CiaoSilvia |
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| CITAZIONE (Lucio Musto @ 9/12/2014, 02:19) CITAZIONE (CiaoSilvia @ 9/12/2014, 01:08) «Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità. La propaganda è un’arte, non importa se questa racconti la verità» Joseph Goebbels. Quante volte si è ripetuto su giornali, radio, tv, libri, che esistono i sensitivi, i veggenti ecc ecc? cento, mille, un milione di volte quindi sarebbe piu' strano che non esistessero persone che ci credono Senz'altro vero quello che dici CiaoSilvia, e d'altronde Goebbels non era certo l'ultimo arrivato, in fatto di pubblicità. D'altra parte l'arte della calunnia (perché ogni pubblicità ingannevole è calunnia!) non l'ha inventata certo lui! Purtroppo c'è anche il sano ragionamento che ci induce prudenza: "Se lo dicono in tanti, non sarà per caso che loro hanno ragione e sono io a sbagliarmi?" Ed allora ecco che il crederci/non crederci diventa un atto di responsabilità, quello che tanti penserebbero di poter aggirare dicendo "io credo solo a quello che è certo"... per poi scoprire amaramente che quasi nulla è davvero certo se non si stabiliscono degli assiomi e dei postulati. Ricordi tanti anni fa?... "L'Unità non lo dice" dicevano con fede quelli che rinnegavano la fede. E c'è pure chi fermamente crede di poter predire una quaterna al lotto! possiamo anche dire: La calunnia e' un venticello, un'auretta assai gentile che insensibile, sottile, leggermente, dolcemente incomincia a sussurrar. Piano piano, terra terra, sottovoce, sibilando, va scorrendo, va ronzando; nelle orecchie della gente s'introduce destramente e le teste ed i cervelli fa stordire e fa gonfiar. Dalla bocca fuori uscendo lo schiamazzo va crescendo prende forza a poco a poco, vola gia' di loco in loco; sembra il tuono, la tempesta che nel sen della foresta va fischiando, brontolando e ti fa d'orror gelar. Alla fin trabocca e scoppia, si propaga, si raddoppia e produce un'esplosione come un colpo di cannone, un tremuoto, un temporale, un tumulto generale, che fa l'aria rimbombar. E il meschino calunniato, avvilito, calpestato, sotto il pubblico flagello per gran sorte ha crepar.
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