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Era il 1956, avevo 14 anni, già guidavo in città la nostra Lancia Aurelia B.22 targata NA 67804 e ne ero fiero ed orgoglioso. La lancia aveva, già da due anni, modificato carrozzeria e motore (aumento di cilindrata) con la seconda serie B.12., in febbraio era uscito il primo numero di Quattroruote, quello che aveva l'Alfa Romeo Giulietta berlina rossa in copertina, in aprile ci sarebbe stato il slone dell'automobile a Torino, ma nulla lasciava prevedere grandi e grosse novità. Immaginatevi lo stupore nel vedere in TV, in un servizio giornalistico sul salone, sull'unico canale che andava in onda, le immagini di questo capolavoro dell'arte artigiana nazionale che stravolgeva le linee di carrozzeria nostrane, avvicinandole, ma migliorandole, alle linee statunitensi.
In realtà, non essendoci stampa specializzata, sapemmo in seguito che il primo esemplare era stato realizzato già nel 1955. Era cosi nata la Lancia Florida, un prototipo, poi costruito in diversi esemplari, sia a 4 che a 2 porte (coupè), sulla meccanica e telaio della B.12.
I finestrini con avevano cornice e non era previsto il montante centrale tra le porte anteriori e le posteriori e ciò dava una luminosità ed un'apertura totale della vettura.
L'interesse generato fu enorme, nella potenziale clientela, e ciò decise la Lancia di affidare alla Pininfarina la preparazione dell'erede dell'Aurelia, la Lancia Flaminia che verrà commercializzata dal 1957. (a Napoli città l'avevano Achille Lauro e l'ing. Cova, nipote di Gronchi nonchè poi primo presidente dell'autostrada del sole....)
La vedremo successivamente. Era un pò diversa dalla Florida nel frontale, più europeggiante e non aveva l'apertura delle porte posteriori controvento, ma tradizionali, con montante centrale. |
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