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Sta Clito con sue labbra di corallo rosse, carnose e tumide in agguato sul limitar de l'antro inesplorato, ed il nitrir giā intende del cavallo.
Il focoso animal che fu spronato a conquistare il disiato vallo, ne l'ansia de la corsa ha scalpitato scintillando da l'ugna di metallo.
Ella motteggia, poi che molti amanti dopo la corsa e l'affannosa meta, nel desio del goder caddero affranti!
Ecco il destrier! Giā tenta la via scabra. Ma stramazza in sua febbre inconsueta. E Clito ride da le grandi labra! ...
Ferdinando RUSSO
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