestolo a rebbi e messi a mantecare velocemente nella salsetta quasi cotta ma con i pomodorini ancora consistenti e non smosciati; un minimo d'acqua di governo e poi giù cozze e prezzemolo abbondante per dei rapidi, vigorosi, frequenti salti.

Un minimo di velatura della pasta ci vuole, ma niente melma, mi raccomando!

L'arte del salta pasta, l'eccellenza dello spaghetto alle cozze è tutta qui.

Nella perfetta armonia della preparazione e del sincronismo dei tempi.


« Favorite?... »



Lucio Musto 10 agosto 2014
--------------------------------------
 
Top
view post Posted on 11/8/2014, 09:33
Avatar

Gold member

Group:
AMMINISTRATORE
Posts:
5,996

Status:


CHE ARTISTA!!!!!!!!!!!!

 
Top
view post Posted on 15/8/2014, 01:16
Avatar


Group:
AMMINISTRATORE
Posts:
45,055
Location:
ARMIA - Be-Be[17]

Status:


.

Giorgio se ne vo' i', e 'o Vescovo 'o vo' mannà!



Si creano situazioni grottesche, a volte, nei rapporti umani, e pronto il vernacolo napoletano, il più pittoresco fra tutti, ne trae l'aforisma sarcastico.

Gli ospiti sono onoratissimi di venirci a trovare ed ostentano gran rammarico a dover riassumere la loro visita fra un impegno balneare ed una cena in Pizzeria già programmata da tempo… ma no, ci esortano a non "metterci in complimenti", ché loro, pur essendo di gusti semplici e gradendo tutto, sono pieni intolleranze alimentari, hanno colesterolo e trigliceridi e sono a dieta ferrea…
« Giusto una scappatina e un attimo di convivialità, per il reciproco piacere!... »

Lasciamo perdere… La preparazione di un qualche piccolo rinfresco (poco e semplice, sfizioso e leggero, mi raccomando!...) naturalmente tocca a me. Con l'animo di un San Lorenzo sulla graticola, vado ai fornelli .

Questa mi pare che qualche anno fa, quando l'inventai, fu particolarmente apprezzato da qualcuna delle mie ospiti: "Zuppetta fredda di ceci e cicorie".


Tre dita di brodo vegetale nel quale sbollentare rapidamente dei cuori di cicoria tagliati a coriandolo, e subito dopo, tolta la verdura, i ceci di un barattolo sgocciolati del loro liquido di governo, a sobbollire lentamente perché si fondano i profumi. Infatti, ci ho aggiunto uno spicchio d'aglio vestito ed un rametto di rosmarino; li eliminerò appena i ceci sono morbidi al punto giusto. Riunisco ceci e cicorie ed ho finito. La zuppetta può rimanre a riposare anche un giorno intero, fuori del frigo, ma in un posto fresco… possibilmente.

Il giorno prima ho fatto anche l'insalata alla russa che ormai preparo sempre in modo diverso. perché, come sapete odio la monotonia.
Forse non rispetto a sufficienza gli amici comunisti dell'est (o i nostri autarchici, che è lo stesso)?... o forse scimmiotto il loro continuo riformarsi rinnegando l'opaco ieri per tuffarsi in un incerto domani?... Non so, certo che l'insalata alla russa mi piace assai e la ripropongo spesso.
Ieri l'ho composta con una scatolina di mais cotto al vapore, mezza di germogli di soia, tre cucchiaiate buone di pretagliuzzato per riso freddo un po' di sottaceti, tritati pisellini finissini in scatola… tutto ben scolato e poi condito con la maionese (in vasetto, che è migliore di quella che faccio io) mezzo limone strizzato, qualche goccia di salsa worcester ed un cucchiaio di aceto balsamico.

In frigo tutta la notte, e poi banalmente servita in scodelline di ceramica bianca in una foglia di radicchio rosso quello a palla.

