| sei troppo generosa con me, prof, ma naturalmente me ne sento lusingato, e davvero mi piacerebbe poter esserti di conforto e di aiuto. So di avere una visione poliedrica della vita, e perciò cerco di smarrirmi il meno possibile, ma questo mio poliedro ha troppe facce, e talvolta mi riesce difficile intuirne la forma globale, ed anzi viene perfino il dubbio che una forma logica ci sia, e non si sia noi informi frammenti, schegge impazzite di creato.
Quel po' di fede che ho mi aiuta molto, in questo, forse perché la mia è una fede razionale, egoistica e conseguenziale, che mi porta al convincimento assoluto che il solo scopo di esistere sia una prova assoluta della necessità dell'essere. E stabilita quindi la solida base: "Se io esisto, vuol dire che a qualcosa servo" (identica cosa che dire: "Se esisto, Dio mi ama"), tutto il resto viene più facile, ed anche l'incomprensibile viene facilmente accettato. Quello che non capisco, quello che mi stranisce, null'altro è se non una faccia del mio poliedro in questo momento nascosto alla vista, ma cercando bene, seguendo la consecutio delle facce posso portarlo in piena luce e comprenderlo perfettamente. Basta aver fede, o allenarsi a disegnare lo scenario logico dell'esistenza, con pazienza ed ordine; un passo dopo l'altro, poiché è la faciloneria che ci stacca dalla realtà e ci fa spaventare.
Troppa ontologia tutt'assieme?... scusami, a volte mi capita, purtroppo, quando mi sforzo di voler bene troppo entusiasticamente.
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