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| Altro grande poeta della fine dell ottocento e' lui Vincenzo Russo Che nasce a Napoli figlio di un modesto ciabattino e di un’operaia, vive un’infanzia tutt’altro che facile. Le condizioni economiche familiari sono tanto disastrose che non riesce nemmeno a frequentare le scuole elementari. A rendergli la vita ancor più difficile è una malattia polmonare che lo tiene spesso a letto; causata con tutta probabilità dall’umidità del basso in cui vive con la famiglia. Ma Vincenzo non si rassegna ad un destino di povertà ed ignoranza. E’ una persona speciale e ben presto lo dimostra. Nonostante tutte le difficoltà, si iscrive alle scuole elementari serali per operai riuscendo in questo modo a farsi una discreta istruzione. Così scopre anche la passione per la poesia. Morto il padre, primo di sei fratelli, si ritrova a lavorare nella bottega dei fratelli Partito, un negozio di guanti in Via San Giuseppe (pare che in quello stesso negozio lavorasse anche il padre dello scrittore Luciano De Crescenzo). Ed è qui che incontra le due persone che gli cambiano per sempre la vita: il maestro Eduardo Di Capua (l’autore della musica di ‘O sole mio) e la giovane Enrichetta Marchese, figlia di un gioielliere che abita proprio di fronte a quel negozio Proprio per dar sollievo a quei problemi respiratori, Russo lavora infatti all’aperto nel vicolo che dà sul palazzo dove abita la giovane. Guarda oggi, guarda domani, … Vincenzo se ne innamora. Il suo cuore si accende di passione. E’ l’amore! Ma è un amore impossibile e lui ne è consapevole. Non si sente all’altezza: né socialmente, né fisicamente. Purtroppo per Vincenzo però, quei balconi e quelle finestre rimarranno sempre chiusi: nelle canzoni così come nella vita reale. Ed è forse proprio per questo motivo, per giustificare quella triste assenza, che nelle sue canzoni Enrichetta se la immagina spesso addormentata. O forse faceva addirittura le ore piccole sotto quel balcone; si sa che l’amore rende insonni! In questa poesia tutto il suo stupore di fronte alla bellezza della natura, le sue speranze, ma anche la sua amarezza di fronte alla ineluttabilità dei fatti.
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