Ho proposto anche la mia solita pizza rustica tagliata a striscioline.


In pratica un calzone di pasta brisée farcito di ricotta, uova, pasta di salame, prezzemolo, pezzetti di mozzarella industriale per pizza, pepe ed abbondante pecorino grattugiato.

Il bel colore bronzeo della superficie è ottenuto con un albume sbattuto nella terrina ancora sporca dell'impasto e spennellato su, quindi spolverato di altro pecorino grattugiato.

Considerando poi la richiesta della committenza "poco, sfizioso e leggero", ho limitato il mio estro a tre soli piatti di tartine, molto semplici, che vado ad illustrare:

Tartine di pollo e mascarpone: Un petto di pollo al forno recuperato dal mio capace frigo in fette da pochi millimetri di spessore appoggiate su dei crostini di pane rustico (il famoso "pane di Ciro"… ve ne ho mai parlato? spalmato di mascarpone.


La frizzante salsetta verde preparata nel tritatutto con prezzemolo olive bianche, qualche cappero, aglio, olio, cipollotto fresco (non avevo lo scalogno, che a mio avviso ci sarebbe andato meglio) sale ed un poco di vodka per diluire e limone.

Le tartine di pomodorino Pachino sono le più sperimentate e di sicuro successo.


Basta tagliare i pomodorini a metà, secondo l'equatore, condirli con una salsettina d'olio, maggiorana, aglio sale, aceto balsamico e metterli a stufare, su un foglio di carta da forno spruzzata di pan grattato (ed un altro poco lo cospargo sopra i pomodorini), a temperatura non superiore agli 80-100° finché non si ammoscino completamente.
Ci vuole un sacco di tempo, mettere in conto almeno un paio d'ore se non di più.

Ma è finito il lavoro. Basta spalmare alla grossolana di ricotta delle fette pan carré, dividerle in quattro e su ogni pezzo appoggiare un pomodorino (freddo, ovviamente!). Due lire, quasi zero fatica per un applauso certo.

Un poco più laboriose, ma nulla che non possa fare qualsiasi dilettante sono le tartine di tonno e uovo.


Occorre rassodare due uova e spezzettarle nel bicchierone del frullatore (io ho quello ad immersione, che va benissimo, aggiungerci una scatoletta di tonno sott'olio ben sgocciolato, olive bianche denocciolate, un bel pezzo di cipolla di Tropea (è particolarmente dolce), o uno scalogno che sarebbe anche meglio, un cucchiaio di sugo di limone ed uno di marsala secco.

Si può cominciare a frullare… ma con prudenza!

Alla fine dovremo avere una massa pastosa soffice e liscia, e l'aggregante sarà l'olio di oliva che aggiungeremo a filo, poco alla volta.
Non devono rimanere grumi, non deve restare olio liquido; la difficoltà della preparazione è tutta qui.

Controllare il sale. Dipende dal tonno se ce ne vorrà ancora un poco o meno. Se ce ne vuole, potremo sostituirlo anche con della pasta di acciughe, se ne abbiamo di buona qualità.

La base di pane è una baguette vecchia di un giorno affettata a mezzo centimetro di spessore,
La decorazione, olive bianche denocciolate, olive greche e delle sottili fette ri peperone rosso crudo.

I graditissimi ospiti, mi hanno fatto la grazia di gradire.

Peccato che essendo tutti astemi sono andati avanti a sciroppi e analcolici…


Lucio Musto 15 agosto 2014
--------------------------------------
 
Top
view post Posted on 15/8/2014, 09:51

Hero member

Group:
Moderatori
Posts:
2,033

Status:


Gli astemi non li invitare più.a cotanta tavola si fa onore con un bel bicchiere(alla volta) di vino bianco molto freddo.o proprio ,se si vuole sbagliare,con una bruna doppio malto.
 
Top
140 replies since 19/6/2013, 09:11   1721 views
  Share